
Astensione a forza 7, male Pdl e Lega, tiene il Pd, vola Grillo
“Il Pdl implode, il Pd tiene ma inciampa in Sicilia, la Lega che corre da sola perde molti sindaci in Lombardia, l’Udc e il Terzo polo deludono le aspettative, il Movimento 5 Stelle ottiene uno strepitoso successo e in alcune città (a Parma il candidato grillino passa il turno) supera abbondantemente il 10 per cento. In questo quadro stravince al primo turno il leghista Flavio Tosi a Verona, sospinto dalle liste civiche che Bossi voleva bloccare, mentre a Palermo l’ex sindaco Leoluca Orlando (Idv e Rifondazione) umilia il candidato del Pd Fabrizio Ferrandelli. Marco Doria, il candidato del centrosinistra a Genova, ottiene un buon risultato personale (47%) ma dovrà attendere il secondo turno” (Corriere, p. 2).
Guardando i dati, usciti ieri spesso con colpevole lentezza, si nota “in primo luogo il considerevole incremento dell’astensione, di ben 7 punti, superiore quindi a quanto registrato domenica sera. (…) I voti dirottati verso l’astensione derivano da tutto lo schieramento politico, nessun partito escluso. Ma la parte più consistente proviene da opzioni in passato destinate al Popolo della libertà. (…) Verso l’astensione si è dunque incanalata soprattutto la disaffezione proveniente dal centrodestra, in particolare da parte di chi è meno partecipe politicamente” (Corriere, p. 5).
“Ma vi è stato anche un altro importante collettore della protesta: il Movimento Cinque Stelle. Anche verso Grillo si è diretto un elettorato connotato da sentimenti di ostilità verso la politica tradizionale, con caratteristiche tuttavia assai diverse dagli astenuti. (…) Il pubblico del comico genovese appare più specificatamente antipartitico: si tratta di elettori mediamente assai più giovani che, al contrario di chi si dice tentato dall’astensione, segue con attenzione e costanza gli avvenimenti politici. Nell’insieme è comunque il progressivo distacco dai partiti tradizionali ad avere caratterizzato questa tornata elettorale” (Corriere, p. 5).
Ma non tutta Italia le elezioni hanno seguito lo stesso schema, si sono anche verificati casi che hanno del clamoroso: Pd alleato con il Pdl, candidati unici che sono riusciti a perdere o candidati che hanno ricevuto plebisciti, come Federico Moccia.
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