
L’amore non è un bene giuridico

«A forza di sentir dire che il diritto si riduce all’economia, c’è il caso che l’inesperto e il dilettante (che è anche peggiore) di filosofia, si metta a proclamare che il diritto consiste unicamente nel far tutti il comodo proprio»: così ebbe a scrivere il noto maestro del diritto italiano Piero Calamandrei.
Nelle parole di Calamandrei si vogliono esplicitare almeno tre circostanze: i dilettanti del pensiero pensano e diffondono idee erronee; pensano erroneamente intorno al diritto; errano, altresì, allorquando riducono il diritto all’economia o ritengono che esso consista nell’idea di poter assecondare il capriccio di ciascuno.
Analogicamente si può ritenere che così accade oggi allorquando altri dilettanti del pensiero, quelli contemporanei, riducono il diritto all’amore o tentano di giuridificare l’amore reputandolo elemento fondante del diritto e degli istituti giuridici.
In questa sede occorre, quindi, comprendere perché l’amore non è un bene giuridico.
Senza dubbio il diritto dev’essere giusto e la giustizia non è altro che una forma d’amore, dato che per raggiungerla occorre dare a ciascuno il suo, cioè non ledere l’altrui sfera giuridica, ovvero “amare” il prossimo tramite azioni giuste, tuttavia, è anche pur vero non solo che la giustizia è una forma d’amore, non coincidente e non identificabile esattamente con quest’ultimo, ma che diritto e amore, nonostante tutti i tentativi che si possono esperire, sono destinati a rimanere sempre e comunque irrimediabilmente separati.
Si può senza dubbio amare il diritto, come ci si augura allorquando un magistrato emetta una sentenza, sperando appunto che lo faccia per amore della giustizia e non per la libido del potere; si può anche reclamare il diritto di amare, cioè la libertà di amare senza che lo Stato, l’ordinamento o altri intervengano o si frammettano nel proprio sentimento; ma non si può, tuttavia, tentare di mettere insieme amore e diritto.
Amore e diritto, infatti, non possono essere congiunti, come si vorrebbe da parte di tutti coloro che giuridificano (come, per esempio, la Corte Suprema degli Stati Uniti) o vorrebbero giuridificare l’amore, non più di quanto in fisica possono essere congiunti gli stessi poli magnetici che, come è noto, sebbene medesimi, anzi, proprio per questo, si respingono.
L’amore e il diritto, infatti, hanno qualcosa in comune che li rende simili e perciò reciprocamente respingenti come i poli magnetici, e molte differenze che li rendono indubbiamente inconciliabili.
Sono simili poiché entrambi espressione della razionalità e della relazionalità umana, sebbene secondo declinazioni differenti; l’amore, infatti, secondo la dimensione intima più personale, mentre il diritto secondo quella universale.
Sono diversi, invece, per le differenze strutturali che li contraddistinguono in modo netto ed inequivocabile.
L’amore, infatti, è libero, privato, particolare, esclusivista e sostanziale.
È libero perché non può essere né ordinato, né vietato; è privato perché non ha una rilevanza per la collettività; è particolare perché è rivolto ad una specifica persona, cioè la persona amata; è esclusivista perché diretto verso qualcuno ad esclusione di tutti gli altri, come appunto accade tra moglie e marito; è sostanziale perché non vi sono procedure o formalità per amare qualcuno: lo si può fare parlando o agendo, come in silenzio o restando fermi.
Il diritto, invece, è coercibile, pubblico, generale, inclusivista e formale.
[pubblicita_articolo allineam=”destra”]È coercibile perché utilizza il comando, la forza e la sanzione per costringere qualcuno al comportamento da osservare; è pubblico perché riguarda l’intera collettività in quanto espressione del bene comune; è generale poiché non riguarda casi specifici, ma detta una disciplina per tutti i casi in genere venendo poi applicato al caso singolo; è inclusivista proprio perché universale, in quanto riguarda tutti gli esseri umani; è formale poiché è condensato in principi meta-normativi, e, per la gran parte perfino, in norme positive che sanciscono anche modalità e procedure indispensabili per la sua esplicitazione.
Che ne sarebbe di entrambi se venissero mescolati? Che ne sarebbe dell’amore? Che ne sarebbe del diritto?
