
Alberto Perez racconta: «Vivevo il disagio dell’omossessualità, oggi sono felice»
Quando nel settembre 2011 con lo pseudonimo di Adamo Creato un giovane aveva raccontato di «essersi liberato dai lacci dell’omosessualità» al sito uccronline.it, dell’Unione cristiani cattolici razionali, erano esplose nuove polemiche contro la teoria riparativa dello psicoterapeuta Joseph Nicolosi. Queste teorie, scriveva il Fatto Quotidiano del 23 ottobre 2011, «come sostiene la comunità scientifica, sono prive di fondamento». L’articolo si concludeva riportando la posizione di quanti pensano che «gli ex omosessuali non esistono e, se anche sono sposati con moglie e figli, sono omosessuali che stanno mentendo o sono repressi».
Così il sito uccronline.it ha cominciato ad ospitare altri interventi con vicende simili. Il 13 marzo scorso, ad esempio, è stata riportata la testimonianza di Ruben Garcia secondo cui «dietro una persona omosessuale si nasconde spesso una storia di profondo dolore» e e secondo cui l’omosessualità «è un disturbo che nasce da una deprivazione emotiva». Garcia ha raccontato di una vita passata fra l’omosessualità e la transessualità, fra «la pornografia e la prostituzione», abbandonata grazie ad una conversione che ha riempito «un vuoto enorme». «Ci sono quelli – diceva – che parlano dell’omosessualità come un diritto e quelli che la vedono come una depravazione priva di soluzioni. La realtà è un’altra. Sono persone particolarmente bisognose di essere amate con autenticità e senza riserve», bisognose di «conoscere l’amore di Dio, di sapere che non è un castigatore, ma un padre misericordioso».
Non solo. Gracia denunciava il mondo omosessuale che nega realtà di disagio, spiegando che se all’epoca gli fosse stato chiesto se fosse felice «avrei risposto di sì, perché nell’ambiente gay è vietato dire il contrario». Diceva poi Garcia che è «falso luogo comune» secondo cui «la promiscuità sessuale ti rende libero e la castità represso. È esattamente l’opposto (…) la castità dà la felicità che non dà l’egoismo. La dipendenza degli istinti fisici non dà libertà».
Giovedì scorso il sito cattolico ha ospitato una nuova storia. Alberto Perez, giovane di 20 anni, ha descritto la terapia riparativa come la «strada che mi ha portato all’autocoscienza di ciò che ero. La cosa strana era che questa situazione non riguardava nello specifico la sessualità. Mi resi conto che le mie attrazioni omosessuali avevano la loro origine in problemi emotivi. La lettura del libro “Riscoprirsi normali” di Richard Cohen mi scosse. Mi sentii descritto in tutto». La terapia, diceva Perez, aveva «toccato tutte le aree “scoperte” della mia vita; ha individuato tutti i fattori che hanno attivato il complesso omosessuale. L’omosessualità non è altro che il grido dell’anima che desidera riempire tutti i vuoti affettivi passati». Perez ha raccontato del suo progetto di «aprire una trasmissione radiofonica sull’argomento», per «portare avanti la mia denuncia contro le lobby gay», che «ora diranno: “Visto te l’ho detto: è bisessuale non gay”». Ma «la realtà è che non ci sono uomini gay. L’orientamento omosessuale non esiste, ci sono uomini eterosessuali con attrazioni omosessuali».
Nell’intervista in lingua spagnola, riportata per intero sul quotidiano religionenlibertad.com, Perez parla dell’omosessualità come di «una risposta sbagliata, una menzogna, una falsa promessa che non ti soddisfa». E pure in questa vicenda appare decisiva, oltre che la terapia, la conversione come vera risposta «al grido dell’anima»: «Amico, non ti condannare, non non ti giudicare non ti disprezzare. Dio non lo fa, Dio crede in te più di quanto tu creda in lui».
Perez ha raccontato dell’aiuto ricevuto dalla famiglia e dagli amici. Oggi sa che tali dichiarazioni comporteranno altre polemiche, ma il ragazzo è cosciente anche «di quanto ci guadagno. Facendo un bilancio ne vale la pena. Molti si giocano la faccia mentendo. Perché non esporsi a favore della verità? Non mi preoccupa quello che diranno. Credo che sia una responsabilità importate, la mia voce insieme a quella di altri è la voce dei senza voce».
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Ma e’ RUBEN GARCIA, cavolo!
Mica bruscolini. Cioe’ e’ uno che ha lasciato addirittura “i lacci” dell’omosessualita’, qualsiasi cosa siano. E voi state qua a sindacare se sia gay o ex-gay? Ma leggete meglio la signora Frigerio, razza di miscredenti.
Secondo RUBEN GARCIA, «dietro una persona omosessuale si nasconde spesso una storia di profondo dolore». E, sempre secondo RUBEN GARCIA, l’omosessualità «è un disturbo che nasce da una deprivazione emotiva».
Quindi la mia domanda e’: ma signora Frigerio, lei sa chi diavolo sia questo RUBEN GARCIA? Che competenze psicologiche o medico-psichiatriche abbia questo RUBEN GARCIA per aver convinto lei, la super-giornalista Frigerio, a spiegarci che Ruben Garcia parla addirittura di “deprivazione emotiva”?
Cioe’, intendiamoci, Ruben Garcia usa una terminologia psicologica, ma lei non fa cenno ad alcuna competenza professionale. Come mai? il suo beneamato Ruben Garcia usa il termine “disturbo”, che da solo non vuol dire proprio nulla, perche’ e’ un termine medico-psichiatrico che deve sempre essere unito a un aggettivo, senno’ e’ come scrivere che oggi mi sono alzato con un “sentore”. Tutto e niente. Quindi chi e’ sto Ruben Garcia a cui ha dedicato un intero articolo? Allora, signora giornalista, ci racconta qualcosa di veramente interessante su questo Ruben Garcia?
Io mica ho capito perche’ le sue parole siano piu’ importanti di altre che dicono il contrario. Lei magari lo sa. Ce lo dica, siamo curiosi, dico davvero… Allora?
Allora?
Alloraaaa??
ALLORA? ????
AAALLLOOORRAAA???????
AAAAAAAALLLLLLOOOOORRRRAAAAA?????????
(chiamare neuro x tso)
p.s: bello lo stile simil-minaccioso, trendy!
:-D!
Quindi a parte le sue ripetute domande, nessuna risposta….
OK, prendo atto che nessuno sappia chi diavolo sia Ruben Garcia.
E, come i suoi commenti, essendo anonimi, non valgon niente.
Amen
Gentile Signora, Alida Vismara
Quando Padre Agostino Gemelli andò da Padre Pio per ispezionare le piaghe sentenziò che erano dovute a suggestioni da autoconvincimento. Padre Pio disse: provi a immedesimarsi ad un bue e veda se le spuntano le corne. Ripeterò sempre, si parla di una realtà che non se ne conosce la genesi, invece vedo che con una leggerezza che sconterta fare analisi e offrire soluzioni.
Cordialmente
La parola realismo ci dice qualcosa? Il metodo di conoscenza è dettato dall’oggetto.
Ma per descrivere la omosessualità, o meglio la persona omosessuale, non si parte mai dal vissuto delle persone. C’è sempre un pre-giudizio. Vi racconto un fatto.
Avevo letto da Avvenire di u n vescovo che si era rivolto alla comunità gay (ma è meglio dire alle persone omosessuali del posto) chiamandoli “cari fratelli”.
Non tardai a scrivergli e questi mi rispose, meravigliandosi del mio tono pacato di affrontare l’argomento, che sarebbe stato utile per me e per lui poterne parlare a voce. Il destino (la Provvidenza dico) volle che la cosa fu possibile. Un viaggio in treno di 900 Km. per poter parlare e dialogare, farmi conoscere. Mi era stato fissato un appuntamento dal segretario e un tempo di 30 minuti. L’incontro duto circa un’ora. Fu paterno, accogliente e conservo nel mio cuore un grande ricordo. Parlammo di tutto e ciò che notai che “non si conosce la realtà”. Gli feci capire che l’omosessuale – meglio la persona omosessuale – non è un depravato, non pensa “solo a quello”, non è un pedofilo. Vive “semplicemente la sua condizione”. E la si può vivere in un rapporto innanzitutto affettivo, di compagnia e sostegno nella vita. Gli raccontai del mio rapporto che vivo in “assoluta fedeltà”, cosa molto rara anche per gli etero. Gli dissi la tenerezza con cui guardarci negli occhi, il condividere la tavola insieme. E che normalmente il giudizio che viene dato parte da ciò che immediatamente si percepisce da ciò che più vistosamente appare.
