Ancora un sacerdote assassinato in Centrafrica
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Un altro sacerdote è stato ucciso nella martoriata Repubblica Centrafricana. È accaduto venerdì sera, a Bambari, nel centro del paese durante dei combattimenti tra gruppi armati: due milizie (Fprc e Mpc) nate dalla dissoluzione della coalizione islamista Seleka, da una parte, e gli anti-balaka dall’altra.
Le milizie islamiste hanno sparato volontariamente a padre Firmin Gbagoua, vicario generale della diocesi, colpendolo all’addome, vicino all’arcivescovado. I nuovi scontri, che da mesi si protraggono nella zona, sarebbero cominciati quando le milizie ex Seleka hanno distrutto una barricata degli anti-balaka. Negli attacchi sono state rase al suolo decine di casa in città.
A maggio 16 persone, tra le quali un sacerdote, sono state uccise e un centinaio ferite nella capitale Bangui dopo l’attacco da parte di milizie islamiste della parrocchia di Fatima, durante la Messa. Il sito è stato attaccato a colpi di kalashnikov e lanci di granate.
L’80 per cento del paese è ancora in mano a gruppi armati e il governo ha potere a malapena nella capitale. I soldati dell’Onu non riescono o non vogliono fermare le violenze e disarmare le milizie che si combattono per prendere il potere sul territorio. Il conflitto, cominciato nel 2013 dopo un colpo di Stato da parte della coalizione Seleka, era degenerato in scontro settario ma è ormai diventato solo una lotta per accaparrarsi le ricche risorse minerarie del paese.
Foto Ansa
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