Caso diplomatico-religioso tra Mosca e Kiev: l’Ucraina non fa entrare Hilarion, inviato del patriarcato di Mosca

Di Redazione
15 Maggio 2014
La Chiesa ortodossa russa ha reagito duramente, denunciando «il tentativo di trasferire il conflitto politico e civile in Ucraina sul piano religioso»

Il metropolita Hilarion, considerato il “ministro degli Esteri” del Patriarcato di Mosca, arrivato in Ucraina in aereo è stato bloccato in aeroporto e respinto in Russia. I fatti, avvenuti lo scorso 9 maggio, hanno destato scalpore e rinnovato le tensioni tra Mosca e Kiev.

L’INCIDENTE DIPLOMATICO. Presidente del Dipartimento sinodale per le relazioni ecclesiastiche estere, Hilarion è atterrato all’aeroporto internazionale di Dnepropetrovsk per partecipare alle celebrazioni per il 75esimo compleanno del metropolita Irinej in qualità di rappresentante del patriarca Kirill di Mosca. Qui, però, è stato fermato al controllo passaporti, dove gli hanno impedito l’accesso in territorio ucraino.
Prima di essere imbarcato di nuovo per la Russia, Hilarion è riuscito a leggere il messaggio di Kirill per il compleanno di Irinej, che saputo dell’incidente ha subito raggiunto il metropolita in aeroporto.

LA REAZIONE DI MOSCA. Come riporta AsiaNews, la Chiesa ortodossa russa ha reagito duramente, denunciando «il tentativo di trasferire il conflitto politico e civile in Ucraina sul piano religioso». Hilarion, «sorpreso» da quanto avvenuto, ha aggiunto che «quanto accaduto solleva molti interrogativi, perché la Chiesa porta avanti esclusivamente una missione di pace: la Chiesa ortodossa russa è al di fuori della politica».

«ATTO PROVOCATORIO E SENZA PRECEDENTI». Davanti alle proteste del ministro degli Esteri russo, che ha richiesto scuse ufficiali da parte delle autorità ucraine per l’atto «provocatorio e senza precedenti», il ministero degli Esteri ucraino ha dichiarato: «Il diritto di lasciare entrare qualcuno o meno, spetta agli agenti di frontiera».

UCRAINA DIVISA. Da aprile, in Ucraina non possono più entrare cittadini russi maschi di età compresa tra i 16 e i 60 anni. Ma i motivi per cui Hilarion è stato messa alla porta sono altri. Al di là degli ultimi avvenimenti politici, che dopo quella della Crimea hanno visto la Russia vicina all’annessione anche delle regioni di Donetsk e Luhansk, che si sono dichiarate indipendenti con due referendum e hanno chiesto di unirsi a Mosca, ci sono anche scontri religiosi tra Mosca e Kiev.

SCONTRI RELIGIOSI. I rapporti fra il Patriarcato di Mosca e quello di Kiev sono pessimi da quando nel 1990 Filaret fallì la nomina a Patriarca di Mosca e decise di trasformare l’esarcato ucraino in Patriarcato vero e proprio. La politica, negli ultimi mesi, ha allargato la frattura: di recente Kirill ha affermato la neutralità della Chiesa rispetto alle questioni politiche come il destino della Crimea, pur ricordando che l’Ucraina forma un’unica entità «spiritualmente e storicamente» con la Russia.
Al contempo, il patriarca Filaret ha annunciato ai fedeli che l’attacco del nemico russo contro l’Ucraina sarebbe fallito perché contrario alla volontà di Dio.

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