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Ammainare la compagnia di bandiera

Di Alberto Mingardi
11 Agosto 2024
Le nozze Ita-Lufthansa sono una buona notizia. Finisce così una storia di sprechi e ambiguità. D’ora in poi, non pagherà più Pantalone
L’Airbus di Ita Airways in livrea azzurra in onore della leggenda del basket Dino Meneghin (Ansa)
L’Airbus di Ita Airways in livrea azzurra in onore della leggenda del basket Dino Meneghin (Ansa)

L’unico amministratore delegato di Alitalia ad aver chiuso un bilancio in attivo, negli ultimi trent’anni, è stato Domenico Cempella. A lui si doveva, come ha ricordato Gianfilippo Cuneo sul Sole 24 Ore, un piano per la privatizzazione dell’impresa con contestuale cessione ai dipendenti: voleva farne, insomma, i padroni del vettore di diritto. Di fatto, lo sono sempre stati. La storia della compagnia di bandiera è tale che è un miracolo che il Tesoro sia riuscito a cedere il 41 per cento di Ita a Lufthansa, ponendo le basi perché essa diventi parte di uno dei grandi gruppi europei.

Si tratta, quanto a partnership, di una storia di grandi nozze mancate: da Klm a Air France a Etihad. L’ipotesi Air France venne fatta saltare dal Cavaliere. Era il 2008, Silvio Berlusconi si apprestava a tornare trionfante a Palazzo Chigi dopo appena due anni di governo Prodi. Il ministro del Tesoro di quest’ultimo, Tommaso Padoa Schioppa, aveva concordato l’acquisizione da parte del vettore fr...

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