«In un certo senso pensiamo decisamente troppo alla bomba atomica. “Come possiamo vivere in un’era atomica?”. Sono tentato di rispondere: “Perché? Come avreste vissuto nel sedicesimo secolo, quando la peste visitava Londra quasi ogni anno, o come avreste vissuto in epoca vichinga, quando i predoni dalla Scandinavia potevano sbarcare e tagliarvi la gola ogni notte; o in effetti come già vivete in un’era di cancro, un’era di sifilide, un’era di paralisi, un’era di incursioni aeree, un’era di incidenti ferroviari, un’era di incidenti automobilistici”.
In altre parole, non cominciamo con l’esagerare la novità della nostra situazione. Credetemi, caro signore o signora, voi e tutti coloro che amate siete già stati condannati a morte prima che fosse inventata la bomba atomica: e una percentuale piuttosto alta di noi era già destinata a morire in modi spiacevoli. Avevamo, infatti, un grandissimo vantaggio sui nostri antenati: gli anestetici. Ma ce l’abbiamo ancora. È perfettamente ri...
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