Carcere, la Camera approva le restrizioni alla custodia cautelare e l’emendamento Costa “svela-errori giudiziari”

Di Chiara Rizzo
10 Gennaio 2014
Con 290 voti favorevoli passa il decreto che riduce a extrema ratio il ricorso al carcere e obbliga i Gip alla valutazione autonoma. Ncd ha fatto introdurre anche l'obbligo per il Governo di una relazione annuale

Con 290 voti favorevoli è passato ieri sera alla Camera un rivoluzionario decreto che modifica il codice penale, per ridurre l’abuso della custodia cautelare visto in Italia da almeno vent’anni e che solo nel 2013 ha portato nelle carceri più di 24 mila persone sulle 67 mila detenute (il 37,3 per cento dei detenuti: di queste persone, più di 12 mila, cioè il 18,6 per cento, erano in attesa del giudizio di primo grado). Ora il decreto passa per il voto al Senato. Tra le misure contenute, quello che è stato chiamato l'”emendamento Costa” ha introdotto il monitoraggio parlamentare sul ricorso alla custodia cautelare, una misura che comporterà una relazione annuale in parlamento e che evidenzierebbe i casi di malagiustizia che si sono verificati. Hanno votato contro il decreto i 13 deputati della Lega, mentre si sono astenuti i 95 del Movimento cinque stelle.

RESTRIZIONI ALLA CUSTODIA CAUTELARE. Il decreto legge pone seri e fermi paletti al ricorso al carcere come misura cautelare: la detenzione in cella deve diventare extrema ratio, senza che vi siano più gli attuali automatismi. Anzitutto il pericolo di fuga o di reiterazione del reato non dovrà essere solo concreto (come è oggi), ma attuale. Inoltre il carcere diventerà la soluzione solo ed esclusivamente quando le altre misure interdittive (ad esempio quella dai pubblici uffici, o dallo stipendio o pensione) e quelle coercitive (per esempio gli arresti domiciliari) non saranno possibili. La situazione cambia solo per i reati gravi e di mafia: per le associazioni mafiose e terroristiche e per i delitti di mafia, la misura carceraria rimane idonea con presunzione assoluta. Per altri delitti gravi come violenza sessuale, prostituzione minorile, omicidio, sequestro di persona, vige la presunzione relativa: ciò significa che il giudice per le indagini preliminari applica il carcere in tutti i casi, salvo in quelli in cui si possano usare misure meno afflittive.

CONTROLLO DI AUTONOMIA DEL GIUDIZIO. A differenza di quanto accade oggi, il tribunale del riesame avrà un massimo di 30 giorni di tempo per valutare le motivazioni di custodia cautelare, a pena della perdita di efficacia della misura. Il tribunale è tenuto ad annullare l’ordinanza cautelare se il giudice non abbia motivato o valutato autonomamente tutti gli elementi del provvedimento cautelare. Un passo significativo, poiché ad oggi sono stati numerosi i casi in cui i Gip assumevano le motivazioni presentate dall’accusa per una richiesta di custodia cautelare quasi in automatico, senza una valutazione personale o approfondita.

IL CONTROLLO DEL PARLAMENTO. Infine l’emendamento presentato dal deputato Enrico Costa (capogruppo alla Camera di Ncd), che lo ha personalmente scritto e sostenuto. L’emendamento introduce una relazione che dovrà essere presentata ogni anno a gennaio dal governo davanti alle due camere, con statistiche dettagliate sull’applicazione delle misure cautelari, che indichino per ogni tipologia di reato per cui si è ricorso alla misura, anche l’andamento successivo del procedimento (ad esempio se una persona arrestata si è poi rivelata innocente, ed è stata prosciolta anche prima di andare a processo).

DECRETO SVELA-ERRORI GIUDIZIARI. Costa ha poi commentato il voto spiegando che «con questo emendamento, verranno finalmente alla luce tutti quei casi di malagiustizia che fino ad oggi sono stati nascosti all’opinione pubblica. Il ministro della Giustizia dovrà infatti riferire annualmente su quante persone arrestate sono state poi prosciolte o assolte. Oggi troppo spesso la carcerazione preventiva è utilizzata con superficialità. Sono tanti i casi di persone, rimasti sino ad oggi sotto silenzio, poi assolte. E finalmente il Governo sarà chiamato a riferire, obbligato ad elencarli e specificarli, insomma sarà costretto a verificare un preciso e puntuale adempimento delle norme stabilite dal legislatore. Perciò l’approvazione di questo emendamento presentato da Ncd ci inorgoglisce».

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1 commento

  1. ftax

    Quindi l’on. Enrico Costa sarà il prossimo indagato eccellente…

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