Aveva fatto un «patto di sangue» in campagna elettorale e ora l’ha rispettato. Il premier conservatore dell’Australia, Tony Abbott, eletto nel settembre del 2013, ha cancellato la tassa strozza-imprese sulle emissioni di carbonio che le costringeva a pagare un’imposta in base alla quantità di Co2 prodotta.
DELUSIONE DEI VERDI. I Verdi e i socialisti si sono stracciati le vesti affermando che «questa nazione si è dissociata da ogni credibile ed efficiente risposta al cambiamento climatico. Le generazioni future rimarranno scioccate quando guarderanno indietro a questi fatti e considereranno il signor Abbott come la persona meno lungimirante e più egoista e mediocre che abbia mai occupato lo scranno di primo ministro».
TASSA ODIATA. Noncuranti dei toni apocalittici utilizzati dall’opposizione, gli imprenditori australiani e, soprattutto, i cittadini esultano. La tassa, diventata il simbolo degli eccessi del governo, è entrata in vigore l’1 luglio 2012, obbligando le principali imprese del paese, tra cui i fornitori di energia, a pagare 18 euro per ogni tonnellata di diossido di carbonio rilasciato nell’atmosfera. Lo scopo del governo era quello di ridurre le emissioni di gas serra del 5 per cento rispetto ai livelli del 200o e di raggiungere una riduzione dell’80 per cento nel 2050.
FAMIGLIE PENALIZZATE. Ma il vecchio governo non è riuscito a toccare il lato green delle aziende, che hanno trasferito il costo della tassa al consumatore. Di conseguenza, le bollette sono rincarate del 10 per cento (elettricità) e del 9 per cento (gas). Il governo, per recuperare consensi, ha deciso di impiegare metà dei proventi della tassa per combattere il cambiamento climatico e l’altra metà per le famiglie più povere.
Tony Abbott, annunciando la sua promessa di cancellare la tassa se eletto, ha denunciato il governo di «prendere i soldi da una tasca per metterli nell’altra», dichiarando che senza l’imposta «le famiglie risparmieranno almeno 383 euro all’anno».
LA GIORNATA PIÙ FREDDA. Dopo un primo tentativo di sopprimere la tassa sul carbonio, respinto dal Senato, Abbott è riuscito a costruire una maggioranza trasversale. Dopo il voto di ieri, il ministro dell’Agricoltura Barnaby Joyce ha dichiarato: «La tassa penalizzava troppo le famiglie. Io credo che il clima stia cambiando ma non penso che si possa combattere con una tassa sui consumi. Per questo sono contento che l’imposta sia stata abbattuta come volevano i cittadini».
Poi si è lasciato andare a una battuta rivolto ai Verdi: «Guardate al clima oggi e guardate come siamo vestiti: nessuno può pensare che faccia troppo caldo». Sabato scorso a Birsbane c’è stata la giornata più fredda dal 1911.