Perché un imprenditore dovrebbe partecipare a una rete d’impresa? Per mille motivi, come scambiarsi l’elenco dei fornitori, i contatti e i clienti, condividere iniziative di marketing, ottenere migliori condizioni dalle banche e dalle assicurazioni. A raccontare a tempi.it i vantaggi del contratto di rete è Walter Cortiana, titolare di 3C Catene, una pmi del lecchese specializzata nella produzione di catene in ferro e acciaio, tra i promotori, insieme ad altre sei aziende, della rete d’impresa Pib, Progetto innovazione business.
Cortiana, com’è nata questa iniziativa?
È nata nel 2005 in maniera del tutto informale tra tre degli attuali sette promotori della rete, solo dopo siamo arrivati alla firma del contratto vero e proprio. Ci siamo seduti intorno a un tavolo con l’intento di condividere informazioni e best practice per crescere a livello imprenditoriale e innovativo, sperando di poter riuscire un giorno a fare qualcosa insieme.
Ci siete riusciti?
Siamo riusciti a progettare e brevettare una lampada da esterni a led (Limulux, nella foto) in grado di autopulirsi da sé grazie ad alcuni particolari reagenti chimici. Questo è stato un risultato imprevisto, che ci ha spinto a fondare una nuova Srl ma l’utilità del contratto di rete prescinde da tutto questo.
Per esempio?
Parlando semplicemente assieme abbiamo scoperto che gli stessi istituti di credito praticavano condizioni differenti tra noi imprenditori. È stata l’occasione per andare insieme a rinegoziare le condizioni economiche. Lo stesso si può dire delle assicurazioni e di altre materie, per così dire, un po’ “ostiche” per noi imprenditori. Ci siamo fatti una cultura, insomma. C’è chi ha persino scoperto che poteva dedurre una quota dell’Irap per attività di ricerca e sviluppo e nemmeno lo sapeva, perché il suo commercialista non se n’era accorto.
E vantaggi a livello di business?
Abbiamo provato a ipotizzare qualche forma di collaborazione per mettere in comune i clienti ma visto che i campi merceologici di noi associati erano un po’ diversi l’uno dall’altro, l’unica cosa che siamo riusciti a fare è scambiarci qualche fornitore nel packaging, strappando condizioni più vantaggiose a pari qualità dell’imballaggio. Ciò non toglie, però, che condividere le nostre reti di contatti e clientela sia stato utile per fare “massa critica” sui mercati. Il che può rappresentare una risorsa anche per l’export, ampliando le possibilità.
Avete trovato nuovi clienti?
È ancora presto per fare un bilancio ma ci siamo attivati per farlo. Ad esempio mettendo in piedi uno stand fieristico in comune tra noi partecipanti del contratto di rete. Grazie a un catering e un aperitivo, che altrimenti come singoli non ci saremmo mai potuti permettere, e condividendo i costi dello stand, siamo riusciti ad attrarre aziende potenzialmente interessate alle nostre realtà. Ora abbiamo anche individuato un manager del contratto di rete che possa fare da collante, da trait d’union, per quanto riguarda le prossime iniziative di marketing. Questo è molto utile, soprattutto per chi tra noi è meno attivo su questo campo o non ha tempo a disposizione per farlo.