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Su Huffington post Italia Lorenzo Santucci scrive: «Il giorno dopo in Corea del Sud si cercano risposte. La prima domanda è se la proclamazione della legge marziale da parte del presidente Yoon Suk-yeol sia stato il gesto di un folle, fermato dal Parlamento con il voto che ha revocato dopo appena sei ore il passaggio al potere militare, o piuttosto di uno sprovveduto, capace di distruggere una carriera politica in poche ore».
Senza dubbio c’è un elemento di pazzia e di inesperienza nelle mosse di Yoon. D’altra parte siamo in una stagione di dialettica tra il follemente corretto e il correttamente folle. Pare poi che ci siano un po’ di questioni di corruzione. Non va dimenticato infine (considerate il voto giapponese, la rivolta in Bangladesh, le ribellioni in Myanmar) il panico, l’influenza e l’intimidazione che derivano dalla politica di Pechino.
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Su Scenari economici Fabio Lugano scrive: «La Cina ha immediatamente reagito contro gli Stati Uniti a seguito delle nuove limi...
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