C’è nessuno al Colle?

Di Tempi
07 Febbraio 2008
Un mese per smaltire un milione di tonnellate di rifiuti. Ora basta con i sogni d'oro napolitani

Finito lo show dell’assurdo e la manifestazione patente che i quattro quinti dell’informazione italiana hanno il portafogli a sinistra e perciò, piuttosto che credere in quello che vedono e “purché non torni Berlusconi”, credono di riuscire a convincere gli italiani che l’acqua calda è un prodotto altamente infiammabile, il presidente Giorgio Napolitano può tornare tranquillamente alla camomilla Bonomelli. Oppure può svegliarsi dal sonno istituzionale e piantarla lì di augurare al popolo i sogni d’oro della sua “ponderazione”. La cifra e la sostanza esatta del sogno è infatti ben altra rispetto a quella («ci sono spiragli») data dal bookmaker Marini nel momento più alto dello show. La cifra è: un milione di tonnellate di rifiuti da smaltire in trenta giorni. Altrimenti per l’Europa siamo fuori legge, e i contribuenti italiani dovranno pagare una multa (700 mila euro al giorno, un quinto dei quali ricadrà sulle spalle della sola Lombardia) che si ricorderanno finché campano (o campàno). La constatazione di aver perso un altro mesetto – tra nullismi prodiani e franchi (o Franco) Ionesco – non dovrebbe indurre il capo dello Stato ad altre tentazioni scialacquatrici di tempo e denaro. Per di più un capo dello Stato napoletano. L’Italia ha bisogno non di un governo forte, ma di un governo fortissimo. A questo, ce lo auguriamo, penseranno gli elettori. È alla Campania, invece, che dovrebbero pensare seduta stante il governo e il Parlamento italiano che resteranno in carica nei prossimi trenta giorni.

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