Un altro vescovo che rispose ad un mio biglietto mi scrisse: “Dio si mette sempre dalla parte della persona”. S. Paolo, quando fa certe affermazioni afferma nella lettera ai Romani che alcuni uomini hanno “abbandonato” il rapporto con la donna per intrattenersi con altri uomini. Cioè questi uomini da eterosessuali, forse per depravazione o vizio, sono passati al rapporto omosessuale. Ma S. Paolo non poteva sapere che si può agire non per depravazione ma per una “condizione” che ci si ritrova addosso.
Una donna (lesbica) può anche (fingere di), ma un uomo non può. Se consideriamo che la persona non è un “meccanismo” (a tale organo una tale funzione) e che in lui interagiscono molti fattori, anche indipendenti dalla sua volontà, allora l’individuo va visto nella sua interezza di persona unica e irripetibile.
C’è una sola cosa su cui si può dibattere: come una persona omosessuale può vivere la sua condizione?
Si può chiedere ad esso una vita in assoluta castità? La verginità non deriva e vissuta in forza di una vocazione? E cosa si intende per lui quando Dio dice: “non è bene che l’uomo sia solo, gli voglio dare un aiuto che gli sia simile”? Sappiamo che l’uomo non può vivere da solo. Egli si realizza in una dualità. Vivere la compagnia e l’amore non sono un bisogno primario? Si ha voglia oggi veramente – ripeto senza alcun pre-giudizio sia morale o culturale per capire veramente “di che si tratta”? Oggi urge una lettura coraggiosa di una realtà difficile che, credetemi, non la si conosce. E non sto parlando di diritti, rivendicazioni, equiparazioni. Si tratta solo di due realtà diverse che vanno affrontate con realismo e in modo diverso.
Se proprio per Lei l´approvazione della Chiesa é importante, puó ricordare ai suoi interlocutori cattolici che San Paolo ha detto anche: “Non ci sará piú né giudeo né greco, né povero né ricco, né uomo né donna”
Be’, dai, diciamocelo sinceramente: questo tizio ha ragione.
“una vita passata fra l’omosessualità e la transessualità, fra «la pornografia e la prostituzione»”.
Avessi passato anche io la vita tra pornografia e prostituzione, magari con padri di famiglia conniventi, avrei abbandonato quella comunita’. Invece non l’ho passata in mezzo a quella gente ma circondato da altri gay come me, quindi mi sono semplicemente innamorato di un ragazzo e abbiamo cominciato a frequentarci, corteggiarci, fino a decidere di fidanzarci e iniziare una vita insieme, ricevere gli amici, fare volontariato, curarci l’uno dell’altro. Era amore o pornografia? Perche’ non ho nessun vuoto da colmare, quindi la terapia non funziona ne ha alcun motivo di funzionare.
Incidentalmente spero che tutti gli eterosessuali che passano la vita tra pornografia e prostituzione lascino presto l’eterosessualita’ con una terapia riparativa. E devono essere tanti se persino il Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali e l’Ispes raccontano che e’ un giro di affari da 1.000.000.000 di euro l’anno.
A proposito, esiste una terapia riparativa per gli eterosessuali che vivono nella pornografia e nella prostituzione? Tecnicamente si chiama eterosessualita’ EGO-DISTONICA…
Signora Frigerio, a quando un articolo sulla pornografia eterosessuale, l’egodistonia e tutto il resto?
Incidentalmente sto ancora aspettando che ripari le bugie che NON ha scritto sulla pedofilia eterosessuale nei suoi due articoli sulle coppie omogenitoriali…
E bravo Galvani, finalmente hai risposto alla mia vecchia domanda!
A parte il suo esercizio a dire il vero un po’ patetico di “maanchismo” sulla pornografia, mi par di capire che in linea di principio Lei non abbia nulla da eccepire se uno asseconda il suo desiderio di essere eterosessuale!
O mi sbaglio?
Mi spiace che lei non sappia leggere.
Io ho parlato di eterosessuali egodistonici, non certo di omosessuali.
Dunque, dalla sua gentile ed educata replica apprendo che l’omosessuale che cambia idea viene, alla bisogna, rinominato “eterosessuale egodistonico”. Bene, e che cambia?
Un vero peccato che lei apprenda le cose che non ci sono scritte…
Non c’e scritto da nessuna parte che ci siano omosessuali che cambiano idea, men che meno omosessuali che cambiano idea a cui sia cambia il nome…
Riprovi, magari sara’ piu’ fortunato la prossima volta
Come al solito, risposte coerenti ed esaurienti alle domande: zero.
Solo i soliti penosi alibi da quattro soldi.
Bravo Galvani, sei un genio.
Mi dispiace che se la prenda tanto.
Se non capisce quello che legge, cosa posso farci io?
Ho parlato di eterosessualita’ egodistonica, lei ha capito omosessualita’…
Se le sembra intelligente e geniale, questo, faccia un po’ lei…
impari a leggere, vedra’ che il mondo risultera’ piu’ semplice
Fai sempre più pena Galvani (Dio onnipotente sa bene quanta fatica io abbia fatto a scrivere “pena” invece di “schifo”).
Ma chi vuole che se ne importi della sua pena o del suo schifo…
Se ne faccia una ragione: per quel che conta la sua opinione, nessuno qua si cura della sua approvazione o del suo rispetto. Vale quel che vale, cioe’ NULLA.
Stiamo discutendo di cose piu’ importanti della sua pena. Chi vuole che si strugga per ste sciocchezze come quello che LEI pensa o ritiene.
Su, cresca finalmente, che il tempo per farlo l’ha gia’ passato da un bel pezzo.
Di fronte ai casi concreti con nome e cognome tu non hai avuto altro da opporre che il racconto della tua gioiosa esperienza personale condita da qualche invettiva maanchista sugli eterosessuali dediti alla pornografia.
Insomma, fai sempre più pena (mai fino al punto in cui sei giunto quando sei arrivato a negare l’esistenza di un’associazione di genitori di figli omosessuali)!
Sei tutte chiacchiere e distintivo!
A me, per esempio, della pena e dello schifo che Tubini prova per te, mi importa. Perché mi consente di avere un riscontro immediato di quello che io penso di te.
Il fatto è che, con riferimento alla vicenda del signor Garcia tu hai scritto:
“Be’, dai, diciamocelo sinceramente: questo tizio ha ragione. ‘una vita passata fra l’omosessualità e la transessualità, fra «la pornografia e la prostituzione»’. Avessi passato anche io la vita tra pornografia e prostituzione, magari con padri di famiglia conniventi, avrei abbandonato quella comunità.” (mi sono permesso di correggere un accento per contentare il correttore ortografico automatico)
Il periodo riportato qui sopra significa INEQUIVOCABILMENTE una cosa: che tu ammetti che ci possano essere dei casi (di omosessualità o eterosessualità egodistonica o supercazzola con scappellamento a destra) in cui sia ammissibile seguire un percorso analogo a quello del signor Garcia.
A me bastava sapere questo. Il resto sono chiacchiere e distintivo (come dice Tubini).
E’ ovvio, poi, che chi ritiene che ogni suo disagio sia colpa a prescindere della società “omofoba”, cinica e bara, sia portato a ritenere che siano gli altri a non capire quello che lui scrive e non lui a non saper scrivere quello che pensa.
Lei è veramente divertente, signor Tommaso.
Non potendo capire realmente cosa io scriva, lei inventa…
Piuttosto infantile, direi, ma c’era da immaginarselo, visto il livello della domanda che pervicacemente e comicamente continua a porre.
Glielo scrivo per la terza volta, sperando che sappia leggere, anche se ormai ho forti dubbi. Ho scritto eterosessuali egodistonici. Eterosessuali. Ripeto: etero-sessuali.
ESISTE una terapia per l’egodistonia eterosessuale? Lo sfottò è nella risposta stessa, signor Tommaso.
Poi certo, capisco che condividendo il livello di valutazione di certi suoi amichetti, probabilmente non possa neanche comprendere cosa sia uno sfotto’ verso questa storia ridicola di millantato cambiamento di orientamento a cui solo gente come voi, a digiuno di tutto, può credere.Quindi la lascio cullarsi dolcemente nell’illusione di aver ottenuto la risposta che voleva. Per quel che vale, è quella che si merita…
Saluti cordiali
p.s. farvi pena? oh, caspita, faccio pena a due poveretti sconosciuti che cianciano da due settimane di argomenti che non conoscono per loro stessa ammissione? cappero, devo andare, scusatemi, ho una crisi esistenziale. non posso farvi pena, siete TROPPO importanti in questo universo, per ignorare quello che pensate di me.
