In politica, il «pragmatismo cinico» non è l’unica strada da percorrere per affrontare e risolvere i problemi del paese. Lo ha detto Maurizio Lupi, candidato alla Camera per il Pdl, durante “La Sfida”, evento in occasione del quale una platea di giovani ha rivolto a Lupi, Angelino Alfano e Luigi Casero, alcune delle numerose domande raccolte in precedenza sul web, via Facebook, Youtube e Twitter dagli organizzatori. I tre candidati pidiellini, seduti su sgabelli da pugili al centro di un ring, hanno avuto non più di tre minuti a testa per ogni singola risposta alle domande che invece non potevano durare più di 30 secondi, il tempo di un tweet.
POLITICA A MISURA D’UOMO. A chiedere conto a Lupi della possibilità di difendere i valori non negoziabili nel suo partito è stata Irene. Il Pdl non rinnegherà mai «la libertà di educazione e di fare impresa», è stata la risposta: «Io, Alfano e Casero veniamo da esperienze umane e politiche diverse, ma su questi valori ci siamo incontrati e il nostro programma riconosce un ruolo centrale nella società alla dignità della persona e alla famiglia come comunità naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna». Alfano ha aggiunto che «le istituzioni devono “coccolare” il desiderio di bene che alberga nel cuore dell’uomo e permettergli di concretizzarsi». Per questo ha proposto di portare la quota non tassabile del cinque per mille all’uno per cento, «perché le maglie dello Stato non devono essere costrittive».
L’EUROPA CHE VOGLIAMO. Federico, invece, ha chiesto ai candidati cosa ne pensavano della proposta del premier inglese David Cameron di riscrivere le regole del Trattato di Lisbona e della creazione degli Stati Uniti d’Europa. Casero, Lupi e Alfano hanno dimostrato di condividere la preoccupazione per cui, «un’Europa concepita così come è oggi non va bene», «non si può affatto dire che ci sia un comune sentire di popolo», «bisogna cambiare le regole, correggere gli squilibri». Quali? Anzitutto è indispensabile fare qualcosa per «ridurre il costo del denaro»: non è giusto, infatti, che un’azienda tedesca, rispetto a una italiana, possa «trarre un vantaggio in termini di competitività soltanto perché può accedere a un mutuo che costa di meno che in Italia» e perché lì le tasse sono più basse. Occorre ripristinare un «eguale trattamento effettivo». Come? Il primo passo potrebbe essere quello di «detassare l’assunzione di giovani» e ridurre il cuneo fiscale sulle imprese.
CREDIBILITA’. A introdurre il tema della credibilità dei politici è stato Simone, per il quale è «fondamentale» che un candidato sia credibile: «Per quale motivo dovremmo votare voi piuttosto che Monti, Giannino o Grillo?» è stata la domanda. «In politica parlano i fatti», è stata la risposta di Alfano, «e questo è più credibile di chi fa promesse ma poi non cambia nulla»: «Noi abbiamo abolito l’Ici, la leva obbligatoria e anche il fumo nei locali pubblici», «abbiamo introdotto numerosi incentivi alle imprese», «aumentato la pensione minima». Oltretutto, «il centrodestra ha sempre garantito una stabilità maggiore» nella politica. E ancora: «Berlusconi aveva fatto un passo indietro e concesso il sostegno a Monti per una scelta di responsabilità, ma poi Monti ha preso un’altra strada e ha rotto con l’asse moderato di centrodestra».