Amnistia, Severino: Non l’abbiamo fatta perché in parlamento non c’erano i voti

Di Redazione
20 Dicembre 2012
Il ministro della giustizia spiega così il mancato sì al provvedimento. Si mostra soddisfatta del lavoro compiuto e dice no alla iberalizzazione delle droghe

In un’intervista oggi alla Stampa il ministro della Giustizia Paola Severino dice che sull’amnistia “nessuno ha remato contro ma tutti i partiti mi hanno detto che non si sarebbe potuta trovare una maggioranza qualificata”. La Guardasigilli sottolinea, invece, il provvedimento sulle pene alternative al carcere “è stato approvato a larga maggioranza alla Camera, con l’eccezione di Lega e Idv che hanno già preannunciato il permanere della loro posizione contraria anche al Senato”.
“Se metto in fila tutti i provvedimenti che abbiamo predisposto in materia di giustizia – ha aggiunto – mi chiedo come sia stato possibile riuscire a realizzare tante misure tutte insieme in un arco temporale così ristretto. Solo sulle carceri, col decreto di gennaio, abbiamo inciso in modo significativo sul fenomeno delle porte girevoli, che si è ridotto dal 27% al 13% sul totale degli ingressi, e abbiamo ulteriormente esteso la possibilità di eseguire la pena in detenzione domiciliare portando il limite da 12 a 18 mesi”.

Affrontare il problema del sovraffollamento anche con la liberalizzazione delle droghe per il ministro non è invece la soluzione: “Nei Paesi nei quali la liberalizzazione e stata tentata, i risultati ottenuti non sono stati confortanti”, “in un sistema ormai globalizzato qualunque Paese liberalizzasse diventerebbe la calamita dei traffici provenienti dai Paesi in cui la liberalizzazione non è avvenuta”. Meglio, dice, “moltiplicare le strutture ovviamente diverse dalle carceri idonee a garantire la disintossicazione e il recupero”.

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