Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Agosto 2022
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Agosto 2022
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Politica

Che cosa significa cittadinanza? Tutti i problemi dello ius soli

Il ddl sullo ius soli in discussione in Parlamento è solo un manifesto politico, perché riconosce la cittadinanza anche a chi non vuole essere parte della comunità

Stefano Spinelli
09/08/2017 - 11:09
Politica
CondividiTwittaChattaInvia

I senatori della Lega protestano nell'Aula del Senato contro lo 'Ius soli', Roma, 15 giugno 2017. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Il disegno di legge sulla cittadinanza (detto ius soli) – in questi giorni in discussione in Senato, con corsia preferenziale, dopo essere stato approvato alla Camera – è un “manifesto politico”, una legge “di bandiera” e ideologica (piegata al multiculturalismo più spinto). È una legge disastro (un disastro di legge). Il principale effetto sarà quello di far aumentare ulteriormente l’immigrazione, al solo fine dell’acquisizione della cittadinanza. Diventerà infatti la regolamentazione più a larghe maglie esistente in Europa e in Occidente.

Poiché sul contenuto della normativa vecchia e nuova ne ho sentite di tutti i colori (specie sul web), forse vale la pena precisare. Innanzitutto, circola voce secondo cui non si saprebbe esattamente il contenuto della nuova legge: ancora deve essere approvata e potrebbero esserci emendamenti. In realtà, il ddl è già stato approvato alla Camera con una formulazione chiara e precisa nei contenuti, anche se non condivisibile. Il testo è passato al Senato, ed è stato fermo per più di due anni in una commissione permanente. Non sono stati esaminati neppure gli emendamenti proposti. Come sempre accade in questi casi (approvazioni di norme bandiera), il processo ha assunto un’immediata e repentina accelerazione, quando si è cominciato a parlare di elezioni anticipate, che farebbero decadere il provvedimento. Così il testo è passato qualche giorno fa in assemblea al Senato per la fase di approvazione.

Nel caso di approvazione con modifiche, il testo dovrebbe passare nuovamente alla Camera e non vi sarebbe tempo per completarne l’iter. È chiaro ai proponenti che occorre approvarlo nella stessa identica formulazione con cui è uscito alla Camera. Detto questo, premetto che la cittadinanza è una cosa seria e non deve essere svenduta o regalata. Essa rappresenta il riconoscimento dell’esistenza di un legame effettivo con una data comunità stanziata su un territorio in un preciso momento storico. Ciascuno valuterà questa premessa in relazione al testo proposto.

LEGGI ANCHE:

Il 24 luglio l'Ocean Viking recupera 87 migranti al largo della Libia

Dalla guerra alla crisi. Così è montata la marea dei migranti nell’Italia più debole

26 Luglio 2022
Marcia dei profughi ucraini a Varsavia per ringraziare dell’accoglienza in Polonia

Che cosa è più “europeista”, la concretezza di Varsavia o le chiacchiere di Capalbio?

30 Giugno 2022

***

Partiamo dalla situazione attuale. Attualmente esistono due possibilità per ottenere la cittadinanza in Italia da parte dello straniero.

  1. Esiste già lo ius soli, ossia l’acquisizione della cittadinanza da parte di chi è nato nel territorio italiano. Lo straniero nato in Italia potrà richiederla al compimento del 18° anno di età, qualora abbia sempre mantenuto la residenza sul territorio italiano. Qualora invece l’abbia interrotta, lo straniero nato in Italia potrà comunque acquisire la cittadinanza al raggiungimento dei 18 anni, qualora dimostri di avere risieduto in Italia negli ultimi 3 anni. Come si vede, tutti quei ragionamenti sul minore straniero “costretto” a restare sul suolo italiano per non perdere la prospettiva della cittadinanza, senza neppure poter seguire la propria classe all’estero in gita scolastica (sic!), sono tutte fake news (a parte che la residenza non si perde per brevi periodi di assenza).
  2. La cittadinanza si acquisisce anche per naturalizzazione, ossia per permanenza dello straniero sul territorio italiano per almeno 10 anni, previa valutazione dei requisiti di integrazione. La cittadinanza in tal caso si trasmette automaticamente (ius sanguinis) ai figli.

Riassumendo: lo straniero nato in Italia già ora a 18 anni potrà chiedere di essere italiano. Se i suoi genitori sono in Italia da 10 anni, e lo desiderano, possono chiedere la cittadinanza per loro, che passerà anche al figlio. Una precisazione sui 18 anni. I minori stranieri godono sempre – ovviamente – di tutti i diritti e servizi essenziali dei minori italiani. Esistono fortunatamente numerose sentenze della Corte Costituzionale che sanciscono il principio dell’estendibilità dei diritti fondamentali della persona anche agli stranieri. Basti pensare alle nostre scuole, ormai multiculturali, ove non c’è differenza tra bambini italiani e bambini stranieri nati in Italia.
La differenza maggiore tra il cittadino e lo straniero è il possesso da parte del cittadino dei diritti politici (in primo luogo il diritto di elettorato). Detti diritti si possono legittimamente esercitare solo al perseguimento della maggiore età. Ecco perché l’attuale legge si riferisce alla richiesta di cittadinanza da parte del minore al raggiungimento della maggior età.

