
CASO KELLY, LA LETTERA INEDITA DELL’OPUS DEI
Il Corriere della Sera di martedì 25 gennaio riporta con grande ritardo una polemica scoppiata in Inghilterra una settimana prima per il «legame segreto» (così scrive il corrispondente Alessio Altichieri da Londra) tra il ministro dell’Istruzione Ruth Kelly e l’Opus Dei. Il tono dell’articolo è inquisitorio nei confronti dell’opera di Josemaria Escrivá de Balaguer e travalica con giudizi sommari la vicenda già di per sé inconsistente e ridicola. Ecco per Tempi il testo inedito della lettera che il portavoce dell’Opus Dei, Giuseppe Corigliano, ha inviato al Corriere e che il quotidiano non ha pubblicato per intero.
Roma, 25.1.04. Egregio direttore, in prima pagina del Corriere del 25 gennaio Alessio Altichieri riporta i dubbi inglesi sulla frequentazione delle attività spirituali dell’Opus Dei da parte di un ministro britannico. È singolare che, mentre si rivendicano tutte le libertà possibili, si metta in discussione la libertà fondamentale, che è quella religiosa. Soprattutto nei confronti dei cattolici. Ed è altresì singolare che, in un mondo che si dice ormai emancipato dai pregiudizi di classe, razza e religione, si possa giudicare una professionista non in base al suo operato ma dalla sua fede religiosa. Chi oggi si azzarderebbe a dire che un ministro ebreo non può fare il ministro perché è praticante?
Altichieri accenna al mito creato attorno all’Opus Dei dal libro di Dan Brown che è effettivamente un esempio di diffamazione considerata lecita in nome della libertà di espressione. Definisce poi “oscura” l’Opus Dei. La Prelatura dell’Opus Dei è oscura solo per chi non si vuole informare. Tra siti web, libri divulgativi e storici, iniziative apostoliche conosciutissime, in Italia come in Inghilterra e nel mondo, l’Opus Dei è fra le istituzioni della Chiesa cattolica più illustrate al mondo.
Ma, entrando nel merito della questione, occorre finalmente rendersi conto che il messaggio di San Escrivá è di una particolare laicità. Ha sempre predicato che l’Opera aiuta le persone ad avere un rapporto intenso e personale con Dio senza entrare nelle scelte professionali o politiche di nessuno, lasciando intatta la libertà propria di un qualsiasi fedele della Chiesa cattolica. L’Opus Dei attribuisce un’importanza primaria e fondamentale alla libera e responsabile iniziativa della persona ed è quindi, in altre parole, vaccinato rispetto alla mentalità clericale, che confonde il piano religioso con quello politico. La conseguenza è che non bisogna temere un comportamento integralista da parte di chi si alimenta spiritualmente presso l’Opus Dei.
Per quanto riguarda il franchismo, ormai defunto da trent’anni, è noto che Escrivá ha sempre mantenuto una rispettosa distanza da Franco come dalla politica in genere; che tutti i ministri di Franco sono stati cattolici e molti i militanti in organizzazioni cattoliche; che tanti dissidenti dal regime erano dell’Opus Dei; e che, infine, furono i falangisti a montare il “caso scandaloso” dei pochi ministri dell’Opus Dei, che ricoprirono incarichi nel governo. “Caso” ripreso volentieri dalla stampa deteriore. Con cordiali saluti
Ing. Giuseppe Corigliano
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