Forse ancora non l’hai capito: le tue classificazioni delle perversioni umane che vuoi far passare per tendenze (lo so che il termine non ti aggrada, ma il mio vocabolario tecnico è limitato) naturali da assecondare per me non hanno alcun significato dal momento che Dio li creò maschio e femmina. Il resto delle possibilità non mi riguarda e non mi interessa. Dunque il tuo sfottò, a veder bene, non ha me come bersaglio, ma te e i tuoi correligionari (tristemente aggiungerei).
Buonanotte.
Le tendenze naturaliiiii.
Lei e’ meraviglioso, signor tommaso.
Nel mezzo di una giornata di serio lavoro tecnico sullo stigma sessuale, improvvisamente appare lei come un dono dal cielo e si mette a scrivere a vanvera come i bambini piccoli, facendo rumori di ogni genere e pensando che quei rumori siano parole, concetti e informazioni.
Adesso e’ la volta delle tendenze naturali.
Cosa faremmo al mondo senza il suo contributo fondamentale alle scienze sociali e alla conoscenza della dignita’ umana, mannaggia.
GRAZIE DI ESISTERE.
Prego, mi dispiace tanto di non poter ricambiare.
oh non tema, il fatto che un ignorante non possa ricambiare il mio sarcasmo, e’ meglio di una medaglia al valore, per me.
Quando si dice il diavolo fa le pentole ma non i coperchi!
Uno si fa il mazzo per creare di sé l’immagine di persona colta e intelligente, forgiando tonnellate di bronzo, e poi finisce per uscirsene con una di quelle battute che da sole bastano e avanzano per distruggere anni di “reputazione” frantumandola come un palazzo colpito da una granata da mille kg.
Che batosta! Che macerie!
Meno male che c’è il buon samaritano di turno che si sta già adoperando per farlo rialzare!
Non temete adepti del nichilismo più triviale e insulso, il vostro bronzeo beniamino tornerà più ringalluzzito di prima!
adepti del nichilismo più triviale e insulso?
hahahahaha. che bello esser come lei, poter usare le parole in liberta’, cosi’ senza sapere neppure cosa significhino.
adepti del nichilismo… questa e’ meravigliosa. siamo ancora alla demonizzazione di chi non sostiene le proprie scelte valoriali.
wow, un bel ritardo etico plurisecolare, che continua a fare orgogioso sfoggio di se stesso…
Chiedo scusa.
Ho sbagliato a inserire il mio precedente commento che chiaramente non doveva finire dove è finito e che dunque sarà sembrato viepiù incoerente con la discussione.
Il bello è che c’è il solito scemo che risponde ridacchiando in automatico anche ad interventi che non evidentemente c’entrano poco con quanto trattato.
Che dire: un vero genio.
Un’altra cosa Egregio Galvani,
Complimenti, è veramente una cosa da persone ADULTE insinuare a casaccio che l’interlocutore non capisca quello che scrive.
Caro signor anonimo Tommaso,
è scemo chi risponde a un messaggio delirante come tanti altri, o è scemo chi non posta il messaggio giusto al posto giusto e poi si lamenta che gli si dica che non ha neanche capito?
Spiacente per lei che debba rivalersi sugli effetti (me) invece che sulla causa (se stesso). La prossima volta scriva qualcosa di intelligente, vedrà che nessuno la accuserà di non capire.
Eh si, è da persone adulte insinuare SPECIFICAMENTE (come poco sopra ha ammesso lei stesso) che LEI non capisce di cosa stiamo discutendo.
Comprendo che lei di adultità non sappia molto, ma ciò non toglie che altri ne sappiano. E che le persone adulte, quando uno scrive cose infantili, ridicole e senza senso come LEI ha fatto con queste parole “adepti del nichilismo più triviale e insulso”, bè, gli adulti le rispondono adeguatamente.
Impari a scrivere meno sciocchezze e vedrà che non le scriveremo più che non capisce niente.
Ha ragione Tubini, sei solo un povero scemo.
Adesso che so che ha ragione Tubini, sto malissimo…
Se Alberto Perez ha superato la sua omosessualità – e mi auguro per lui in modo irreversibile – ne sono felice. Che esiste una condizione “transitoria”, specialmente in fase adolescenziale, è risaputo, come è risaputo che in altri, pur dopo essersi sposati e aver avuto figli, “riemerge” ciò che pensavano aver superato.
Ma esiste anche una condizione “permanente”. Nel documento “Dichiarazione su certe questioni concernenti l’etica sessuale”, si afferma: “La dottrina della Chiesa ammette una distinzione tra una “tendenza” omosessuale che si dimostri “transitoria” e quegli “omosessuali che sono definitivamente tali a causa di un istinto innato”. Prima di qualsiasi altro ragionamento occorre andare all’origine di una realtà – lo afferma sempre la Chiesa – che è misteriosa, non se ne conoscono le ragioni.
Si può modificare questa tendenza? Penso di si, come avviene per un piccolo alberello ancora tenero a cui va legato un palo che lo sorregga, così penso è possibile per chi si trova in fase di formazione della propria identità. Ma non vedo né in famiglia, né nella società persone che sappiano “individuarne segnali”, intervenendo in modo delicato e non invasivo.
“Certe terapie”, leggevo, pare che abbiano un successo del 30%. Ma chiediamoci cosa ne è del restante 70%? Quanti danni hanno arrecato? Perché non sentire costoro?
Anche io avrei voluto formarmi una famiglia, avere dei figli a cui dedicare tutto il mio affetto. Ma non mi è stato dato. Ho letto, ho scritto, ho chiesto udienza a tanti, ho cercato di farmi capire, ho posto domande, sono in continua ricerca. Cerco di vivere con dignità una condizione non voluta, non scelta ma che mi ritrovo addosso. Da ragazzo ho fatto tutti i tentativi possibili, ho incontrato anche delle ragazze, poi dottori, psicologi, ho vissuto in depressione dopo tutti i fallimenti. Alla fine ho dovuto accettare la realtà.
Quello che noto è che su un argomento così enigmatico il più delle volte si parte da aspetti esteriori, manifestazioni, eventi con una superficialità impressionante, senza voler approfondire, magari anche con l’aiuto della scienza, innanzitutto per capire “di che cosa parliamo”, invece si giudica moralisticamente.
Roberto
Signor Roberto il suo post mi ha colpito. Moltissimo. Io ho un compagno da quasi 20 anni e due figli adolescenti. Se é questa la famiglia che lei desiderava e che sente di non potere avere, forse ha ragione a sentirsi privato della possibilitá di essere felice. Vorrei dirle peró che la famiglia che ho io e che hanno, credo, molti dei lettori di questo sito, non é l´unica possibile, non é la piú giusta ma solo la piú diffusa e tanto meno é quella che offre maggiori possibilitá di riuscita e di felicitá personale.
Viva la sua vita signor Roberto, ami chi le pare e se desidera un matrimonio e dei figli ci sono paesi in cui potrá averli. Vada all´estero, ovunque. Solo un po´ piú lontano da qui.
Buona fortuna
Signora Piccinini,
posso solo scriverle che la sua risposta e’ commovente.
Non aggiungo altro.
Grazie di cuore
Signor Roberto,
mi permetto una domanda, e le assicuro che non e’ polemica. Lei davvero basa la lettura dei suoi afetti su un documento di tipo teologico? Cioe’ siamo nel 2012, possibile che per comprendere l’amore tra due uomini dobbiamo usare un documento che non sa usare neanche un linguaggio adeguato? “Tendenza” omosessuale? Le macchina che non han fatto la convergenza ai semiassi “tendono” da una parte. Un palo della luce piantato male “tende” o “pende” da una parte.
E’ cosi’ che definiamo l’attrazione e il desiderio di una relazione affettiva con un’altra persona? Una cosa che tende? Non e’ amore, condivisione, rispetto reciproco, cura, sostegno. NO, e’ una cosa che tende perche’ non e’ stata piantata dritta?
Basterebbe riconoscere che eterosessuali che propongono l’eterosessualita’ come unico modello possibile non sono culturalmente adeguati a definire l’omosessualita’ di cui non hanno nessuna esperienza, nessuna competenza.
Mi spiace che questi documenti siano presi seriamente in parti che non hanno dimostrato alcuna competenza neppure nel linguaggio, figuriamoci dunque nella possibilita’ di comprenderne l’essenza.
Certo, e’ ovvio che poi, come dice lei, qua ci sia gente che del tema e’ completamente ignorante e che venga a spiegarci cosa sia la nostra vita. Il problema pero’ non e’ la gente ignorante, ma il partire ad analizzare un sentimento affettivo da un documento teologico scritto da persone che non sanno di cosa stan parlando.
