
In attesa di Merkel, diffidate dagli uomini dal fare pacioso
Le vicende immediatamente successive alle elezioni non possono che irritare qualunque persona di buon senso.
La stupidità di esponenti del Polo ha fatto sì che, a fronte di larghe maggioranze in diversi punti del mondo, l’essersi presentati divisi comportasse la vittoria dell’Unione. Così, l’Unione, essendo minoranza anche all’estero, è riuscita ad avere la maggioranza dei seggi al Senato. Tuttavia nessuno contesta il diritto formale ad un incarico di governo di esponenti della sinistra, date le leggi elettorali, il problema è come, con chi e perché. Si dovrebbe dimostrare più umiltà e riconoscere la necessità dell’apporto di tutti. Purtroppo al posto di chiedersi quali siano le condizioni della governabilità, invece di trattare, certi leader agiscono come se i risultati degli exit poll fossero reali e si sbilanciano in dichiarazioni azzardate, quali: «Abbiamo tutti i numeri per governare cinque anni» e si lanciano in attacchi sferzanti all’opposizione. Per non parlare delle dichiarazioni imbarazzanti alla stampa estera e certe feste perlomeno esagerate.
L’impressione è che per certi leader conti solo un potere fine a se stesso, finalizzato ad affermare una volontà di occupazione dello Stato, senza sapere bene e senza volere dire che cosa si intenda fare. è del resto il segno di una linea politica che continua ad essere ambigua su tutto (Irak, tasse, famiglia, legge Biagi, Tav) e che si è spesa nel promettere tutto e il contrario di tutto a tutti. L’Italia non ha bisogno di questo. Il centrosinistra, se deve governare come suo diritto, non ha bisogno di questi uomini se vuole essere moderno, se non vuole ammantarsi di un’ideologia cattocomunista (forse adatta a dirigere le partecipazioni statali degli anni 70, non certo ad avviare un paese moderno verso il futuro).
Visto che chi dovrebbe cercare la conciliazione, riflettere sui dati elettorali per dare al Paese solide maggioranze, non lo fa, c’è da sperare che lo facciano coloro che sono più riformisti, più capaci di guardare la società. C’è da sperare che emergano personaggi come la Merkel, in grado di riunificare paesi divisi e pensare al bene comune. O almeno come Schröder, che per non imbarcare gli estremisti ha perso. Quello di cui c’è bisogno sono statisti, non capi-popolo attenti a difendere la loro parte. Fino a che questo non avverrà, non resta che continuare a dire che l’ideologia e la confusione regnano sovrane e che ci sono mille contraddizioni da svelare. Speriamo non duri molto. In ogni caso occorre restare vigili ed evitare di lasciarsi imbonire da qualunque fare pacioso.
*Presidente Fondazione per la Sussidiarietà
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!