Blitz del fisco stile Cortina nei negozi di mezza Italia. I commercianti: «Sì ai controlli, no allo show»
Un centinaio di controlli a tappeto in stile Cortina: l’Agenzia delle entrate e la Siae, nel primo weekend agostano appena trascorso, hanno colpito con una serie di blitz tutte le principali località turistiche dello stivale per il contrasto all’evasione. Tra venerdì sera e domenica all’alba sono stati controllati 15 esercizi commerciali a Capri (discoteche, gioiellerie, spa, bar e ristoranti), 10 tra Portofino e Santa Margherita Ligure, 14 tra Porto Cervo e Porto Rotondo, 26 tra Iesolo e Sottomarina di Chioggia. Infine 36 esercizi lungo tutte le coste della Puglia, da Monopoli a Taranto, passando tra l’altro per Bari, Ostuni, Lecce, Gallipoli. Cinque gli esercizi controllati in Sicilia, a Taormina, Cefalù e Catania. Non sono stati segnalati però risultati particolarmente eclatanti, anzi i commercianti di Portofino e Santa Margherita, intervistati dai giornalisti di svariate tv, hanno dichiarato che i blitz in quella zona sono diventati costanti durante l’anno e non sorprendono più.
«NO A STATO DI POLIZIA». Anche per questo Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio, ha commentato che «i controlli sono necessari per ripristinare regole corrette per tutti, ma non vanno fatti attraverso la spettacolarizzazione. È giusto compiere gli accertamenti ma ritengo sia sbagliato farlo nell’ora di punta, quando ci sono clienti e dipendenti. Ritengo sia opportuno rispettare le esigenze degli ispettori, ma anche quelle degli imprenditori». Che senso ha, in effetti, svolgere i blitz nei locali proprio nei momenti di punta e rallentando le attività, costringendo gli avventori del locale a lunghe file e lasciando disorientati anche i clienti stranieri, non abituati a queste prassi, in un momento in cui tutt’Italia registra un calo delle presenze? Se l’è chiesto anche il sindaco di Santa Margherita, Roberto De Marchi, che ha sottolineato: «La lotta all’evasione fiscale è una grande battaglia che va condotta fino in fondo, ma c’è modo e modo. Non siamo in uno Stato di polizia. Sono piombati qui di sabato sera con i locali stracolmi di gente. Che brutta pubblicità. Servirebbe un pochino di buonsenso e di misura».
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