Saluti cordiali
Dott.ssa Frigerio,
ma Lei lo sa che Cohen di cui scrive nel Suo articolo è stato espulso nel 2002 dall’American Counseling Association (ACA) per violazione dell’etica e l’ACA – nel provvedimento di espulsione – dichiara che: «Richard Cohen is not a licensed mental health professional. He was permanently expelled from ACA for ethical violations, and his writings have been exposed as inflammatory and filled with erroneous facts and suppositions. His writings lack research evidence and should not be used as the basis for any public policy. ACA does not support his position or the use of his work in any way»?
e allora?
Evidentemente il signor Cagliostro ci tiene tanto a portarci le prove della sistematica prevaricazione da parte della lobby gay per chi non si vuole omologare ai propri diktat ideologici!
Chissà cosa ne direbbe, di questo suo intelligente intervento, il grande capo Estiqaatsi!
La solita FRigerio che si affida a fonti inaffidabili pur di tirare l’acqua al mulino dell’intolleranza e del disprezzo dei gay
Non è bello lanciare accuse di codesto tenore alle persone. Anche se tu dimostrassi l’inattendibilità della fonte, dovresti dimostrare la mala fede della redattrice, e, a dire il vero, io la faccenda la vedo un tantino ardua: a parlare a vanvera siete tutti buoni…
La mia era una constatazione. Non ho trovato nessun dato veritierodato dalla cd “Giornalista” che dovrebbe imparare a documentarsi seriamente invece di sparare informazioni false a vanvera per far felice i suoi quattro lettori bigotti.
@Bot e Gmtubini,
importante ribadire che le terapie riparative (all’intero delle quali si inserisce la posizione di Cohen) non trovano nessun fondamento scientifico ed – in taluni casi – hanno provocato stress e depressione alle persone che si erano sottoposte. Come ricorda Apa (ed i nostri psicologi dell’Emilia) molti gruppi che propugnano le teorie riparative hanno un background religioso e politico conservatore.
In Italia le teorie riparative sono state giudicate inefficaci e dannose dagli Ordini degli Psicologi di Toscana, Emilia, Lazio, Veneto, Lombardia e da 1200 psicologi e psichiatri (tra cui il Presidente nazionale dell’ordine degli psicologi Dott. Luigi Palma) in vari documenti ufficiali.
Ora la fantomatica “lobby gay” terrebbe in mano l’Apa, il presidente nazionale dell’Ordine degli Psicologi italiani, cinque ordini regionali e 1200 psicologi italiani?! Peggio della mafia…..siamo seri……
Domanda di Cagliostro:
“Ora la fantomatica “lobby gay” terrebbe in mano l’Apa, il presidente nazionale dell’Ordine degli Psicologi italiani, cinque ordini regionali e 1200 psicologi italiani?!”
Risposta di Gmtubini:
“Sì, perché, non te n’eri accorto?!
E in ogni caso, sarà libero il signor Perez di fare della SUA vita quello che cavolo gli pare, o deve chiedere preventivamente il permesso a TE e alla tua congrega di esaltati anche per andare al cesso?!
«Risposta di Gmtubini: “Sì, perché, non te n’eri accorto?!». Mi hai fatto ridere per 30 secondi (un bel record). Fai una cosa: pubblica un articolo affermando che il Dott. Luigi Palma (Presidente dell’Ordine Nazionale degli Psicologi) è in mano alla lobby gay. Poi vediamo se non arriva una denuncia per diffamazione (a dire il vero potrebbe arrivare anche per quest’ultimo commento).
Il sig. Perez è libero di fare quello che gli pare. Sono gli psicologi (come qualsiasi altro professionista) che non possono propugnare teorie e metodi dichiarati ufficialmente inefficaci e dannosi: è chiara la differenza?
Altrimenti anche un medico potrebbe sostenere che acqua e vitamine sono degli antitumorali e sostenere la libertà dei pazienti di ricorrere alla sua cura: tanto difficile da capire?
Sono contento di averti fatto ridere per trenta secondi, caro Cagliostro, a me succede ogni volta che leggo il tuo ridicolo nickname, e dunque sono felice di aver contraccambiato.
Il fatto che tu neghi l’evidenza che in certe “risoluzioni” fatte passare per “scientifiche” ma basate in realtà su un non meglio definibile “principio autorità” ci sia una potente componente ideologica, la quale avendo come punta di diamante il movimento gay, viene sostenuta a spada tratta dalla selva dei partiti e movimenti cosiddetti progressisti (vedrai che se ci pensi te ne viene in mente qualcuno) non dà affatto una buona testimonianza della tua onestà intellettuale.
Infine (dulcis in fundo!) che uno che ha scelto codesto nickname ritenga bello e istruttivo, in nome di una qualsivoglia autorità, voler negare o ridimensionare la sacrosanta libertà individuale di curarsi da cosa più ci piace facendolo come cavolo più ci aggrada, francamente mi fa letteralmente scompisciare dal ridere!
Ti giuro che andresti benissimo per Zelig,
Almeno “Cagliostro” è un nick significativo: avventuriero, perseguitato dalla Chiesa. Gmtubini non capisco proprio cosa possa significare…..
Risoluzioni con componente ideologica? Parole in libertà….. Toglimi una curiosità. Apa ed i vari Ordini degli Psicologi hanno giudicato le teorie riparative nel modo che sappiamo e – secondo te (ovviamente) – c’è una componente ideologica: nel caso avessero avuto un giudizio completamente opposto, avresti ritenuto allo stesso modo che le loro decisioni erano viziate da una componente ideologica? In sintesi: se Apa e gli Ordini degli Psicologi avessero giudicato come positive le ricerche di Nicolosi cosa avresti detto?
Continui a non capire (o a far finta di non capire): ognuno è libero di essere curato ed aiutato ma un medico come qualsiasi professionista non è libero di usare metodi e teorie senza nessuna base scientifico.
Te la banalizzo. Se esistesse una controversa cura per i tumori a base di acqua e vitamine ed io – come malato – credessi in questa cura, potrei chiederla al mio medico curante ma questo’ultimo – se la cura è giudicata inefficace dal mondo scientifico – avrebbe il dovere di negarmi una cura inefficace e dannosa ed avrebbe il dovere di propormi una cura funzionante. Da malato non posso pretendere che il mio medico mi curi con un metodo giudicato inefficace e dannoso: oppure vuoi imporre il tuo punto di vista ai medici?
Non dovrebbe essere un concetto difficile da capire: il resto è solo fuffa.
Brutta cosa l’estremismo religioso……..
Insomma, se ho capito bene, bisogna obbedire ad una autorità che decide che cosa vada curato e come lo si debba curare.
Ebbene, ora ti sottopongo un’ipotesi astratta:
se la suddetta autorità, un bel giorno, tornasse sulle sue democratiche decisioni, un tempo prese per alzata di mano (quando si dice la SCIENZA!), e deliberasse che l’omosessualità va curata a forza di nerbate, tu che ne diresti?
Se tu avessi un minimo di coerenza col tuo simpatico nickname difenderesti la libertà individuale di prendere in perfetta autonomia le decisioni riguardo alla propria persona.
O forse tale sacrosanta libertà la vuoi invocare solo quando si tratta di far morire di fame e sete Eluana Englaro?
Non dovrebbe essere un concetto difficile da capire: il resto è solo fuffa.
Brutta cosa l’estremismo ateista.
Vedo che eviti le risposte alle domande poste: è comune per un cattolico…….
Facciamo un caso semplice semplice (a livello elementare). Immagina che esista un omosessuale (hai presente cosa è?) e si rivolge ad uno psicologo per ricevere le “teorie riparative”. Lo psicologo si rifiuta di adottare le teorie riparative perché non è convinto della bontà. Tu cosa vuoi fare? Costringi lo psicologo ad adottarle? E se 1200 psicologi italiani si rifiutano, cosa fai? Vuoi obbligarli? Risposta semplice a domanda semplice.
Se ci pensassi bene, il caso di Eluana Englaro potrebbe ritorcerti contro.
“Insomma, se ho capito bene, bisogna obbedire ad una autorità che decide che cosa vada curato e come lo si debba curare”: hai capito benissimo. I medici devono obbedire ad autorità (ordini professionali, Consiglio Superiore di Sanità, Commissioni tecniche del Ministero della Salute) che stabiliscono se una cura sia valida o meno: il medico potrà scegliere solo tra le cure dichiarate valide da commissioni di medici e/o scienziati. Serve appunto ad evitare i casi come il famoso “Caso Di Bella”: alla fine lo hai capito. Bravo.
Evidentemente se tu a non aver capito il senso del problema, normale per un ateista che non ha capito un cavolo del senso stesso della sua vita.
Ripartiamo da capo, sperando in bene.
