Bassetti: «Il riscatto dell’Italia passa dalla rottura dello Stato centralista e dalla macroregione europea»
«Il riscatto dell’Italia passa dalla rottura dello Stato centralista». Ne è convinto Piero Bassetti, il primo governatore lombardo, che in un’intervista al Quotidiano Nazionale dichiara: «Bisogna disarticolare lo Stato e ricostruirlo nell’ipotesi europea, sulla base delle grandi Regioni».
UNA MONETA E DUE ITALIE. «Il tema oggi – spiega Bassetti – è quello imposto dal disegno europeo che emerge dalle difficoltà dell’euro». Secondo l’imprenditore, economista e politico, infatti, «come nel 1860 c’erano due Italie, tanto più ci sono oggi, anzi direi che è aumentato il divario». E «il rischio che il nostro sud non regga l’unità monetaria con la Germania è evidentissimo ed è il rischio del sud Europa, ma noi lombardi, noi padani, non vogliamo andare nel Mediterraneo».
A LEZIONE DA MIGLIO. A chi lo accusa di fare un «discorso leghista», Bassetti risponde: «Sono stato definito un protoleghista. Ma i leghisti (…) non sono stati coerenti con il discorso di Miglio. Le teorie del Carroccio sono giuste nelle premesse migliane, che poi erano anche quelle della Fondazione Agnelli». Due fonti, prosegue Bassetti, «completamente opposte», ma che «confermano la bontà della teoria, che adesso l’euro sta mettendo in evidenza». Due fonti che, secondo Bassetti oggi sono da «riscoprire», così come anche lo è il pensiero di Carlo Cattaneo.
FEDERALISMO MANCATO. Nell’intervista, Bassetti torna poi sul motivo delle sue dimissioni da governatore nel 1974, spiegando come il sogno del decentramento federalista dello Stato «non è stato realizzato perché le Regioni sono state castrate dall’inizio dal potere centrale». Ed è proprio per questo motivo «che mi sono dimesso (…), perché avevo capito che il regionalismo che si stava impiantando non era quello del federalismo, cattaniano». Ma era una «forma di povero decentramento della vecchia impostazione centralista dello Stato».
DECENTRAMENTO E COSTI. Bassetti, infine, solleva una critica anche alle Regioni che, secondo lui, non sono responsabili del buco del debito pubblico («questo non direi. Il buco l’hanno fatto anche le Provincie»). Mentre, invece, il «problema» sono i «costi»: le Regioni, infatti, «avevano senso e potevano giustificare il loro costo se diventavano uno strumento federalizzatore della Repubblica». Ma così non è stato. E aggiunge: «Lo Stato che noi regionalisti volevamo era quello della Costituzione, del decentramento dei poteri reali non di quelli amministrativi, compresa la regionalizzazione dei partiti».
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2 commenti
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Lombardia provincia della Magna Grecia, capitale Lampedusa.
il riscatto dell’italia passa anche dal considerare prima l’italia poi l’europa centralista, ossessiva e anglofrancogermanica. noi ci facciamo imporre tutto, dal valore iniziale della moneta unica alla subalternità del nostro paese agli altri. non sono contrario alle macroregioni, a patto che siano costruite per migliorare il paese italia(magari abolendo qualche livello governativo, visto che ne mettiamo uno in più), non per costruire altre tre nazioni.