Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Società

Affrontare lo sciopero selvaggio col tacco dodici

Lo sciopero insomma è il male. Soprattutto se da cittadino-consumatore hai a cuore l’immagine della tua città quanto la tua. E quindi stai girando dalle otto e quarantacinque con il tacco dodici.

Caterina Giojelli
05/04/2017 - 17:53
Società
CondividiTwittaChattaInvia

«Ma signori, io non sto scioperando, ho solo finito il turno, sto rientrando in deposito»: brutto colpo addormentarsi Braveheart e risvegliarsi William Wallace per l’autista della 61 che ha ultimato la corsa in piazzale Cadorna. Basta aprire le porte di un autobus perché un solitario eroe del popolo che ha guidato per mezz’ora i concittadini nel caos dello sciopero di Milano venga processato per alto tradimento? Certo, se è il 5 aprile sono le nove e mezza del mattino e la città sta vivendo la peggiore giornata degli ultimi 13 anni, almeno così si dice ai crocicchi delle stazioni dei taxi, dove increduli e disgustati i visitatori del Salone del Mobile aspettano invano vetture e spiegazioni.

Milano questa mattina profuma di legna che brucia, neanche Michele Serra dalla sua amaca riuscirebbe a non versare una goccia di sudore a beneficio o insulto degli incolti contemporanei che cercano un mezzo, si stringono nei cappotti e affilano i forconi come se una volta qui fosse tutta campagna. Perché Milano campagna non è lo mai stata, non collabora con i ritmi scanditi dall’avvicendarsi delle stagioni, le nebbie, la puzza di letame, Milano è come quel vecchio signore milanese che appoggiato alla balaustra di San Babila guarda giù per la scala che scende sotterra, e pensa: «Eccoti qui finalmente metropolitana benedetta, quanti anni sono passati, Dio mio, aspettandoti. Ero ancora bambino, ricordo, che mio nonno vagamente ne parlava, e ne parlava mio padre, generazioni intere. Fantasticando di tunnel sepolti con dentro fulminei treni da Giulio Verne che avrebbero fatto di Milano la prima città della terra». Così raccontava Dino Buzzati nell’articolo “Purosangue milanese” scritto per il Corriere quando, il 1 novembre 1964, venne inaugurata la prima linea rossa, mentre la banda intonava l’Inno nazionale, la marcia trionfale de l’Aida, seguita dalle note di O mia bela Madunina, e del motivo coniato dal maestro Giovanni D’Anzi, Metropolì Metropolà.

LEGGI ANCHE:

Corse al galoppo anni Settanta, Ippodromo San Siro di Milano

Tutti all’ippodromo. Milano ricomincia a galoppare tra passato e futuro

20 Marzo 2023
Elly Schlein

Cara Elly Schlein, dici di manifestare per i diritti ma marci contro la Costituzione

17 Marzo 2023

Per questo vedere le serrande delle stazioni calate è una schioppettata al cuore e alle certezze milanesi: quando mai uno sciopero dei mezzi ha realmente impedito a qualcuno di raggiungere scuole, ospedali, posti di lavoro, fiere? Mai, di Braveheart della 61 ce ne sono sempre stati, e metropolitane solitarie che portano «il segno del coraggio e della tenacia dei milanesi» (è l’indimenticabile espressione del dimenticato sindaco degli anni Sessanta, professor Pietro Bucalossi) hanno sempre viaggiato. «Lho fiela, Lho fiela», è il mantra degli orientali che assaltano il personale di Trenord a Cadorna, che sforbicia all’impazzata foglietti con le indicazioni per la massa internazionale di visitatori che si riversa in stazione in cerca di un piano B per andare a Rho, dove è in corso il Salone. «From Milano Cadorna any train to Milano Bovisa (2 stops). From Milano Bovisa trains direction Pavia, Rogoredo or Lodi get off in Milano Lancetti (1 stop). From Milano Lancetti trains direction Novara (s6) or Varese (s5) (3 stops)», è il testo del pizzino servito con assistenza psicologica in lingue sconosciute («ma io devo andare a Garibaldi», chiedi in italiano, «any train to Milano Bovisa, two stops…» è comunque la risposta). Sui treni si sta come gli ultimi pastori transumanti d’Abruzzo, con greggi di trolley, e facce da milieu sessantottino. Le porte bloccate uniscono nell’improperio blasonati individui in abito firmato e fidanzate dell’Est Europa. E l’Eldorado Garibaldi sembra ancora lontanissimo.

Non spiace assistere all’eclissi dell’understatement milanese dei gran borghesi tutti domeniche-a-piedi, maratone e comitati antinfrastrutture, così sensibili alle cause civili e a tubare con i sindacati, spiace che l’eclissi sia segnata dallo scivolamento collettivo di chiunque si trovi a Milano, turisti, occupati, disoccupati, nell’orrida specie del cittadino-consumatore. Roba che a strizzarne l’essenza e a leggere twitter dà cattivissimo brodo, peggiore di quello dei sindacati che finisci per immaginare aver scritto la “Lettera aperta a chi vive, lavora e ama Milano” con la smorfia sprezzante della diva sulla Promenade de la Croisette.

