Cercate un lavoro? Andate in Germania (boom occupazione e export)

Di Redazione
12 Aprile 2012
Mentre dal Portogallo alla Grecia, dalla Spagna all'Italia, il mondo delle imprese collassa e le borse vanno a tappeto, in Germania sono previsti nei prossimi mesi oltre 80.000 nuove assunzioni in tutte le grandi imprese. E per il secondo mese consecutivo l’export di Berlino cresce.

Sotto lo spread l’Italia arranca. Mentre in Germania l’occupazione e l’export corrono. È quanto emerge dal monitoraggio trimestrale condotto dall’autorevole quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, che ha reso nota ieri la notizia. Così, mentre dal Portogallo alla Grecia, dalla Spagna all’Italia, il mondo delle imprese collassa e le borse vanno a tappeto, in Germania sono previsti nei prossimi mesi oltre 80.000 nuove assunzioni in tutte le grandi imprese. Nel primo trimestre del 2012 le grandi aziende interpellate dalla Faz hanno infatti annunciato di pianificare l’assunzione di oltre 80.000 dipendenti. Nota bene, dichiarano le aziende tedesche intervistate dal quotidiano, ciò riguarda esclusivamente le offerte di lavoro in blocco, superiori alle cento unità.

A contribuire a questa impennata del mercato del lavoro sono soprattutto le industrie automobilistiche, che si segnalano in forte crescita. La prova che un mercato del lavoro flessibile crea occupazione? A fronte delle 80.000 nuove assunzioni, la Faz registra circa 27.000 licenziamenti. Che però riguardano il caso specifico del fallimento della grande azienda agroalimentare Schlecker. Il profilo lavorativo più ricercato attualmente in Germania si conferma essere quello degli ingegneri, i cui posti occupati sono saliti di 8 mila unità nel giro di un solo mese (106.000 a febbraio contro i 98.000 di gennaio).

Infine, a conferma dello stato di particolare benessere che gode l’economia tedesca, l’Ufficio federale di statistica di Wiesbaden ha comunicato che, trainato da una forte domanda dei Paesi extra Ue, per il secondo mese consecutivo è cresciuto l’export di Berlino. Dopo il formidabile + 3,4 per cento registrato a gennaio (contro il previsto + 2,3) e cancellando tutte le previsioni negative (che stimavano un meno 1,2 per cento), a febbraio le esportazioni tedesche sono aumentate di un ulteriore 1,6 per cento.

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