C’è un nuovo nemico pubblico: le categorie
Lidia Ravera ha descritto sul Fatto «l’inizio dell’apocalisse»: «Devi andare a lavorare, ma la macchina è ferma perché i benzinai sono in serrata. Cerchi un taxi, ma i taxisti sono in assemblea permanente. Decidi di andare a piedi, fa freddo, ti viene mal di testa. Non puoi prendere un cachet perché i farmacisti sono in sciopero. Una cenetta? Il supermercato è vuoto, chi dovrebbe rifornire gli scaffali sta occupando l’autostrada. Compri merce scaduta: ti muore il gatto e anche la zia Cesira. Non puoi far causa a nessuno perché scioperano gli avvocati».
LOBBY. Il nuovo nemico pubblico è dunque l’infame “categoria”, che una volta scendeva in piazza per rivendicare i suoi diritti, oggi se va bene fa del losco lobbismo. Taxi, farmacie, avvocati… tutti in sciopero e no alle riforme, costi quel che costi. «Chi l’avrebbe mai immaginato che il paese, pur di non essere cambiato, si sarebbe disintegrato?», si chiede la Ravera. Già, chi l’avrebbe mai immaginato? Bè, per una quindicina d’anni, facciamo 17, avrebbero potuto immaginarlo i giornalisti. Peccato che finora, quando si è trattato di immaginare, hanno fatto sciopero.
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