Beati noi che abbiamo il “vaccino democratico”

Di Luigi Amicone
16 Marzo 2021
Il caso AstraZeneca racchiude vantaggi e svantaggi del fare la guerra al Covid con la logica della geopolitica. Non facevamo prima a trattare per lo Sputnik?
Fiale di vaccino russo anti Covid Sputnik V

Cronache dalla quarantena bis / 3

Alla fine meno male che ci sono le Big Pharma. Questi che partono dalle ricerche di Stato per riempire le provette anglo-svedesi, poi finisce che qualche problemino – come anticipato ieri mattina qui e confermato col blocco del vaccino praticamente in tutta Europa – lo pongono. Adesso vediamo cosa deciderà l’Ema. Ma non facevano prima a trattare con Putin, noi ci mettiamo la logistica voi ci passate lo Sputnik V e vi paghiamo per fabbricarlo in Europa?

No. Hanno così tanto a cuore il bene della popolazione che hanno anteposto la logica della geopolitica e degli interessi (supposti) dell’Occidente alla logica di pace e collaborazione con Mosca. Figuriamoci. C’è Biden adesso. Mica quel mascalzone di Trump. È tutto come la logica del povero buon Enrico Letta: «Adesso chiederemo conto alla Lega perché sta al governo». Ma chiediti perché il Pd ci sta da dieci anni, chiunque passi da Roma, Franza o Spagna.

Peccato per i giornali e le tv

Perciò sono arrivati a minare preventivamente la fiducia nel vaccino russo (che invece a quanto pare è superiore a quello vikingo) e a enfatizzare quanto siamo superiori noi che abbiamo “il vaccino democratico”. Mentre loro sono pericolosi e leghisti perché ce l’hanno “autoritario”.

Bene comunque anche così. Perché comunque la superiorità di una democrazia si vede anche in questa capacità di fermarsi e nell’orientamento a cercare di fare le cose giuste. Peccato per i giornali e le tv. Dovrebbero lavorare di più e meglio, invece di appiattirsi su quanto è bello che un pennuto metta sotto i piedi la bandiera italiana a Sanremo ed evitare di sollevare questioni se “lo dice l’Europa”.

Le tre opzioni che abbiamo

Adesso i casi sono tre, se putacaso l’Ema prendesse ancora tempo.

O a breve la situazione si sblocca perché così, a naso, non è il vaccino ma potrebbe essere l’ambaradan produttivo e di confezionamento che perde (o prende) aria da qualche parte.

O ci chiudiamo fino a settembre aspettando che risolvano i problemi di AstraZeneca lassù in Europa vikinga.

Oppure, terza ipotesi, siamo ancora in Quaresima, facciamo ancora in tempo a cospargerci il capo di cenere e bussiamo alla porta di Mosca. Altrimenti provate a supplicare che ci dia qualche aiutino quel Joe Biden che è così egualitario, antirazzista e di sinistra.

Io resto in zona bianca

Per quanto mi riguarda, per non saper né leggere né scrivere, il mio vaccino è che sono da mesi in zona bianca. Smart working. E pedalare. Teoricamente parlando avrei dovuto essere in cima alla lista di tutti i vaccini invernali del ricettario Ssn: antipneumococco, antinfluenzale, anti-Covid. Naturalmente non ne ho fatto uno. Sarebbe un peccato morire. Ma a quanto pare l’Ema la pensa come me.

Foto Ansa

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