Supponiamo che io intenda andare ad immergermi nella fonte miracolosa di Lourdes: che importanza ha, per me, sapere cosa ne pensate della faccenda tu e l’ordine dei medici di vattelapesca?
Figuriamoci poi, quanto possa per me essere vincolante un parere espresso da un’autorità nei confronti della IO ho il fondatissimo sospetto che essa basi le proprie risoluzioni su preconcetti ideologici invece che scientifici!
In soldoni la mia personale posizione la si può felicemente riassumere in questi termini:
OGNUNO HA IL SACROSANTO DIRITTO DI RICORRERE ALLE CURE CHE RITIENE NECESSARIE PER SE STESSO E CHISSENEFREGA di quello che dici TU e tutti gli ORDINI DI STRIZZACERVELLI a libro paga dell’ideologia LGBT!
E il fatto che a negare questa evidenza sia uno che si è scelto come soprannome “Cagliostro” è il massimo della comicità involontaria!
Esempio veramente del piffero quello dell’acqua di Lourdes.
Qui si parla di scienza (ossia di psicologia) e non di religione. La libertà religiosa non corrisponde alla libertà di cura.
Nel primo caso le autorità competenti hanno solo il dovere di garantire a ciascuno l’esercizio del proprio culto (purché non si tratti di riti contrari al buon costume) mentre – nella libertà di cura – nessun medico può usare metodi che non hanno validità scientifica. Un medico che usa metodi senza validità scientifica non potrà chiamarsi medico: si chiamerà “ciarlatano”.
Ritorno al tuo esempio (anche se hai evitato di rispondere alla mia domanda).
“Supponiamo che io intenda andare ad immergermi nella fonte miracolosa di Lourdes: che importanza ha, per me, sapere cosa ne pensate della faccenda tu e l’ordine dei medici di vattelapesca?”. L’acqua di Lourdes non ha validità scientifica e quindi cosa c’entra l’Ordine dei Medici? Se però, le autorità competenti stabilissero che in quell’acqua è presente qualche batterio (e quindi dannosa) ovviamente ci sarebbe il divieto di immergersi (hai sentito mai parlare del “divieto di balneazione”?): è chiaro? Mi dispiace ma non potresti farci nulla. Allo stesso modo è scientificamente provato che le “terapie riparative” sono dannose perché portano depressione (che può portare anche al suicidio).
“Ognuno ha il sacrosanto diritto di ricorrere alle cure che ritiene necessarie per sé stesso”: mi dispiace ma non è così. Ognuno ha il diritto di richiedere l’aiuto di un medico o di uno psicologo ma sarà questo – in professionalità e coscienza – che stabilirà qual è la migliore cura.
Ti faccio due domande semplici semplici (e spero che non eviterai di rispondere come hai fatto prima):
1) Quando vai dal medico per un qualsiasi malore descrivi solamente i tuoi sintomi o chiedi anche quale cura il medico deve adottare e quali farmaci prescriverti?
2) Se nessuno psicologo vuole adottare le “terapie riparative” cosa vuoi fare? Vuoi imporre agli psicologi di adottarle?
Tu hai il “ fondatissimo sospetto che essa (l’autorità scientifica) basi le proprie risoluzioni su preconcetti ideologici invece che scientifici”? E come fa questo sospetto ad essere “fondatissimo”? A me sembra solo una illazione.
Ignori molte cose.
Ps: cosa c’entra il mio nick Cagliostro con questo? Sai chi era?
L’arte di fraintendere il prossimo per farlo sembrare stupido (almeno agli occhi dei tuoi compari) e rimarcare la sua supposta (di glicerina) ignoranza (almeno agli occhi dei tuoi compari) deve essere una di quelle cose che si debbono imparare per diventare attivisti a cottimo come te e il Galvani.
Francamente non so cosa contrapporre a questa tua volontà ferrea di fingere non capire certi concetti banali.
A questo punto, ti posso solo ribadire, con grande franchezza, che a me, di quello che dici tu e tutti gli ordini professionali che ti pare, non me ne frega un accidente. E non ho nemmeno alcuna voglia e neppure interesse a fornire prove dei miei fondatissimi sospetti, dal momento che le parole di uno apertamente schierato come te per il sottoscritto contano quanto il due di briscola.
In effetti, tra la libertà individuale di una persona di sottoporsi alle terapie che vuole, anche se c’è qualcuno che strepita che sono dannose, e il totalitarismo ideologico che tu ci tieni tanto a far passare per scientifico, io continuo a preferire la libertà.
E in ogni caso non capisco a te COSA TE NE FREGA SE UNO SI VUOLE “CURARE” (te l’ho messo tra virgolette così non scleri) LA SUA OMOSESSUALITA’.
SARANNO UN PO’ CAVOLI SUOI?! O DEVE CHIEDERE A TE E ALL’ORDINE DEGLI PSICOLOGI ANCHE DI ANDARE AL CESSO?!
Un ultima cosa, da ignorante (come tu stesso riconosci) in materia, io non mi posso accontentare di recepire come assolutamente vere le tue apodittiche affermazioni solo perché le metti in grassetto: laddove sostieni che “è scientificamente provato” eccetera eccetera è necessario che mi porti anche la documentazione necessaria a dimostrarle.
Infine, anche se ignoro molte cose (anche tu, non ti illudere!), è proprio perché so bene chi era Cagliostro, che rimango stupito della tua pervicacia nel voler negare la possibilità a qualcuno di seguire i suoi intendimenti, anche se sbagliati.
“L’arte di fraintendere il prossimo per farlo sembrare stupido (almeno agli occhi dei tuoi compari) e rimarcare la sua supposta (di glicerina) ignoranza (almeno agli occhi dei tuoi compari) deve essere una di quelle cose che si debbono imparare per diventare attivisti a cottimo come te e il Galvani”: sei tu che dai l’idea di essere stupido. Mi spiace.
“Francamente non so cosa contrapporre a questa tua volontà ferrea di fingere non capire certi concetti banali”: alleluia.
“A questo punto, ti posso solo ribadire, con grande franchezza, che a me, di quello che dici tu e tutti gli ordini professionali che ti pare, non me ne frega un accidente”: e secondo te a me ed agli ordini professionali può importare qualcosa di quello che pensi tu?
“E non ho nemmeno alcuna voglia e neppure interesse a fornire prove dei miei fondatissimi sospetti, dal momento che le parole di uno apertamente schierato come te per il sottoscritto contano quanto il due di briscola”: in effetti non sapresti da dove cominciare.
“In effetti, tra la libertà individuale di una persona di sottoporsi alle terapie che vuole, anche se c’è qualcuno che strepita che sono dannose, e il totalitarismo ideologico che tu ci tieni tanto a far passare per scientifico, io continuo a preferire la libertà”: a “strepitare” che sono dannose sono cinque ordini professionali italiani in documenti ufficiali e 1200 psicologi italiani (con tanto di nome e cognome). Se pretendi di saperne di più di loro, forse dovresti sapere che esiste anche il peccato di presunzione.
“E in ogni caso non capisco a te cosa te ne frega se uno si vuole “curare” la sua omosessualità”: mi importa che non ci siano ciarlatani in giro (di ogni specie). Si chiama senso civico.
“Un ultima cosa, da ignorante (come tu stesso riconosci) in materia, io non mi posso accontentare di recepire come assolutamente vere le tue apodittiche affermazioni solo perché le metti in grassetto: laddove sostieni che “è scientificamente provato” eccetera eccetera è necessario che mi porti anche la documentazione necessaria a dimostrarle”: su questo hai ragione. A questo link trovi tutta la documentazione. E’ il documento dell’Apa (140 pagine in formato pdf): buono studio. E’ in inglese ovviamente ma sono sicuro che padroneggi l’inglese così come padroneggi l’italiano. http://www.apa.org/pi/lgbt/resources/therapeutic-response.pdf
“Infine, anche se ignoro molte cose (anche tu, non ti illudere!), è proprio perché so bene chi era Cagliostro, che rimango stupito della tua pervicacia nel voler negare la possibilità a qualcuno di seguire i suoi intendimenti, anche se sbagliati”: mi fa piacere che anche tu hai capito che gli intendimenti sono sbagliati. Le persone non vanno lasciate libere di sbagliare ma esiste il dovere di ciascuno di noi di informarle sulla reale situazione delle cose.
Quanto e’ divertente quando diventa isterico.
Prima scrive:
“ti posso solo ribadire …che a me, di quello che dici tu e tutti gli ordini professionali che ti pare, non me ne frega un accidente. E non ho nemmeno alcuna voglia e neppure interesse a fornire prove dei miei fondatissimi sospetti…”
E poi, pero’ quando fa comodo, si fa un bel testacoda, esigendo da altri quello che non si vuole altri esigano da se stessi.