Sarebbe autentico amore quello che fosse ordinato o vietato dalla legge? Che amore sarebbe quello che fosse provato per timore della sanzione? Che amore sarebbe quello che non fosse provato nei confronti della persona amata e soltanto nei confronti di questa, ma nei confronti di una generalità di soggetti non identificata o non identificabile?
Come direbbe Pascal non sarebbe impotente quel diritto che non fosse coercibile? Che diritto sarebbe quello che fosse non dipendente dal bene comune? Che diritto sarebbe quello che rimanesse intrappolato nella coscienza di ciascuno, come il sentimento dell’amore, e che dunque non fosse tangibile nella concretezza del principio giuridico o della legge?
Si comprende bene, allora, quanto è decisamente inopportuna ed erronea l’operazione che tenta di conciliare ciò che conciliabile non è: amore e diritto.
Tentare di giuridificare l’amore significa violare all’un tempo, dunque, sia la natura dell’amore, sia la natura del diritto, cioè dimostrarsi degli inesperti, o peggio, dei dilettanti, per utilizzare la felice formula di Calamandrei, sia nel campo amoroso, sia soprattutto nel campo giuridico.
Appare fin troppo chiaro, insomma, che tanto per le loro similitudini, quanto soprattutto per le loro differenze amore e diritto non possono essere reciprocamente “incastrati”.
Non si possono e non si devono mescolare amore e diritto, dunque, non solo per il diritto dell’amore di essere autentico, autenticità che sarebbe smarrita qualora venisse giuridificato, ma soprattutto per amore del diritto, cioè per garantire che il diritto sia ciò che è e non già il suo grottesco feticcio sentimentalista.
Foto Ansa
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In compenso l’amore di Giuseppina La Delfa Arcobaleno vien Dal Mare nei confronti di Aurelio Mancuso è molto più che platonico:
“Mancuso sembra appartenere anche lui a un mondo fortemente tradizionale dove le donne devono continuare a essere possedute dai maschi eterosessuali per produrre i loro figli che poi vengono marcati col solo nome paterno. E non sembra volere concedere a loro qualità come la consapevolezza, la libera scelta, l’altruismo, la compassione, la sicurezza.”
Povere queste femminsite lesbiche, mi auguro che almeno il Sinodo faccia qualcosa per loro.
Prosegue inviperita la Mazzanti vien Dal Mare:
“Voglio rendere omaggio alle donne che fanno figli per altri, consapevolmente, con coraggio e determinazione, accompagnati dai propri mariti che non si reputano proprietari dei grembi e del cervello delle loro mogli.
La gestazione per altri, fatta dalle donne libere che non hanno bisogno dei 15.000 euro che vengono dati loro come piccolo ringraziamento per il regalo della vita che fanno a coppie sterili (eterosessuali e omosessuali), è l’ultima grande battaglia che pretende nello stesso tempo di sconfiggere patriarcato e soprattutto matriarcato. Eh si! Perché non c’è nulla di più rivoluzionario di una donna che decide di usare il proprio corpo non per fare un figlio a suo marito, e nemmeno per se stessa, ma per farlo a coppie sterili. È un dono straordinario che soltanto le donne possono fare e questo dimostra tutta la loro meravigliosa potenza.”
Capito Mancuso? Okkio alla potenza della lesbica incarognita: fossi in te mi darei alla fuga, e cambierei anche la prima vocale se non rischiassi di offenderti.
un uomo confuso…
Argomentare sciocco. Ciò che è stato affermato è che l’ amore è il movente fondamentale del desiderio espresso da due esseri umani, siano essi etero o omosessuali, per decidere di vivere assieme. Questo ha merito giuridico, tant’è che ogni ordinamento giuridico se ne occupa.
Eh no non si parla solo di due persone che amandosi vogliono vivere insieme, si parla del sentimento di Amore in generale che puó essere diversamente declinato quindi ci sta anche l’Amore verso Dio! E comunque a maggior ragione, visto che il rapporto sarebbe tra una persona reale e una metafisica, non avrebbe senso che questo rapporto e quello che ne consegue, sia alla base del diritto!
GD (amore …merito giuridico) & Xyzwk
fatemi capire: sarebbe il caso che l’ufficiale di stato civile nel matrimonio inserisca la formula:
“Vi amate”?
“Sicuro?”
“Giurin giuretto? …. con le mani in bella vista”
🙂 Uno spasso
Xyzwk , solo per te: “il rapporto sarebbe ….ne consegue, sia alla base del diritto” …. ma che minchia dici?
