Ah, l’Europa, altro che unità dei popoli e delle culture. L’Europa è una vestale matrigna, una dea severa e distante che ci guarda con disprezzo e ci spinge in un angolo e ogni qual volta cerchiamo di risollevarci, ribellandoci al destino a cui ci ha destinato, al massimo ci illude, come ha fatto con la Juventus arrivata a un passo dal trionfo in Champions League e poi ricacciata indietro.
Ah, l’Europa, una volta la dominavamo, almeno nel football, con le nostre squadre che occupavano con gaudente potenza gli altrui territori, con i migliori giocatori pronti a prendere un aereo e a venire qua, il paese di Bengodi dove si giocava il campionato migliore e più ricco del mondo. Solo la Spagna teneva a fatica il nostro passo, ma le altre? Non pervenute. Adesso non becchiamo palla, nel calcio, e nel resto non contiamo più nulla, as usual.
Adesso l’Europa che calza il nero stivale tedesco e ci impone il suo rigore in economia e nel calcio, ci vuole pure imporre i matrimoni gay e il latte in polvere nella preparazione dei formaggi.
Beh, compagni, amici e bastardi di ogni genere, censo, religione, sesso e grado: passi per il calcio subalterno, passi, e lo dico con estremo dolore, per i matrimoni gay, ma belin, sui formaggi no, qui si deve fare l’estrema barriera umana e civile: giù le mani dalla Fontina, dal Bitto, dal Castelmagno, dal Grana Padano, dal Pecorino di Pienza, dalla Burrata di Andria. Resistere, resistere, resistere.
Foto bandiera Europa da Shutterstock