Autunno senza castagne italiane? Tutta colpa di un parassita
Autunno fa rima con castagne. Il profumo delle caldarroste però quest’anno potrebbe non provenire solo da castagne italiane, visto che gli alberi del nostro paese sono stati presi di mira dal “cinipide galligeno del castagno”. È un parassita che colpisce la produzione da un paio d’anni ed è difficile da sconfiggere proprio per la natura stessa dell’albero. Ne parliamo con Lorenzo Bazzana, responsabile economico nazionale Coldiretti.
Il parassita che infesta le nostre castagne viene dalla Cina. Come è stato possibile?
L’infestazione è avvenuta perché si cercava un modo per riparare le piante da un parassita precedente. Si sono quindi portate delle parti di alberi di castagno dall’Oriente, ma che, purtroppo e a loro volta, erano infestate dal cinipide. Ora per curare il patrimonio nazionale stiamo cercando di seguire la stessa strategia che è stata utilizzata in Oriente per risanare le piante, usando di nuovo un altro parassita. Molto spesso, infatti, le malattie delle piante si combattono con altri agenti patogeni. Non è possibile utilizzare gli antiparassitari chimici o artificiali sui castagni perché solitamente si trovano in aree protette, in bioparchi, in alta montagna.
La raccolta di quest’anno è stata meno proficua?
Purtroppo, rispetto ai raccolti degli anni precedenti, abbiamo perso fino al 70 per cento; siamo al di sotto dei 18 milioni di chili. Eppure l’Italia è sempre stato il maggior produttore in Europa, con prodotti di alta qualità. Le importazioni sono cresciute del 20 per cento nei primi sette mesi del 2013, dopo che nel 2012 erano raddoppiate rispetto all’anno precedente, e triplicate rispetto al 2010. Si trovano quindi in commercio castagne provenienti dai paesi dell’Est o dalla Spagna. Il prodotto italiano va comunque tutelato, anche se presente in minore quantità, occorrono etichette, occorrono controlli. Consigliamo quindi ai consumatori di stare attenti alla qualità del prodotto che comprano, perché altrimenti si rischia di pagare una castagna spagnola spacciata come italiana a un prezzo sicuramente più alto.
La castagna è un prodotto tipicamente italiano?
Sono molte le zone italiane, sopratutto montane, che nei secoli hanno trovato nella castagna un nutrimento fondamentale, laddove era impossibile procurarsi frumento. Giovanni Pascoli lo definiva “l’italico albero del pane”. Con le castagne si ottiene anche la farina, sempre più richiesta per esempio dalle persone che hanno intolleranze o allergie. In Italia ci sono oltre cento varietà e ben dodici di queste hanno ottenuto il riconoscimento europeo, Dop o Igp. Per difendere questo bene, le istituzioni devono continuare la lotta al cinipide e la difesa dell’etichettatura di origine.
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