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«La rivoluzione liberale? L’ha fatta prima di entrare in politica»

Di Piero Vietti
13 Giugno 2023
Alberto Mingardi (Ibl) racconta il Berlusconi imprenditore che superò il monopolio pubblico televisivo con le sue reti private, «il più straordinario protagonista di campagne elettorali» e il grande tessitore di relazioni
Berlusconi Carrà Baudo
Pippo Baudo, Raffaella Carrà e Silvio Berlusconi in una foto del primo gennaio 1994 (Ansa)

Promessa nella sua discesa in campo del 1994, la rivoluzione liberale di Silvio Berlusconi non è mai riuscita fino in fondo. Il leader di Forza Italia, morto ieri a Milano a 86 anni, è stato croce e delizia dei liberali italiani, con un paradosso: «La rivoluzione liberale in Italia Berlusconi l’ha fatta prima di entrare in politica». A dirlo è Alberto Mingardi, direttore generale dell’Istituto Bruno Leoni e professore associato di Storia del pensiero politico presso l'Università Iulm di Milano.
La rivoluzione liberale fu quella delle tv
«Il suo impatto da questo punto di vista va valutato su quanto fatto negli anni precedenti a quando è stato fondatore, capo politico e candidato premier di Forza Italia», dice a Tempi Mingardi. «La fortuna pubblica di Berlusconi è dovuta alla sua attività imprenditoriale, che inizia dall’edilizia e arriva al Milan, il vero passe-partout popolare per l’elezione del 1994, ma passa soprattutto dalla tv commerciale». Con una mossa “all’italiana” Berlusconi...

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