***

Veniamo ora al nuovo disegno di legge.

  1. Secondo il nuovo testo può acquisire la cittadinanza il figlio nato in Italia di genitore straniero in possesso di permesso di soggiorno permanente (almeno 5 anni). Occorre la dichiarazione del genitore all’atto di nascita del figlio o successivamente. Il permesso quinquennale non è sintomatico di alcun legame effettivo con il Paese da parte dello straniero. Si verifica quindi una sorta di concessione automatica della residenza al figlio nato in Italia, senza alcuna vera volontà di appartenenza del genitore o del nucleo straniero alla comunità di riferimento e probabilmente senza neppure alcun interesse a rimanere sul territorio italiano (una mera permanenza quinquennale in periodo di forte immigrazione non è certo indicativa in tal senso; ne è dimostrazione la cosiddetta immigrazione circolare, ossia alternanza di periodi di residenza, anche lunghi, in paesi stranieri e ritorno). In sostanza, la nuova norma rischia di funzionare come “specchietto per le allodole”, ossia per attirare stranieri in Italia – e incentivare così la già problematica situazione migratoria – al solo fine di far acquisire la cittadinanza ai figli, senza alcun legame effettivo con la comunità che li riceve. Soprattutto, si verifica una distorsione evidente nel fatto della costituzione di nuclei familiari composti da stranieri temporanei (con permesso quinquennale) e figli italiani con passaporto. Nel caso in cui lo straniero non dichiari di fare acquisire la cittadinanza al proprio figlio nato in Italia al momento della nascita, né successivamente, il figlio stesso potrà richiedere la cittadinanza dopo il raggiungimento della maggiore età. In questo caso, non pare richiesto alcun onere di permanenza. Lo straniero nato in Italia, che ne fuoriesce da piccolo col proprio nucleo familiare, se rientra in Italia entro i 20 anni potrebbe richiedere e acquisire la cittadinanza (ci si chiede dove sia qui la finalità di comunanza di valori e interessi materiali e spirituali che dovrebbero caratterizzare il cittadino rispetto allo straniero).
  2. Siccome il popolo italiano (proprio come caratteristica dei propri cittadini) ha la fama di popolo – diciamo – “fantasioso”, per non farsi mancare nulla, con questa nuova legge, ha inventato una modalità di acquisizione della cittadinanza che è un’assoluta novità, non solo europea od occidentale, ma mondiale: il ius culturae. L’ingresso del minore in Italia prima dei 12 anni (in qualunque modo, anche in clandestinità), e la frequenza di un non meglio precisato percorso scolastico di 5 anni, permette al minore di acquisire la cittadinanza italiana. Ora, non è neppure richiesto il superamento di un esame che attesti l’acquisizione di un minimo di cognizioni e di informazioni (storiche, culturali, valoriali) relative al paese ospitante. Comunque cinque anni di studio non garantiscono assolutamente alcun legame effettivo con la comunità di riferimento, specie per le culture più refrattarie all’integrazione. In questo caso, poi, il minore-studente-cittadino, può essere parte di un nucleo familiare del tutto precario e temporaneo per residenza (non è neppure richiesto il permesso di soggiorno quinquennale), a forte rischio di espulsione. Non viene richiesta alcuna residenza del minore, se non per i cinque anni di studio. Può benissimo verificarsi l’ipotesi di frequenza del minore del ciclo di studi elementari, e poi di abbandono del territorio. In caso di rientro prima dei 20 anni, egli potrebbe richiedere la cittadinanza italiana.

La norma prevede poi una sostanziale “sanatoria” per gli stranieri di tutte le età attualmente presenti sul territorio italiano. Le disposizioni transitorie della legge prevedono infatti che l’acquisto della cittadinanza iure culturae si applichi anche allo straniero, in possesso dei requisiti (in Italia entro i 12 anni e 5 anni di studio senza esami), che abbia superato i 20 anni e risieda sul territorio da almeno gli ultimi 5 anni. Ritengo questa una vera e propria norma sanante. Anche uno straniero adulto e assente per anni dall’Italia, se rientrato negli ultimi anni, senza particolari permessi di soggiorno, potrebbe ottenere la sanatoria.

***

In conclusione, con il nuovo testo di legge chiunque nasca in Italia da stranieri può diventare italiano (se il genitore sia in possesso del possesso di soggiorno quinquennale; o se il minore possa vantare un quinquennio di studi senza esame). In realtà, lo status di cittadino comporta il riconoscimento di una serie di situazioni giuridiche attive e passive (diritti e doveri) che valgono a differenziare in maniera esclusiva i cittadini rispetto ai meri residenti sul territorio italiano (sostanzialmente diritti e doveri di natura politica).

