L’assistenza sanitaria integrativa dei deputati è stata estesa ai conviventi dello stesso sesso. Lo ha deciso a maggioranza l’Ufficio di presidenza della Camera, accogliendo una richiesta del deputato Pd Ivan Scalfarotto.
Hanno votato sì Pd, Pdl e Sel. Astenuti Scelta civica e Fratelli d’Italia, e anche i rappresentanti dell’ufficio di presidenza del Movimento 5 Stelle perché contrari ai «privilegi della casta». contrari solo i leghisti.
Scalfarotto ha esultato, ringraziando Laura Boldrini, presidente della Camera, che ha accettato la sua proposta. Per Scalfarotto la decisione «può sembrare un semplice atto amministrativo e invece ha una valenza universale, ora è giusto riconoscere gli stessi diritti a tutti i cittadini».
La Camera già riconosceva le coppie di fatto per quanto riguarda l’assistenza sanitaria ai deputati ma solo quelle eterosessuali. Ora, per la prima volta, si riconoscono i diritti anche a una coppia dello stesso sesso. «Questo è un principio elementare – ha aggiunto Scalfarotto – se si riconosce una famiglia more uxorio questa deve essere sia omosessuale che eterosessuale, come riconosciuto anche da sentenza della Corte di Cassazione e della Corte costituzionale».