Consegnati 353.806 farmaci per i poveri (anche quelli assistiti dal Papa)

Di Elisabetta Longo
15 Marzo 2016
A Milano presentate le cifre della raccolta promossa a febbraio dal Banco Farmaceutico. Un successo ottenuto grazie alla generosità della gente e dei volontari

banco-farmaceutico

Grazie alla Giornata di Raccolta del farmaco, organizzata da Banco farmaceutico lo scorso 13 febbraio, sono stati raccolti 353.806 medicinali. Martedì 15 marzo, a Milano, i farmaci sono stati consegnati simbolicamente ad alcuni enti caritatevoli che il Banco farmaceutico quotidianamente rifornisce. Fiero di esporre i numeri di un successo è stato il presidente Paolo Gradnik: «Il risultato di quest’anno è molto soddisfacente, ma i nostri obiettivi sono sempre più grandi. Sarebbe bello un giorno arrivare a raddoppiarli, per giungere ad aiutare sempre più persone. Al momento riusciamo a raggiungerne 400 mila, tramite gli enti caritatevoli che aiutiamo, ma sono molti di più quelli che vorremmo poter aiutare».

L’AMBULATORIO DEL PAPA. Tra gli enti che il Banco farmaceutico aiuta c’è il celebre ambulatorio medico voluto da papa Francesco a Roma, all’ombra del colonnato di San Pietro. È stata la stessa responsabile dell’associazione Medicina Solidale, Lucia Ercoli, a spiegare, in collegamento da Roma, gli sforzi quotidiani: «Per volere di papa Francesco siamo stati contattati dal cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere apostolico. Da settembre 2015 abbiamo cominciato ad occuparci dell’ambulatorio, affiancando anche l’attività in camper su strada, che abbiamo sempre sostenuto».
Proprio in questi giorni, l’ambulatorio di Medicina solidale ha ricevuto un carico di farmaci dal Banco farmaceutico, proveniente dalla Giornata di Raccolta: «Nella Capitale ci sono tantissime persone che vivono condizioni di povertà estrema, sopratutto donne e bambini che non sono raggiunte da nessun tipo di assistenza sanitaria, se non la nostra. Stamattina si sono recate da noi persone che erano state appena dimesse dall’ospedale, e avevano in mano il foglio di indicazioni terapeutiche da seguire. Nessuna di loro aveva però la possibilità di acquistare i farmaci. Non vi dico la gioia nei loro occhi quando hanno capito che noi li avremmo curati lo stesso».

I POVERI DI MILANO. Presenti alla consegna dei farmaci anche tre enti impegnati a Milano. Un esponente dell’Assistenza sanitaria San Fedele ha spiegato che l’aiuto fornito dal Banco copre l’80 per cento delle richieste di farmaci. Di percentuali simili hanno parlato anche anche i Fratelli di San Francesco, che gestiscono un ambulatorio con tutte le specialità e un centinaio di medici che visitano i malati a rotazione, e l’Opera San Francesco che ha ricordato che l’aiuto più prezioso è quello fornito le donazioni aziendali. È solo grazie alla generosità delle case farmaceutiche che gli enti caritatevoli possono ricevere e distribuire farmaci “non da banco”, cioè non acquistabili senza ricetta nella Giornata straordinaria di Raccolta. Sono farmaci salvavita, come l’insulina utile per il trattamento del diabete o come i farmaci contro l’ipertensione.

FARMACISTI E VOLONTARI. Il successo della Giornata di Raccolta non sarebbe stato possibile senza due categorie di riferimento, i farmacisti e i volontari. Annarosa Racca, presidente Federfarma, ha ricordato l’ormai lungo sodalizio con il Banco: «Due persone su tre, tra quelle che si recano in farmacia durante la Giornata, acquistano un prodotto. C’è anche chi, sapendo già di non poter passare quel sabato, commissiona in anticipo al farmacista l’acquisto di farmaci, da devolvere al Banco». Senza volontari, però, le persone non saprebbero cosa è meglio acquistare per fare del bene, ha spiegato Gradnik: «Per il tipo di Giornata, serve una preparazione apposita, che viene fatta nei giorni precedenti. Sono volontari diversi da quelli delle altre giornate benefiche che si svolgono in Italia, hanno solitamente una preparazione accademica in grado di spiegare a chi entra in farmacia quali medicinali sono più urgenti. I nostri volontari sono persone che lavorano tutta la settimana, e scelgono di mettere a disposizione il proprio giorno di riposo per il Banco farmaceutico».

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