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La politica non è una scienza. Vincere bene le elezioni non garantisce la certezza di formare un governo o che questo duri a lungo. Il fattore umano è sempre la variabile più importante e nelle tensioni del centrodestra di questi giorni ce ne è molto. La questione è più semplice di quanto si creda: Silvio Berlusconi non accetta fino in fondo la leadership di Giorgia Meloni così come negli anni scorsi non aveva digerito quella di Matteo Salvini. Berlusconi non vuole essere il numero tre, il partner di minoranza. Non vuole veti su nomi e caselle, non vuole che altri si siedano al posto del mazziere.
Berlusconi non accetta di essere subalterno alla Meloni
Berlusconi è il fondatore del centrodestra, da quasi tre decenni l’uomo politico più decisivo del paese, senza menzionare l’importanza della sua storia professionale e imprenditoriale. Un retroterra di grandiosità che nella sua mente non gli permette di accettare la subalternità alla giovane Meloni, ministro junior in uno dei...
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