“… io non mi posso accontentare di recepire come assolutamente vere le tue apodittiche affermazioni solo perché le metti in grassetto: laddove sostieni che “è scientificamente provato” eccetera eccetera è necessario che mi porti anche la documentazione necessaria a dimostrarle”.
Due pesi, due misure. Due morali, entrambe piuttosto squallide.
Caro cagliostro, scusa ma ho una famiglia e non ho il tempo (e la voglia) di leggere il tuo prolisso intervento e tanto meno di rispondere punto per punto come fai tu, quindi faccio un forfettone delle cui lacune spero mi perdonerai:
Rientra perfettamente nei tuoi diritti/doveri rendere edotto il popolo bue dei perigli a cui va incontro.
Ciononostante il suddetto popolo bue ha il sacrosanto diritto di fare come cavolo gli pare, persino spernacchiando i tuoi solerti ammonimenti.
Qualora tu anche solo pensassi di negare al solito popolo bue questo inviolabile diritto tu saresti uno schifoso fascista.
Ma questo, se non sbaglio, non è mica il tuo caso, vero?!
Grazie del documento, lo leggerò a tempo e comodo.
Ora però, francamente, le beghe degli omosessuali mi son venute un po’ a noia.
Saluti.
Ed ora ecco a voi il catalogo delle patologie della vita contemporanea, e tutto in un click:
– “il suddetto popolo bue ha il sacrosanto diritto di fare come cavolo gli pare, persino spernacchiando i tuoi solerti ammonimenti”.
Traduzione clinica: e’ niente meno che un esorbitante EGOCENTRISMO, dove il soggetto continua a ripetere “IO SO cosa mi fa bene, ANCHE SE NON ho alcuna competenza specifica”. Gente del genere va dal medico a dirgli COSA vuole come medicina, perche’ LORO SANNO, a prescindere, tutti gli altri si devono adeguare al loro sentire.
– “Qualora tu anche solo pensassi di negare al solito popolo bue questo inviolabile diritto tu saresti uno schifoso fascista”.
Traduzione clinica: ATTEGGIAMENTO PERSECUTORIO-AGGRESSIVO, dove il soggetto trasforma il diritto ad essere curato secondo standard qualitativi in diritto a decidere lui quando e’ malato o meno, come un ciarlatano qualsiasi. Ovviamente il soggetto deve nascondere che gli standard qualitativi e la definizione di patologia deriva dal confronto e dalla critica tra pari nella comunita’ scientifica. E deve nascondere la REALTA’, cioe’ la gente puo’ guarire perche’ i medici analizzano le terapie dei colleghi, non perche’ i pazienti decidono quale sia la loro ipotetica e delirante malattia.
– “Ora però, francamente, le beghe degli omosessuali mi son venute un po’ a noia”.
Traduzione: questa e’ FALSA MODESTIA. Da settimane insegue ogni articolo sull’omosessualita’, scrive commenti su tutto lo scibile, offre analisi pestilenziali sulla vita degli altri, ma casualmente ora che Cagliostro lo mette nell’angolo, ORA e solo ora improvvisamente “si annoia”. E SCAPPA.
Amen.
Caro Galvani,
francamente da queste parti non c’è nessuno che più di te meriti di essere chiamato “isterico”.
Inoltre il tuo non richiesto tentativo di chiosare il mio intervento è, ahimè, lacunoso e in malafede (come al solito) e anche un po’ stupido.
Mi spiego meglio (tentativo velleitario, con te!)
E’ nel mio interesse motivare o meno una mia OPINIONE su qualcosa, sapendo che se non lo faccio è plausibile che su di essa il giudizio del mio interlocutore non sarà lusinghiero, ma di questo io posso anche fregarmene altamente come nel caso oggetto.
Chi invece vuole affermare apoditticamente un fatto “scientificamente provato” non può fare a meno di portarne le prove, visto che l’uso del grassetto non basta.
Ora l’hai compresa, vero, la differenza tra un’opinione personale (che può legittimamente basarsi anche su dati e sensazioni irrazionali) e un fatto scientificamente provato, o ti devo fare un disegnino?
Dico la verità quando affermo che a questo punto le beghe omosessuali mi sono venute a noia, anzi mi danno proprio la nausea.
Se vuoi continuare, divertiti.
Buonanotte.
Caro caro caro signore,
che lei pensi di motivare davanti a noi le sue opinioni, fa solo emergere l’assoluto egocentrismo che la divora.
Nella nostra vita, a noi, a tutti in questo mondo, delle sue opinioni incompetenti non importa niente. Che siamo “motivate” dai suoi “galvani sei isterico” importa ancora meno.
Sta discutendo dell’affettivita’ e della vita di altre persone, quindi le sue opinioni valgono quel che valgono, cioe’ NIENTE.
E le sue motivazioni, ancora di meno, cioe’ meno di niente.
Si rilassi, quindi. Le sue idee ridicole basate sul nulla a riguardo delle nostre vite, o della dignita’ dei nostri affetti non cambiano la vita di nessuno neanche di un nanogrammo.
Abbiamo altri riferimenti culturali, noi. Si chiamano razionalismo, rispetto, inclusione, responsabilita’, persino ricerca scientifica.
Capsico che lei non abbia la becnhe’ minima idea di cosa le stiamo scrivendo. Ma noi, a differenza di lei, non abbiamo bisogno di motivare la sua completa e totale inutilita’ in queste discussioni.
amen.
Galvani, o tu leggi a volo d’uccello quello che poi vuoi commentare oppure non capisci nulla: mi auguro per te che sia vera la prima eventualità.
Eppure hai anche riportato tra virgolette in un tuo intervento la mia (lo ammetto!) poco simpatica frase: “ti posso solo ribadire …che a me, di quello che dici tu e tutti gli ordini professionali che ti pare, non me ne frega un accidente. E non ho nemmeno alcuna voglia e neppure interesse a fornire prove dei miei fondatissimi sospetti…”
A questo punto, se avessi voglia di leggere un’altra delle tue supercazzole, ti domanderei: come diavolo fai a scrivere
“che lei pensi di motivare davanti a noi le sue opinioni, fa solo emergere l’assoluto egocentrismo che la divora.”?!?
Mi spiego meglio (evidentemente ce n’è bisogno)
1) Come fai a dire che io pensi di motivare le mie opinioni sapendo che ho manifestato inequivocabilmente l’intenzione opposta?
2) Come fai a sostenere che l’attività di motivare le proprie opinioni sia sintomo di egocentrismo?
Aspetterei le tue supercazzole in merito (termine azzeccatissimo!),
ma a questo punto il mio autolesionismo (mettici anche questa tra le mie tare!) che risiede nella insana curiosità di sapere dove andrai a parare, non riesce più a vincere l’insopprimibile nausea per le tue vicende e per quelle di tutti i gay dell’universo mondo. Quindi ti saluto e ti auguro un mondo di bene.
Il mio intervento è stato prolisso perché – per il 60% – ho ripreso le tue stesse parole: se sei prolisso mi obblighi ad essere prolisso. Quindi si vede che di tempo ne hai parecchio (da sprecare).
Popolo bue? Non giudicare gli altri giudicando te stesso.
Il popolo può spernacchiare i miei ammonimenti? Certamente. Nel caso specifico non vedo file di omosessuali che vogliano ricorrere alle “terapie riparative”: forse sei più tu lo spernacchiato.
Diritto inviolabile? Mi spiace, conosco bene la Costituzione ed il diritto e non esiste un simile diritto.
Ovviamente l’appellativo di “schifoso fascista” e quanto di più lontano possa esistere per me e basterebbe che dessi un’occhiata al mio blog per rendertene conto.
Inutile che parlate di “libertà”: della libertà non ve ne può fregare nulla. Se foste tanto sostenitori della libertà sempre e comunque avrei solo una domanda da fare. Perché gli omosessuali devono essere liberi di ricorrere alle dannose terapie riparative (che è scientificamente provato che spingono alla depressione ed al suicidio) mentre siete contrari alla “libertà” (e la metto volutamente tra virgolette) di ricorrere al suicidio assistito ed all’eutanasia? Sono entrambe pratiche che spingono verso la morte ed il presupposto è la “libertà dell’individuo”. Io – coerentemente – sono contrario alle terapie riparative, al suicidio assistito ed all’eutanasia attiva: non so se posso trovare la stessa coerenza in voi cattolici. Dubito fortemente.
Sulla relazione omosessualità/fascismo ti suggerisco di vedere il film “Una giornata particolare” di Ettore Scola con dei fantastici Marcello Mastroianni e Sofia Loren: vedrai che l’appellativo di fascista si addice meglio a te.
