Senta Amicone, invece di fare messaggi alla Nazione, Berlusconi dovrebbe andare in carcere perché ha evaso le tasse. Punto e basta. Se non ci va, si goda i domiciliari, perché chi sottrae soldi allo Stato è un ladro.
Mauro Cismi
A parte il fatto che sono vent’anni che Carlo De Benedetti, quello che piazzò in tutte le poste italiane le sue telescriventi e poi mise per strada i lavoratori Olivetti, disse: «Ho pagato le tangenti, lo rifarei» e non se lo è mai filato nessuna procura della Repubblica perché De Benedetti ha messo i suoi giornali a fare i corazzieri delle caste statali, a incassare sentenze statali da 500 e passa milioni, a ricevere carte antiberlusconiane statali dai cassetti dei procuratori.
A parte il fatto che Berlusconi oggi dovrebbe dire ai suoi senatori di non presentarsi nemmeno alle votazioni in Giunta perché il copione è già scritto, la Costituzione è già stata stracciata e al suo posto c’è già l’olio di ricino per il centrodestra, il Parlamento è diventato una foglia di fico, comandano e tramano gli alti comandi statali che hanno fatto della democrazia italiana un regimetto giudiziario.
A parte il fatto che Mediaset avrebbe evaso, se li ha evasi, uno zero zero virgola dei miliardi di tasse che Mediaset ha pagato allo Stato e che come tutti gli imprenditori italiani sanno bene, qui in Italia non c’è legge che, entrando in fabbrica una Guardia di Finanza, non esponga alla verifica di irregolarità che si traducono in verbali, multe, sequestri, per soddisfare la fame di uno Stato insaziabile.
A parte tutto questo: in che supercarcere li dovremmo portare gli amministratori e i funzionari pubblici di intere regioni che i miliardi di tasse che noi paghiamo allo Stato se li sono mangiati (e se li mangiano) senza neppure esibire, e per decenni, uno straccio di bilancio o per lo meno un rendiconto tale da spiegare perché, ad esempio, una siringa a Milano costa alla sanità pubblica un cent, a Napoli tre-quattro volte tanto?
Solo per fare un altro esempio: dove li dovremmo portare, oltre che a correre appresso a Mediaset e a Berlusconi, i pm, le Cassazioni, i Tar, le GdF, le Corti dei Conti di quelle regioni del sud a cui nel 2007 il governo Prodi trasferì 12 miliardi di euro per tenere aperti gli ospedali e sono sempre lì, miliardi di debiti producono (vedi Lazio, mentre la Lombardia che aveva i bilanci a posto, naturalmente, l’hanno dovuta massacrare perché rischiava di trasferirsi come modello di buon governo a Roma), miliardi di debiti che noialtri continuiamo a pagare con le tasse nostre e il fisco loro?
Ecco, a parte tutto questo, il privato Silvio Berlusconi ha creato e mantiene con i suoi soldi 56mila posti di lavoro. Lo Stato italiano ha creato e mantiene con i nostri soldi 136mila pensionati statali d’oro, i quali percepiscono mensilmente chi 9mila, chi 19mila, chi, addirittura, 90mila euro al mese. Il totale, solo per questi qui, fa 13 miliardi di euro l’anno. E poi giù a Roma faticano a toglierci 4 miliardi d’Imu e, notizia di oggi, ci dicono che non hanno trovato 1 miliardo per non aumentare l’Iva.
Scusi, finita la caccia al “ladro” Berlusconi, quando comincerà la caccia al vero ladro, lo Stato?