Lo status di cittadino distingue i soggetti che appartengono ad uno Stato e ne contribuiscono a definire i valori e gli interessi materiali e spirituali, caratterizzandone l’identità, storia, tradizione e cultura, mediante il perseguimento degli obiettivi e delle scelte valoriali che contraddistinguono ogni Paese rispetto ad un altro (e ciò mediante l’esercizio dei diritti politici); da coloro i quali (stranieri o apolidi) vivono sul territorio italiano ma non hanno, o non vogliono avere, un legame effettivo di appartenenza alla comunità.

Cittadinanza significa partecipazione alle sorti del Paese, comunanza di interessi, di ideali e identificazione, tanto che i cittadini (a differenza degli altri residenti) votano e decidono il futuro della comunità. Tutto ciò richiede o la volontà espressa da parte di chi voglia identificarsi con il Paese ospitante o un’integrazione effettiva. Il ddl sullo ius soli in discussione in Parlamento è solo un manifesto politico, perché riconosce la cittadinanza anche a chi non vuole essere parte di una data comunità e a chi non ha alcun legame effettivo con il Paese. Uno degli effetti più evidenti sarà l’ulteriore incremento dell’immigrazione, al solo fine di far acquisire la cittadinanza ai propri figli.

Non si può utilizzare un istituto serio come la cittadinanza per risolvere altri problemi, come quello della situazione degli immigrati (ci si chiede allora perché non fare cittadini tutti gli stranieri che mettono piede sul territorio italiano). Il rischio è di fare cittadini disinteressati e non legati culturalmente e socialmente alla comunità di (non) appartenenza.

Foto Ansa

Tags: Cittadinanzaimmigratiius culturaeius sanguinisius soliMigrantistranieri
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Il 24 luglio l'Ocean Viking recupera 87 migranti al largo della Libia

Dalla guerra alla crisi. Così è montata la marea dei migranti nell’Italia più debole

26 Luglio 2022
Marcia dei profughi ucraini a Varsavia per ringraziare dell’accoglienza in Polonia

Che cosa è più “europeista”, la concretezza di Varsavia o le chiacchiere di Capalbio?

30 Giugno 2022
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, indossa la mascherina ffp2 per proteggersi dal Covid (foto Ansa)

Con la scusa del Covid Biden espelle i migranti venezuelani

9 Febbraio 2022
Migranti dell'Honduras e del Nicaragua in marcia verso gli Stati Uniti a San Pedro Sula, Honduras, lo scorso 15 gennaio (foto Ansa)

Un altro problema per Joe. Ripartono le carovane di migranti verso gli Usa

22 Gennaio 2022
Joe Biden e Kamala Harris in occasione del primo anniversario dell'assalto a Capitol Hill

Il primo disastroso anno di Joe Biden alla Casa Bianca

20 Gennaio 2022
Papa Francesco durante la conferenza stampa in aereo durante il viaggio di ritorno dalla Grecia (foto Ansa)

Il Papa le suona ai padroni del mondo

7 Dicembre 2021
Per commentare questo contenuto occorre effettuare l'accesso con le proprie credenziali.

Video

Sylvie Menard eutanasia
Salute e bioetica

Non è l’eutanasia la risposta al dolore di chi è ammalato

Redazione
8 Agosto 2022

Altri video

Lettere al direttore

I giornalisti nella sede del PD prima della conferenza stampa per discutere i risultati delle amministrative a Roma, 13 giugno 2022

Volete un’indicazione di voto? Mai a sinistra

Emanuele Boffi
1 Agosto 2022

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Come il vecchio marpione Tabacci ha fregato il giovane Di Maio
    Lodovico Festa
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    Il cardinale Jozef Tomko, collaboratore di sette papi
    Angelo Bonaguro
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Che cosa spinge i soldati ucraini a dare la vita in guerra?
    Rodolfo Casadei
  • Libri in povere parole
    Libri in povere parole
    Pian della Tortilla, Novella degli scacchi, Le campane di Nagasaki
    Miber
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    Il samizdat slovacco che parlò di Cl negli anni Ottanta
    Angelo Bonaguro

Foto

Foto

Amici e lettori in Sardegna, sabato a Sassari si ricorda Luigi Amicone

11 Agosto 2022
Lenzuola bianche stese ad asciugare al sole
Foto

Il profumo del sole

1 Agosto 2022
Ragazza in bicicletta
Foto

Esame di maturità. Un rito di passaggio

27 Giugno 2022
Egisto Corradi
Foto

La faccia più vera

26 Maggio 2022
Foto

Il potere dei senza potere e la guerra in Ucraina

20 Maggio 2022

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2021: euro 155.773,68. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Agosto 2022
    • Luglio 2022
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist