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La crescita è stata tanto fulminea quanto dirompente. Eppure in molti se ne sono resi conto soltanto quando il problema si era già trasformato in emergenza. Il risultato è che gli Istituti penali per i minorenni traboccano di giovani detenuti. E i grattacapi che ne derivano sono enormi. Proteste, rivolte, ferimenti, risse, agguati, danneggiamenti, evasioni. Tutto per un diario del disagio che viene aggiornato con inquietante regolarità.
C’è un numero che racconta piuttosto bene la situazione. Il 15 gennaio del 2022 i reclusi negli Ipm della Penisola erano 361. Nell’aprile del 2024 sono diventati addirittura 571. Ossia l’80 per cento in più. Un aumento sinistro e spaventevole, soprattutto in un ordinamento dove la pena detentiva per i minorenni ha un carattere residuale e dove la Giustizia punta alla «rieducazione» dei ragazzi e non alla loro «punizione».
Il decreto Caivano e le carceri minorili
La questione è pratica. Ma è soprattutto politica. Perché da un anno qualsiasi ri...
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