GD, che livello infimo !
Fai cadere i tuoi interventi dall’alto e poi ti scopri al livello di una squallida xyzwk !
Tanto, siete neutre tutte e due ! 🙂
Ma tutte e due ( !) sarete nate da un uomo e una donna, forse.
Certo che sentire solo nominare la parola “amore” da chi non ha mai saputo cosa sia o perlomeno , di sicuro, ne ha perso il senso, fa un effetto horror da paura.
Xyzwk-Gd , quando avrai provato una scintilla d’amore , ne capirai qualcosa, non adesso, autismo o non autismo.
Ma per piacere. Hai mai assistito a un matrimonio civile? La legge richiede certi impegni di assistenza reciproca e verso i figli. Che ci sia “l’amore” o no per la legge non conta niente. Se due persone che non provano particolari sentimenti volessero mettersi assieme per fare una famiglia, dal punto di vista legale il loro matrimomio sarebbe validissimo.
Dunque se la fede religiosa è innegabilmente amore verso Dio, essa diventa libera, privata, particolare, esclusivista e sostanziale?
Se si allora la prima cosa da fare è abolire il concordato!
A te non posso raccomandare di riflettere. Mi dispiace
Aiuto!
Ma quelli che sostengono che “libero, privato, particolare, esclusivista e sostanziale” non deve essere mischiato con il diritto giuridico, vuole lo stesso per la religione, o quello che gli serve per pagare le bollette puo’ fare eccezione?
Non vale per la religione. Rifletti prima di scrivere.
Boh, Io seguivo il ragionamento suo di Aldo Vitale. Non fa distinzione fra una cosa “libera, privata, particolara, esclusivista e sostanziale” e un’altra. Chiedevo solo la sua opinione riguardo.
Perche’ poi voglia abolire il matrimonio, mi rimane un mistero. A me non interessa, ma gli altri potranno pure fare quello che vogliono…
Dubito che stai seguendo il ragionamento di Aldo Vitale. Noto inoltre un errore nella premessa di considerare l’uomo con un fede religiosa come portatore di una cosa “privata”. La fede è un atteggiamento costituzionale di un individuo, non limitato ad un semplice sentimento, che si manifeste ovviamente oltre il privato. Se io affermo la mi contrarietà all’aborto non lo faccio in ossequio ad un privato “sentimento religioso”.
Ma oltre alla bibbia adesso si possono interpretare a piacere anche gli articoli di tempi?
Chi e’ contrario all’aborto usa il preservativo, chi legge nell’oroscopo che deve stare attento alle articolazioni delle caviglie non si mette i tacchi alti. O per legge fa cucire il preservativo al pistolino e le scarpe da ginnastica ai piedi di tutti?
Chi è contrario all’aborto non uccide un essere umano. Preservativo o meno. Ti sembra un dettaglio da poco? O credi che … il “preservativo” può tutto!!!
Sull’articolo di tempi mi sembra che tu interpreti “a piacere”. La differenza tra amore e diritto non mi sembra che richieda grande impegno. Solo che tu ci vuoi infilare la religione.
Vedevo una contraddizione tra l’affermazione dell’articolo, in cui l’autore e’ contrario a mischiare l’ambito personale come la religione ( e al matrimonio in generale, non si capisce perche’ ), e quelli che mi sembra di aver letto in passato, in cui la sfera privata, come la religione, deve influire il diritto. Ho chiesto per quello. Mi sembra di sentire un venditore che dice tutti quanto e’ brutto il marrone, ma vende Nike e allora le Nike marroni sono belle. Una domanda non gliela fai?
Ci sono persone contrarie all’aborto che non abortiscono ma uccidono esseri umani, e persone che sono favorevoli all’aborto e non uccidono esseri umani…
Tu forzi la discussione in maniera arbitraria inserendo indebitamente come assodato che “ l’autore e’ contrario a mischiare l’ambito personale come la religione” (poi io non so cosa hai letto in passato, ma per quello che scrivi dovresti essere più preciso). Io ti ho detto che la “religione” in rapporto all’individuo non si limita ad un “ambito personale” e non può esserlo , perché incide in tutta la sua visione delle cose, diversamente la “sua religione” non sarebbe autentica (non ultimo ti invito a considerare che per un cattolico la fede non è un sentimento … come per i protestanti). Dato che ti è ostico il ragionamento dell’aborto ne propongo un altro e te lo estremizzo un tantino per vedere se ci intendiamo: immagina che una legge “dello stato laico” grazie ad una “forza democratica” incide sulla società al punto da far passare come “diritto civile” l’infanticidio. Credi che di fronte a tele ipotetica realtà un cattolico dovrebbe chiudersi nel cantuccio della sua cameretta o dovrebbe uscire in piazza a protestare combattere e sperare di sovvertire una tale “conquista”?
