Chi è Arvind Kejriwal, il Beppe Grillo indiano che vuole dare una “ramazzata” a Sonia Gandhi

Di Francesco Amicone
11 Dicembre 2013
Lotta ai privilegi e ai lussi dei politici, sostegno alla democrazia partecipata e introduzione del vincolo di mandato. Italia e India hanno qualcosa in comune

L’India e l’Italia hanno oggi qualche cosa in comune. L’ascesa in politica dell’anti-politica. Mentre i due marò italiani, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, sono ancora imprigionati nel paese e corrono il rischio di una condanna a morte, si fa sempre più complicata la situazione politica del paese. Non solo le elezioni svoltesi domenica in quattro stati indiani sono culminate in una batosta per il partito del Congresso di Sonia Gandhi, al governo da quindici anni in India, ma nello stato più importante della federazione indiana, quello di New Delhi, è stato superato dal partito anti-politico dell’Uomo Comune.

VITTORIA DELL’OPPOSIZIONE. Complessivamente, il vincitore delle elezioni è il partito Bharatiya Janata, il centrodestra, che rappresenta in India il principale gruppo di opposizione e che però ha vinto in tutti e quattro gli stati al voto, conquistando a Delhi la maggioranza relativa con 31 seggi su 70. Il partito del Congresso guidato dai Gandhi, che dominava da tre legislature nella capitale indiana, ha raccolto solo otto seggi. Ad aver registrato un notevole successo, ai danni del partito del Congresso, è l’Aam Admi Party, il partito dell’Uomo Comune, che nello a Delhi ha conquistato 28 seggi su 70.

IL PARTITO DELLA RAMAZZA. Lotta ai privilegi e ai lussi dei politici, sostegno alla democrazia partecipata e introduzione del vincolo di mandato, sono gli obiettivi di Arvind Kejriwal, sorta di Beppe Grillo indiano e leader del partito dell’Uomo Comune (foto a sinistra), che per questo ha voluto come simbolo del movimento una ramazza indiana, allusione alla volontà del partito di ripulire le istituzioni da ladri e corrotti. Cavalcando il malcontento popolare, in poco più di un anno, Kejriwal, ex impiegato del fisco e membro della casta dei commercianti, è riuscito a portare il suo movimento al secondo posto nello stato della capitale indiana. Il successo del “Beppe Grillo indiano” ha ricevuto il riconoscimento anche del figlio ed erede politico di Sonia Gandhi, Rahul, che si è congratulato per la sua performance.

PROBLEMI INDIANI. Il rischio che il sistema politico indiano, finora bipolare, possa a breve trasformarsi come quello italiano, diviso fra destra, sinistra e un partito dell’anti-politica, non è così lontano. La denuncia di vari casi di corruzione della politica, l’inflazione e il rallentamento della crescita economica verificatisi negli ultimi anni in India, potrebbero portare il paese su questa strada. Chi si augura di arrivare a emulare il risultato di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle, è ovviamente Kejriwal, che ai media indiani, dopo la vittoria elettorale ha dichiarato: «Il nostro compito è dare una spallata al sistema politico attuale e offrire un’autentica alternativa nelle elezioni parlamentari del 2014».

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