Non mi devi ringraziare per il documento che ti ho dato: a differenza tua le mie opinioni si basano sempre su fonti certe mentre tu – quando ti è stato richiesto – ti sei guardato bene dal fornirle come ha fatto notare giustamente Galvani.
Una piccola postilla sulla polemica tra te e Galvani: affermi di avere famiglia e di non avere tempo e voglia eppure dopo appena 9 minuti hai risposto a Galvani proponendo un altro commento dopo appena 10 minuti. Puzza un po’ di scusa (non che ci sia qualcosa di male….).
Hai scritto che: “è nel mio interesse motivare o meno una mia opinione su qualcosa, sapendo che se non lo faccio è plausibile che su di essa il giudizio del mio interlocutore non sarà lusinghiero, ma di questo io posso anche fregarmene altamente come nel caso oggetto”: ovvio che puoi fregartene ma – sempre ovviamente – fai la figura del ridicolo come hai ampiamente dimostrato. Nel mio caso – come hai visto – non mi sono tirato indietro quando mi hai chiesto prove a sostegno delle miei opinioni: è una bella differenza.
Ti ringrazio per la chiacchierata (seppure virtuale): quando vuoi mi puoi trovare al mio blog (basta che clicchi sopra il mio nome). Il tuo intervento mi ha fatto capire meglio (non che ce ne fosse bisogno) la pochezza del pensiero di certi cattolici.
Tutta la mia solidarietà e le più sentite scuse alla tua famiglia da cui sei stato distolto.
Caro cagliostro, casualmente anche tu, come Galvani, fingi di non conoscere la non sottile differenza che passa tra esprimere un’OPINIONE PERSONALE ed esporre un FATTO presentandolo come SCIENTIFICAMENTE PROVATO, che sia una epidemia che si contrae frequentando certi blog?
Infatti io non t’ho mai chiesto prove a suffragio di tue opinioni, ma t’ho chiesto di rendere conto di una tua affermazione:
“è scientificamente provato che le “terapie riparative” sono dannose ecc,”
In alcun modo le due cose sono paragonabili, se non i mala fede, ovviamente.
Visto che ti interessi, con spirito da detective dilettante, alla frequenza e all’orario dei miei interventi, potresti anche trovare il modo di leggerli con attenzione:
io non ho affatto dato a te dello “schifoso fascista” ma che lo saresti se obbligassi la gente a curarsi quello che non si vuol curare e viceversa.
E che francamente mi pareva non fosse quello il tuo caso.
Resta inteso che nel caso tu volessi veramente attentare alla libertà individuale di ricorrere alle cure che si vuole, allora sappi che saresti uno schifoso fascista anche se hai un blog.
Ma io continuo a pensare che non sia affatto così.
Inoltre pur non avendo un blog non sono affatto sicuro che tale diritto sia misconosciuto nella nostra Costituzione e francamente, non avendo io mai eletto a mio idolo la legge fondamentale di questo Stato, non mi metto a piangere. Però ti consiglio di cercare meglio, e vedrai che cerca cerca qualcosa ci trovi.
Quanto alla faccenda Englaro, mi pare di rammentare che nessuno avesse messo in discussione il diritto di Eluana a rifiutare le cure, ma altre cosette, ad esempio se la somministrazione di alimenti e l’idratazione fosse da considerare una cura, e le modalità del processo di ricostruzione giudiziaria della volontà della Englaro… Ma io non avendo un blog, mi posso anche sbagliare.
Ho dato un’occhiata al voluminoso documento che mi hai inviato, ma ti devo comunicare che non ho voglia di leggerlo tutto, anzi, mi spiego meglio, il mio interesse per queste faccende è legato al divertimento che mi deriva dalla lettura delle “supercazzole” con cui certuni vogliono dimostrare l’indimostrabile, e francamente tale divertimento è scemato assai nelle ultime ore, non per le vostre formidabili argomentazioni, ma proprio per effetto di una irrefrenabile rottura di scatole.
Magari se mi mandi il link di un Bignamino del pallosissimo documento dell’APA, oppure se mi dici dove posso trovare a botta sicura l’elenco dettagliato degli studi empirici su cui si basano le direttive riassunte nel documento…
In ogni caso sarà ben difficile che questa specie di sagra dell’onanismo mentale istituzionalizzato mi convincerà a credere qualcosa di differente a quanto si trova scritto, con invidiabile capacità di sintesi, in Genesi 1:27.
Infine, sappi che non sei né il primo né l’ultimo che si lamenta della “la pochezza del pensiero di certi cattolici”, i quali, dal canto loro, non invidiano certo la capacità di certa gente di vivere nella menzogna.
“Unicuique suum”…
Una persona dotata di un minimo di intelligenza sa che le opinioni (affinché siano valide) devono basarsi su dati inconfutabili.
Se affermassi che gli asini volano dovrei portare dei dati per provare questa mia affermazione altrimenti sarei solo un buffone.
Se io affermo che le terapie riparative sono dannose e spingono alla depressione ed al suicidio non è una mia opinione (non sono psicologo) ma un’affermazione che si basa su documenti scientifici prodotti dalla comunità scientifica (il documento che ti ho inviato): documenti che non sono mai stati smentiti scientificamente. Questa non è un’opinione ma un fatto inconfutabile.
Se affermi che l’Apa, cinque ordini regionali degli psicologi, 1200 psicologi italiani (ivi compreso il Presidente nazionale dell’Ordine) sono nelle mani di una fantomatica “lobby gay” questa è solo una debolissima opinione in quanto non sei riuscito a produrre nessun elemento (non dico come prova ma almeno come indizio) utile a suffragare queste chiacchiere al vento e quindi hai detto solo chiacchiere per i polli.
Non mi hai dato del fascista (è vero) ma io ti do facilmente dell’ignorante (nel senso che ignori) perché non esiste nessun diritto dell’individuo a scegliersi la cura: posso scegliere il medico che voglio ma non ho il diritto di pretendere dal medico la cura che voglio io. Su questo non ho timore di essere smentito.
Allo stesso modo esiste il dovere da parte del medico di scegliere solo tra metodi che abbiano validità scientifica: anche su questo so di non poter essere smentito.
Affermi che non sei affatto sicuro che tale diritto sia misconosciuto nella nostra Costituzione: significa che non conosci la nostra Costituzione. Allora è meglio che taci: fai più figura.
Non hai letto a tuo idolo la legge fondamentale di questo Stato? Come ti pare, ma la legge la devi rispettare anche tu (che ti piaccia o meno). Comunque anche i mafiosi sono i primi a non riconoscere la legge dello Stato: sei in buona compagnia.
Mi consigli di cercare meglio perché troverei questo diritto? E’ un po’ comico: se mi vuoi contraddire dovresti cercarlo e trovarlo tu. Poi se non sei capace, lo capisco e non ne faccio un dramma.
Eluana Englaro è morta ed è inutile (oltre che fuorviante) chiamarla in causa perché non esisteva (come non esiste) nessuna legge a riguardo. La mia domanda è molto semplice: se un omosessuale – secondo te – è libero di ricorrere a cure dannose (come le teorie riparative) che potrebbero portarlo al suicidio in nome della sua libertà individuale, perché – allo stesso modo – un individuo non dovrebbe essere lasciato libero di ricorrere al suicidio assistito o all’eutanasia per soddisfare la sua libertà individuale? Il principio è identico: mi sembra che i cattolici parlino di “libertà” solo per le “terapie riparative” ma – negli altri casi – il concetto di libertà lo tengono lontano. Ti ho già detto che per me tutti questi casi non rientrano nella libertà individuale e potrei motivartelo ma è un discorso molto lungo.
Non hai voglia di leggere il voluminoso documento che ti ho inviato? Padronissimo: me lo hai chiesto e te l’ho inviato. Poi se non vuoi leggerlo sono affari tuoi. E’ un documento voluminoso – lo ammetto – ma non puoi mica pretendere che su questioni tanto complesse i documenti scientifici possano essere di cinque pagine in italiano.
Secondo te il divertimento deriva da “certuni che vogliono dimostrare l’indimostrabile”? Francamente è stato tutto dimostrato: sono le 140 pagine che non hai voglia di leggere.
Ora vuoi pure il Bignamino? Ma non ti accontenti mai……
Magari poi pretenderai che qualcuno venga a casa tua a spiegartelo? Quante pretese…..
Sul mio blog trovi un articolo con altri documenti forse un po’ più alla tua portata. Ora vorresti anche l’elenco dei dati empirici? Non hai voglia di leggere 140 pagine e vorresti studiarne migliaia: comunque alla fine del Report trovi tutte le fonti (buona ricerca…….).