Per tornare all’amore come fondamento giuridico del matrimonio posso chiederti se per te l’assenza di amore è causa di invalidità del matrimonio? :-)
PS: “Ci sono persone contrarie all’aborto che non abortiscono ma uccidono esseri umani, e persone che sono favorevoli all’aborto e non uccidono esseri umani…” Sfuggi all’argomento? Danieleeee un minimo di serietà!
Se sono riusciti a far credere che l’aborto e’ omicidio – intendevi questo? – in quella puntata dei Griffin in cui dicevano che il feto e’ una persona che parla e piange dentro la pancia, probabilmente con all’interno un altro feto, l’ho vista anch’io Non era una cosa, prendevano in giro i gli antiabortisti…
Seguire poi la religione, o ogni altro hobby, va bene finche’ non intralcia la vita di altri. Al mio vicino potra’ anche piacere suonare la batteria, ma se mi fa le prove tutto il giorno e tutta notte, gli faccio capire di trovarsene un altro. Oppure visto che lui vuol suonare la batteria e io sono vegetariano, lo lascio suonare ma gli butto via la carne dal carrello della spesa, e i biscotti quando sono a dieta?
Ultima cosa, visto che ognuno interpreta la religione come vuole, prendendo qua e in la’ le parti che non interferiscono con la propria vita, come ci si dovrebbe regolare a far le leggi? Si va al minimo comune demoninatore, cosi’ si legge pari pari il levitico e, tra le altre cose, non stanno su i calzini e le mutande a nessuno? Si mette in galera chi produce scale e specchi, visto che a romperli o passarci sotto porta sfiga?
O ci si regola all’Adinolfi, che il divorzio non si puo’ tranne quando deve divorziare lui, e mentire e’ sbagliato tranne quando mente lui, cosi’ si discende nell’anarchia?
“Se sono riusciti a far credere che l’aborto e’ omicidio … in quella puntata dei Griffin in cui dicevano che il feto e’ una persona che parla e piange dentro la pancia,…. prendevano in giro i gli antiabortisti…”
Questa stupidata è la cartina di tornasole del tasso della tua serietà che dimostra che non trovi di meglio che a farti soccorrere dai Griffin. Ti possono proporre come cartone animato e aumenti l’ironia antiabortista. Per me basta pensare che per te una persona è tale solo se parla e piange.
“Seguire poi la religione, o ogni altro hobby, va bene finche’ non intralcia la vita di altri….” Questa stupidata vince pure quella del cartone animato. Si vede che discutere per te è un inutile vezzo e l’interlocutore una tua caricatura. In effetti cosi hai fatto con l’articolo in argomento al quale hai dato una interpretazione che, a voler essere generoso, è creativa. In ogni caso da persona religiosa (o, facendo finta di non esserla) posso dire che mi reputo un “conservatore”? Che dal punto di vista politico ritengo che ci vuole cautela a chi vuole modificare la struttura della società, specialmente “dall’alto”? Posso ritenere di essere scettico sul valore di certe proposte di cambiamento e riforma? Posso ritenere che tutti i mutamenti tendano a produrre conseguenze indesiderate, alcune delle quali saranno certamente dolorose PER TUTTI. In conclusione (e chiaramente) posso ritenere (come Pasolini o Bobbio) che l’aborto (o l’esempio dell’infanticidio) non è un intralcio alla vita degli altri ma combattere un male che incide nella vita ti “tutti”?
Capisci che buttarla sulla religione è una stupidaggine?
Mi risponderai con i Griffin?
PS: Lascia stare il Levitico e pure Adinolfi che le cose non sono mai così semplici e banali. Rifletti prima di scrivere (II avviso).
La fede è un atteggiamento costituzionale?!?! Cosa vorresti dire con costituzionale, che una persona nascerebbe con una sorta di “gene della fede cristiana” il quale determina un certo atteggiamento? Perché se intendi questo, il ragionamento è molto pericoloso…..
