
Cresce la richiesta di prestiti da parte delle famiglie italiane nonostante il contesto attuale sia ancora caratterizzato da molta insicurezza, a causa soprattutto del conflitto russo-ucraino e dell’impatto della corsa dei prezzi dell’energia sui costi di produzione e dal rialzo dei tassi.
Secondo uno studio di Crif gli italiani vedono nei prestiti una possibilità per ottenere nuova liquidità destinata a sostenere i consumi o le spese legate all’acquisto di una casa. Cresce anche il numero di persone che ha in essere almeno un contratto di credito a rate, indizio di una palese ripresa dei consumi senz’altro favorita da finanziamenti erogati a condizioni competitive (il tasso di default a 90 giorni è intorno all’1 per cento).
Le differenze a livello regionale
L’analisi evidenzia anche notevoli differenze a livello regionale per quanto concerne la domanda di prestiti da parte di clientela privata. Sono diversi i fattori che si pongono dietro questo scenario, tra cui la disparità di reddito e di risparmio ma soprattutto il prezzo degli immobili suscettibili di notevoli variazioni dal punto di vista territoriale. C’è anche chi ricorre alla cerchia di familiari per ottenere la liquidità necessaria a far fronte ad alcune spese, a discapito quindi dei tradizionali canali di credito.
Tra le regioni caratterizzate da una quota più elevata di popolazione con un rapporto di credito attivo troviamo la Valle d’Aosta, la Toscana e il Lazio. In fondo alla classifica invece si piazzano Basilicata, Campania e Trentino-Alto Adige. Quest’ultima regione primeggia anche per quanto riguarda l’esposizione residua ancora da rimborsare per chiudere i finanziamenti in essere. Seguono Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Tra le ultime invece Calabria, Sicilia e Molise.
Scopo dei prestiti, età dei richiedenti, importo medio
Per quanto riguarda le preferenze, i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi conquistano il podio con una quota che va oltre il 50 per cento del totale. Seguono i mutui con il 20 per cento circa delle preferenze. L’importo medio della rata mensile pro capite si ferma a 305 euro circa, in deciso calo rispetto a 5 anni fa (356 euro). In testa troviamo il Trentino-Alto Adige con una rata media di 375 euro, seguito da Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, regioni con un reddito disponibile comunque sopra la media. In coda Molise, Sardegna e Calabria.
Analizzando le richieste sottoscritte dalle persone fisiche alle aziende di credito è possibile fare un’analisi precisa su quali sono le fasce di età che maggiormente ricorrono ai finanziamenti. L’analisi dei dati evidenzia come sia la fascia compresa tra i 45 e i 54 anni a risultare maggioritaria, seguita da quella tra i 35 e i 44 anni. Distaccati i giovani di età compresa tra i 18 ed i 24 anni e gli over 74.
Analizzando invece la durata notiamo come i piani di rimborso superiori ai 60 mesi sono quelli maggiormente richiesti. A seguire ci sono i piani che prevedono un rimborso del finanziamento tra 25 e 36 mesi e tra 0 e 12 mesi . L’importo medio finanziato si assesta poco sotto i 9.000 euro.