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Che cosa significa partecipare attivamente alla liturgia

Di Massimo Camisasca
11 Febbraio 2024
Camisasca sulla necessità di abbandonare una visione “politica” e “teatrale” della liturgia e di interrogarsi piuttosto sulle «strade che permettono, al popolo come al celebrante, di entrare nell’azione di Dio»
Liturgia
Foto di Mateus Campos Felipe su Unsplash

Pubblichiamo di seguito il testo integrale delle “Riflessioni sull’actuosa participatio” esposte in parte da monsignor Massimo Camisasca venerdì 2 febbraio in occasione della conferenza “Celebriamo da adulti il mistero di Cristo? La Liturgia è arte o ambientazione?”, organizzata nell’ambito del corso di formazione alla liturgia della della diocesi di Padova.
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Introduzione
«È ardente desiderio della madre Chiesa che tutti i fedeli vengano formati a quella piena, consapevole e attiva partecipazione alle celebrazioni liturgiche, che è richiesta dalla natura stessa della liturgia e alla quale il popolo cristiano, “stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo acquistato” (1 Pt 2,9; cfr 2,4-5), ha diritto e dovere in forza del battesimo. A tale piena e attiva partecipazione di tutto il popolo va dedicata una specialissima cura nel quadro della riforma e della promozione della liturgia»[1].

Così la Sacrosanctum Concilium al numero 14. Il tema della actuosa participatio...

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