Un elemento costitutivo della persona. Poi ci sono tante fedi , anche non teistiche, ma non esistono uomini senza una fede. Ed ogni persona ha un orientamento devozionale …anche non teistico.
Ti è chiaro così?
Esistono persone senza fede, te lo garantisco, e senza alcun “orientamento devozionale”.
Se ti interessa parlarne, sono a disposizione.
Se, invece, hai in mente di riproporre triti giochini semantici sul genere “hai fede nel nulla”, lasciamo perdere.
No ci credo. Te lo garantisco. lasciamo perdere.
Vabbè… per me chi sceglie il “nulla” direziona e dimensiona la fede su altri “oggetti”. Rientra nei “triti giochini semantici” che disturbano sua eccellenza?
Tò, è rispuntato “Luca”, credevo l’avessi messo in naftalina per sempre, il tuo “etero”, “sposato”, “senza figli ” ! 🙂
Ma io dico, stavi parlando come xyzwk, che senso ha cambiare nick in corsa ?
Vabbè, lasciamo stare , avrai i tuoi motivi, psichici o meno, forse di una autostima scarsissima.
Ormai qui ti conoscono tutti e riescono a parlare con nonchalance con tutte le tue personalità multiple capendo che sei sempre la stessa poveraccia ! 🙂
E’ come un gioco di società : credi di condurlo , ma ti copri di ridicolo.
Tanto ti scivola tutto addosso.
Sapessi quanto ti perdi a non provare sentimenti ed emozioni.
Nemmeno provi vergogna, che già sarebbe qualcosa, sei proprio un ghiacciolo.
brrrrrr
Come ho cercato di farti capire, io non ho affatto “scelto il nulla”.
Molto più semplicemente, non ho scelto (che è cosa ben diversa), perchè non esiste alcun obbligo di “scegliere” qualcosa o qualcuno verso cui direzionare la “fede”.
E, contrariamente a quanto pensi, la “fede” non è affatto un atteggiamento necessario per l’uomo.
Io vivo benissimo senza (senza “fede” in divinità, senza “fede” nella scienza, senza “fede” nel nulla, senza “fede”, punto).
La “fede” (credere per credere) è un atteggiamento che non si confa alla mia natura, qualunque sia l’oggetto.
Spero di essere stato chiaro.
Lo capisci che quanto mi scrivi tu, da perfetto sconosciuto, non puoi pretendere di attribuiti nessun peso.
Io le mie considerazioni non le motivo sul chi sono io. E non credo che nessuna persona è buon giudice in causa propria.
Altrimenti dovrei dare credito a chi mi scrivesse che ha una pistola ai fotoni o le arachidi di SuperPippo.
Comunque dopo la tua indisposizione ai “giochini semantici” … tutto qua?
Non hai fede?
Lo affermi tu?
Non ci credo.
PS: Dove ho scritto che tu hai scelto il “nulla”?
PPS : Chi te lo dice che io per fede intendo “credere per credere”?
PPPS: Meglio che lasci perdere?
attribuirti* peso in quello che dici.
(forse è più chiaro)
Sei tu ad aver affermato che “non esistono uomini senza fede”.
E non mi sembra che la tua affermazione sia più “fondata” della mia smentita.
Anzi, io perlomeno mi limito a descrivere una situazione che conosco bene, la mia.
Tu ti allarghi all’umanità intera, il che, francamente, pare un tantino velleitario.
Per quel che ne so, potresti anche avere ragione su tutti gli altri uomini (peccato né io né tu saremo mai in grado di verificarlo), di sicuro ti sbagli sul mio conto.
Mi sembra che vuoi fare il giocoliere.
Se per te erano questi i termini della discussione dovevi avere un approccio diverso , del tipo:”Toni, cosa intendi tu per fede?” Poi, se era il caso , mi tiravi in ballo il “velleitario” o meno.
In ogni caso il “credere per credere” o, se nell’ipotesi ti passa per la testa, “credo perche assurdo”, ti mette fuori strada.
Poi il fatto che tu affermi che non hai fede (cosa per te legittima sostenere) per me non è vero (cosa altrettanto legittima da sostenere dato che non ho un obbligo a crederti). E del resto, la fede che ho in te, mi porta a ritenere che tu mai ammetteresti qualcosa di diverso da quello che hai affermato, anche per principio. Per cui trovo pure sterile il confronto con te prendendo atto solo di posizioni inconciliabili.
e perchè non vale per la religione????????? ahahah
Perché il giochetto in questo caso non gli piace più e allora….basta, non si gioca più!
