cari segretari, ma di che sopravvivenza parlate?

Di Tempi
01 Novembre 2007

i lavoratori sea
contro la triade
Cari segretari nazionali (così vi fate chia-mare) di Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil, Ugl Ta e Sdl, abbiamo letto con grande stupore e disappunto le vostre considerazioni programmatiche su trasporto aereo e Alitalia che avvallano, senza ombra di dubbio, il cosiddetto “Piano di sopravvivenza Alitalia”. Sopravvivenza di chi? A quale prezzo? State conside-rando la crisi Alitalia come se fosse un problema esclusiva-mente aziendale e, come logica conseguenza, vi state comportando da ottimi segretari aziendali. Limitatevi quindi a parlare di Alitalia (turni, ferie, pdr, etc.), e non spingetevi, in questa veste, a fare considerazioni programmati-che sul Trasporto aereo e su Malpensa. È evidente che il cosiddetto Piano Prato, se applicato, avrà pesanti ripercussioni su tutto il sistema del trasporto aereo del Nord Italia e soprattutto su quello lombardo. È quindi inaccettabile che un simile documento esca senza nessun coinvolgimento delle strutture regionali e territoriali. Il ruolo che rivestite (?) avrebbe imposto una attenta analisi dell’impatto, con particolare riferimento all’aeroporto di Malpensa, dei livelli occupazionali e del ruolo che lo stesso aeroporto dovrebbe svolgere in futuro. Troppo comodo sentenziare oggi, come avete scritto, che le diseconomie di Alitalia «sarebbero dovute allo scalo di Malpensa che sconta le carenze infrastrutturali, la frammentazione del sistema aeroportuale nell’area lombarda, la vicinanza geografica a numerosi hub concorrenti, oltre alla presenza nello stesso bacino di utenza dell’aeroporto di Linate». Se vi nascondete dietro a questo, abbiamo paura, cari segretari, che Alitalia non la salverete, abbiate il coraggio di esaminarle tutte le diseconomie di Alitalia. Malpensa era inserita come hub in una programmazione di livello europeo, condivisa dal governo e dalle organizzazioni sindacali a livello nazionale e non può essere oggi relegata a grande aeroporto, magari low cost, però con gli ammortizzatori sociali!! No! Noi non condividiamo questo piano industriale e non condividiamo il metodo con cui le nostre segreterie nazionali stanno affrontando la questione. Chiediamo con forza alle nostre segreterie territoriali e regionali di prendere posizione contro il documento e di definire un percorso di lotta chiaro e concreto. È giunto il momento di un’azione seria e decisa, senza farsi prendere dal panico, ma contro l’obiettivo di cambiare la strategia Alitalia e salvaguardare il ruolo degli aeroporti milanesi. Cari segretari nazionali è altresì evidente che la responsabilità di eventuali azioni fuori dalle regole sarà da ascrivere a questo vostro atteggiamento inaccettabile e irresponsabile.
    Malpensa, 24 ottobre 2007
Rsu Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil

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