Genesi 1:27? Gli unici Genesis che conosco sono quelli di Phil Collins e Peter Gabriel.
Non sono il primo a lamentarmi della pochezza del pensiero di certi cattolici? Evidentemente ci sarà un motivo.
Non invidi chi vive nella menzogna? Menzogne che si basano su documenti: almeno nel mio caso. Comunque meglio la menzogna che l’ignoranza: dall’ignoranza non se ne esce.
“Genesi 1:27? Gli unici Genesis che conosco sono quelli di Phil Collins e Peter Gabriel”
Beccato un altro povero scemo, con blog annesso!
hahahaha. Genesi… Non ci posso credere. Nel XXI secolo, la ricerca scientifica, sociologia dei processi culturali, sessuologia, psicologia dello sviluppo…
E c’e’ gente che cita Genesi…
Scemo e più scemo.
be’, certo, dopo Genesi, a uno cosa rimane?
dare dello scemo a chi non delira come lui…
Scemo e più scemo, e con la incontenibile smania per l’ultima parola…
…
Speriamo di aver azzeccato il punto giusto.
Quando si dice il diavolo fa le pentole ma non i coperchi!
Uno si fa il mazzo per creare di sé l’immagine di persona colta e intelligente, forgiando tonnellate di bronzo, e poi finisce per uscirsene con una di quelle battute che da sole bastano e avanzano per distruggere anni di “reputazione”, frantumandola come un palazzo colpito da una granata da mille kg.
Che batosta! Che macerie!
Meno male che c’è il buon samaritano di turno che si sta già adoperando per farlo rialzare!
Non temete adepti del nichilismo più triviale e insulso, il vostro bronzeo beniamino tornerà più ringalluzzito di prima!
Signor Tommaso,
avendo lei ripetuto lo stesso messaggio delirante, col suo comico “adepti del nichilismo più triviale e insulso”, quasiasi cosa possa significare, le ho gia’ scritto altrove che e’ bello usare le parole in liberta’, senza senso e senza competenza, come fa lei.
Quando riuscira’ a dimostrare che l’estensione dei diritti umani sia nichilismo triviale, be’, si faccia risentire.
Nel fratempo auguri di cuore nell’impresa.
E’ inutile che si dimeni, caro Galvani. La battuta sui “Genesis” come la tua su Cristo “amico immaginario” sono esempi nichilismo stupido e triviale.
I diritti non c’entrano un cavolo.
A proposito, aspetto che tu e quell’altro genio con tanto di blog abbiate il fegato di scrivere le stesse cose di Allah e di Maometto.
Caro signor Tommaso,
mi spiace per lei che non abbia capito neanche questa volta.
“E’ inutile che si dimeni, caro Galvani. La battuta sui “Genesis” come la tua su Cristo “amico immaginario” sono esempi nichilismo stupido e triviale”.
La mia frase sul fatto che lei abbia un amico immaginario con cui parla e che chiama Dio, non e’ una battuta. io questo personaggio non lo vedo. Quindi e’ immaginario. Sono serio. Altrimenti dovrei dare ragione agli Islamici che esista un altro personaggio, e lei questo non lo vorrebbe, vero? Mi spiace per lei: prima dovrebbe capire quel che scrivo, poi magari contestarlo su basu un pochino piu’ decenti del “nichilismo stupido”.
Se non vedere quello che non si vede e ricordaglielo e’ nichilismo, allora mi sa che non conosce cosa dice la psichiatria di chi vede esseri che non ci sono…
Poveri noi psicologi! C’è un clima da caccia alle streghe! Ma chi sa lavorare sa che la psicoterapia funziona comunque e che di colloquio in colloquio la persona viene e porta ciò che più gli duole. Se al posto di aiutarlo lo stai imbrogliando e indottrinando, cercando di convincerlo che è gay…magari impiegherà molto tempo, ma prima o poi si renderà conto che la sua sofferenza è ancora lì e che gli hai solo rubato tempo, denaro ed energie.
Quindi anche se dovessero bandire le psicoterapie riparative, una psicoterapia fatta comunque in maniera competente sarà un valido aiuto.
Quanto a Palma…è uno di quelli che stanno in cima e riceve ordini….
Ha davvero domandato “e allora?” davanti a una espulsione permanente (per tutta la vita) per violazioni (plurale) del codice etico di una organizzazione per le relazioni d’aiuto?
Sono basito. Inizio a capire il perchè di tante cose in questo paese…
Ma cosa vuole che sia per la Frigerio?
E’ solo una mancanza di accountability, di responsabilita’, di controllo tra pari.
E solo una violazione etica. In fondi si tratta “solo” di etica, mica di cose serie.
In fondo in altri due articoli ha cambiato un’accusa di pedofilia da “eterosessuale dentro la famiglia” a “omosessuale fuori dalle famiglie”.
Omettere questioni etiche, per la Frigerio, e’ come fare colazione…
Ritengo l’omosessualità non una malattia fisica o psicologica che si possa curare, ma è una condizione che nasce dalla natura corrotta dal peccato. Come è stato scritto nell’articolo, è giusto e anche bellisssimo che gli omosessuali (come tutti gli uomini e le donne), scoprano che Dio è un Padre che li ama. La missione di coloro che devono sopportare questo grave peso che deriva dal peccato originale è molto difficile, ma con l’aiuto di Dio attraverso la preghiera possono affrontare la loro condizione sentendosi amati. Non possono fuggire da questa condizione, ma possono vivere lo stesso la santità a cui sono chiamati tutti gli uomini
Gentile signor Giuseppe,
rispetto la sua idea teologica che la mia condizione nasca dalla natura corrotta del peccato.
Mi sfugge come sia possibile che dal peccato possa nascere il mio innamoramento, il desiderio di vivere con un ragazzo come me, condividere la vita, sostenerci e curarci reciprocamente, rispettarci e vivere responsabilmente. Proprio non capisco come la natura corrotta possa produrre l’amore tra due esseri umani, il rispetto reciproco e il mutuo sostegno.
Saluti cordiali
Caro signor Galvani, non volevo dire che chi è omosssuale commette peccati di continuo, volevo solo dire che l’essere omosessuale deriva dal peccato che ha corrotto tutta la natura dell’uomo e tutti gli uomini, nessuno escluso. Io però, sono scettico della possibilità di un’amore tra due omosessuali che porta ad una relazione stabile, ad un’amore reciproco che non sia solo attrazione. Le do ancora una volta una risposta “teologica”, perchè cerco di vedere gli omosessuali e ogni uomo o donna nella logica di Dio e perchè provo a spiegare a me stesso come va il mondo secondo quanto dice il cristianesimo. Le auguro comunque ogni bene a lei e al suo compagno
Signor Giuseppe,
stabilito che non possiamo far risalire al peccato un rapporto d’amore rispettoso, perche’ non si capisce come il rispetto e la dedizione possano essere effetti del peccato, le vorrei domandare da dove derivi il suo scetticismo sulle relazioni stabili tra due gay. Oltre ad essere la mia vita quotidiana, e’ anche la comunita’ nella quale vivo e il settore di cui mi occupo per lavoro. E io vedo qualcosa di piu’ articolato e diverso. Cosi’ come vedo che la meta’ dei matrimoni eterosessuali finisce in separazione entro il quarto anno, secondo l’Istat. Il che dovrebbe preoccupare molto di piu’.
Grazie di cuore per i suoi auguri
“Provo a spiegare a me stesso come va il mondo secondo quanto dice il Cristianesimo”
Quindi, signor Giuseppe, devo immaginare che, come dice la Bibbia, lei:
– Pensi che sia legittimo vendere la propria figlia come schiava ( Esodo 21:7.)
– Pensi sia legittimo possedere schiavi (Levitico 25:44)
– Pensi che chiunque lavori il Sabato debba essere messo a morte (Esodo 35:2)
– Pensi che mangiare crostacei sia un abominio (Levitico 11:10)
– Pensi che sia peccato radersi i capelli e la barba (Levitico 19:27).
Giusto signor Giuseppe ???
Caro Sandro di Marco, nella Bibbia c’è scritto anche che “non c’è Dio”.
Le Sue citazioni a capocchia estrapolate dal contesto rivelano solo asineria.
ma quando te lo mette in quel posto, non avverti qualcosa di profondamente innaturale?
Beppe, piu’ innaturale della ‘ razza ‘ italiana che cosa puo’ o potrebbe esserci?
@Giuseppe,
veramente deleterio quando principi religiosi si mescolano a metodi scientifici: il suo discorso è il chiaro esempio dei timori espressi in una risoluzione dall’Associazione degli Psicologi Americani nel giudicare le teorie di Nicolosi.