No, perché non sapete fare ragionamenti elementari … ed è terribilmente noioso spiegare come si mangiano le caramelle a due adulti.
Povera me!!
E’ che ho appena mangiato,lo stomaco!
Dai, Toni, non sono due adulti, sono due facce della stessa medaglia : xyzwk-falsocompassata e beccario-falsosguaiato : siccome la grigia lezioncina quotidiana non viene bene con lo sberleffo, allora mette in campo uno dei mille alter ego sguaiati.
Nove volte su dieci è così : facci caso, ovunque ci siano xyzwk o daniele o nino o palab o GD, c’è sempre un accompagnamento di nick sguaiati, forse 9,9 volte su 10.
Ognuno passa il tempo come può e la grigia giornata della grigia filobotox è lunghissimissima .
Ciao Giovanna
forse non c’è un aggettivo per definire un modo di essere. Ma in questa discussione l’ottusità mi sembra spinta ai massimi livelli. Tra l’altro il GD sotto arriva ai confini della realtà nel creare il collegamento tra “amore” e “merito giuridico”.
C’è una sola spiegazione razionale: una avversione profonda, cieca e radicale contro la nostra religione.
Toni, la penso come te.
Non è questione di Lutero o di gay o di aborto o eutanasia : alla fine si capisce che sono tutti pretesti per esprimere una avversione profonda, cieca e radicale contro la Chiesa e il cattolicesimo.
E’ quello il bersaglio grosso.
Chissà che storia si cela dietro.
Intendo la vera storia di questa poverina, qui GD-xyzwk-beccario-luca, che non ha mai sperimentato cosa voglia dire amare ed essere amata.
Anche se una idea di cosa sia l’accoglienza , presidiando tempi, se la deve essere fatta : in quale altro posto non l’avrebbero cacciata a calci nel sedere ? 🙂
Tu poi, sei un buono e in cambio ne ricevi soprattutto epiteti sgradevoli.
Non per questo non tentiamo di volerle bene, ma certo con una dose massiccia di aiuto divino e , direi, a suo dispetto !
Il bene che le si vuole è la sua peggiore sconfitta, almeno crede che sia così.
Ma finché continua a trollare qui, la speranza di un bagliore nel buio, che illumini una vita grigia e vuota, come la descrive bene lei, c’è sempre.
Cara Giovanna,
fosse questo … vanno anche oltre alla questione di Lutero gay ecc: hanno una assoluta indifferenza, anzi sospetto un sottile senso di compiacimento, quando sentono di intere comunità cristiane lontane mille miglia da noi perseguitate e distrutte (avvolte anche a colpi di machete). Quindi gente che non ha con la loro vita nessuna relazione. L’obbiettivo è l’odio verso Cristo. E non è difficile dalla capire che è tutto già stato previsto, il Nuovo Testamento di questo parla: di oggi. Per me il loro odio è una ragione in più per credere.
Sugli epiteti, mi diverto un mondo, ho collezionato cose bellissime: sfide, proposte di incontri personali, NUMERI DI TELEFONO per contattarli e mettersi d’accordo per farmi gonfiare di botte (anche se il mio preferito è il vile invito calunnioso di MicheleL sul “senatore”). Cara Giovanna, per me sono soddisfazioni, il loro fastidio è una conquista: segna la linea incolmabile su ciò che siamo. Dobbiamo essere contenti quando parlano male di noi.
Visto che Giovanna, more solito, mi tira in mezzo, ci tengo a precisare che:
a) mai mi sono compiaciuto delle disgrazie altrui, men che meno di quelle che riguardano i “cristiani”;
b) non nutro alcuna avversione nei confronti della Chiesa, né dei “cattolici”;
c) Cristo, per quanto mi riguarda, è stato un uomo eccezionale, degno del massimo rispetto, sicuramente da imitare nel modo di porsi verso gli altri (da piccolo lo consideravo il mio “supereroe” preferito).
Ciò detto, continuate pure ad insultarmi come amate fare.
Vi saluto caramente.
Mi sembra un po’ troppo comodo non credi? Perché mai l’amore di Dio per l’uomo dovrebbe essere trattato diversamente e dare origine a regole universali? Se si tratta di Amore, vale solo per chi lo contraccambia, e la legge naturale che si vorrebbe derivare da questo amore non puó essere applicata a tutti.