Assolombarda: «Così Milano accenderà il motore dell’economia italiana»

Di Chiara Rizzo
19 Dicembre 2013
Presentato ieri il piano triennale per le 5mila imprese lombarde, che punta a fare di Milano il centro dello sviluppo, attraverso start-up, green economy e nuove relazioni commerciali

Milano vuole tornare a volare. Lo ha detto ieri sera, 18 dicembre, Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda, presentando il piano strategico per l’anno prossimo, che sogna di essere anche un piano di ripresa per l’Italia. Perché, ha spiegato Rocca, «Milano è il motore» del Paese, e «se non vola Milano, non vola l’Italia e noi vogliamo combattere per questo obiettivo».

ROCCA: «LIBERARE LE ENERGIE DELLA CITTA’». Il piano riguarda i prossimi tre anni e le 5mila aziende associate sul territorio di Assolombarda (la maggiore delle associazioni locali di Confindustria). Rocca ha sottolineato che «si è fermato il declino ma non vediamo con chiarezza i segni della rinascita», ma anche che è il momento di non fermarsi e semmai «liberare tutte le energie della città». Poi ha ammonito: «Guai a noi se pensiamo che questa leggera ripresa sia sufficiente, non è con questi numeri che si rilancia l’occupazione. Nella legge di stabilità si percepisce un aumento della pressione fiscale nei prossimi anni mentre non si affrontano i nodi del funzionamento dello Stato e della Giustizia».

50 PROGETTI. Il piano si basa su 50 progetti operativi, che ruotano di fatto intorno all’idea di «Rimettere l’impresa al centro». Il primo modo concreto di farlo, secondo Assolombarda, è intervenire sulla vita aziendale, da rivoluzionare attraverso 21 progetti per la ricerca e l’innovazione, per l’accesso al credito, per l’internazionalizzazione e nuove relazioni commerciali, per il rapporto tra l’universo della scuola e quello del lavoro. Si pensa anche a progetti per stimolare la burocrazia e il fisco, semplificare le norme del lavoro, accelerare e ridurre i costi della giustizia, ridurre i costi e aumentare la produzione di energia. Milano può svolgere questi compiti diventando sempre di più la “start-up town”, la città in cui è più semplice avviare progetti di impresa anche più “leggeri” rispetto al passato, ma produttivi e snelli, e questo aumentando i contatti tra le imprese e le loro necessità e le università, usando di più i Fondi europei e sviluppando soprattutto progetti legati alla green economy, che rendano Milano città leader nel settore. Sono stati pensati circa 10 progetti collegati allo sviluppo delle infrastrutture e alla «chiamata delle multinazionali»: si tratta di progetti che hanno a che fare con la formazione digitale e con interventi specifici per rendere più attrattivo il territorio milanese per i giovani e le nuove imprese. Altri cinque i progetti dedicati invece all’Expo.

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