Ieri infatti girava per la città questo volantino per spiegare le ragioni dello sciopero indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Orsa, Ugl, Faisa-Cisal e Cub, cioè tutti: al centro della protesta, la convenzione tra Atm e Comune che scade a maggio e a seguito della quale verrà fatta una gara per l’affidamento del servizio urbano. Nella lettera si chiede che la giunta ritiri la delibera con cui è stato avviato il percorso verso una gara che potrà portare allo spezzettamento del sistema della mobilità, e di mettere il gruppo Atm in condizioni di partecipare a un’unica gara evitando il dumping tra più soggetti e il rischio perdita qualità di servizi e posti di lavoro. Il sindaco Beppe Sala ha escluso la via delle precettazione: «Per me è uno sciopero sbagliato ma rispetto il diritto dei lavoratori», e poi «alla Fiera di Rho si può arrivare anche in treno», quindi i sindacati hanno gentilmente avvisato i cittadini «il 5 aprile avrai dei disagi ma (…) scioperiamo per il futuro di Milano. Anche per te». Malissimo.

A parte che non è scontata neanche per i milanesi la grazia di sapere quale differenza passi tra metropolitana, passante ferroviario e treno regionale e come e dove acchiapparli e mixarli, la verità è che qualunque cosa avessimo di più o meno importante da fare, questa mattina da cittadini-consumatori pedanti e lamentosi abbiamo il diritto di proclamare che: lo sciopero è patrigno della grande Milano, città adottiva per eccellenza; è il fratellastro delle palme pelose che guardano la montagna di marmo del Duomo innalzata con l’obolo di mercanti, mercenari, vecchiette e prostitute; è la nemesi della storia dei Marcello Candia e degli Emilio Grignani benefattori mai estranei al proverbiale coeur in man che apre la porta al prossimo invece di chiudere il mezzanino.

Lo sciopero insomma è il male. Soprattutto se da cittadino-consumatore hai a cuore l’immagine della tua città quanto la tua. E quindi stai girando dalle otto e quarantacinque con il tacco dodici. E hai camminato per due chilometri fino a Cadorna. Che sono sembrati dodici perché hai avuto la stessa idea delle folle imbellettate scaricate dai mezzi ed espulse dalle metropolitane. E ti sei messa in coda a quattro stazioni di taxi diverse e hai abbandonato l’idea dopo aver calcolato che ci sarebbero voluti almeno trentotto vetture prima che fosse arrivato il tuo turno. E hai chiamato tutti i numeri di servizio taxi che conosci e neanche sei riuscita a prendere la linea. E hai dato informazioni a chiunque per andare ovunque e consultato il cellulare per essere più precisa (la ricerca più gettonata è stata “design pride street parade”, che però inizia alle 18 e quindi poi hai dovuto consigliare a un gruppo di russe che fare in una città paralizzata fino ad allora). E hai ricevuto a tua volta informazioni in inglese per incrociare passanti ferroviari e destinazioni. E sei arrivata in ufficio con due ore e un quarto di ritardo. Per fare quattro chilometri in tutto, che proporzionando altezza del tacco e velocità potevano essere percorsi a piedi in un’ora.

Ma questo non è importante, non dovevi andare lontano o in ospedale, non hai perso un biglietto del Frecciarossa, non hai mancato l’appuntamento di una vita. Forse stai semplicemente pregustando l’attesa di quel momento in cui, questa sera, tornerai in metropolitana e come quel vecchio signore di Buzzati il giorno dell’inaugurazione della linea rossa, sentirai svanire la mortificazione che la tua Milano fosse giunta ai mezzi così in ritardo: «Il progetto era vecchio sì di cento anni, però il risultato non sapeva di muffa, tutt’altro. […] Quei dodici chilometri, quelle ventuno stazioni erano nuove in modo impressionante, con un sapore più di domani che di oggi». Di domani appunto, perché forse invece oggi è solo il giorno in cui sei diventata un cittadino-consumatore e quel signore sulla balaustra lo prenderesti a calci con i tacchi.

Foto Ansa

Tags: atmmetropolitanaMilanosciopero
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Corse al galoppo anni Settanta, Ippodromo San Siro di Milano

Tutti all’ippodromo. Milano ricomincia a galoppare tra passato e futuro

20 Marzo 2023
Elly Schlein

Cara Elly Schlein, dici di manifestare per i diritti ma marci contro la Costituzione

17 Marzo 2023
Il sindaco di Milano Beppe Sala sul palco del Prime 2022

Sala strigliato dal prefetto: stop al riconoscimento alla nascita dei figli degli Lgbt

15 Marzo 2023
Foto Facebook Fondazione Prada

Con gli studenti alla mostra “Recycling beauty”. Un trono in attesa del Re

20 Febbraio 2023

Questo io lo chiamo Politica

9 Febbraio 2023
Raffaele Cattaneo, assessore all'Ambiente e Clima in Regione Lombardia (Ansa)

Cattaneo: «No all’ideologia. La cura dell’ambiente va coniugata allo sviluppo sostenibile»

7 Febbraio 2023

Video

Caorle 2023
Video

Chiamare le cose con il loro nome. Tutti a Caorle a giugno

Redazione
6 Marzo 2023

Altri video

Lettere al direttore

Ribadiamo: l’inchiesta di Bergamo sulla pandemia ha solo «valore catartico»

Emanuele Boffi
14 Marzo 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    La grande chance offerta dall’incontro Landini-Meloni
    Lodovico Festa
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Quei cattolici popolari in difesa della (vera) lotta operaia e contadina
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Caso Cospito. Ritorneranno gli anni di piombo?
    Rodolfo Casadei
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Ancora sull’unità in politica (con arrabbiatura)
    Emanuele Boffi
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    La vita «ordinaria, tragica e bella» di Elena Bonner
    Angelo Bonaguro

Foto

Foto

“Bisogna pur aver fiducia di qualcuno”. Il concorso dei Nonni 2.0

13 Marzo 2023
Foto

Cosa c’è di allegro in questo maledetto paese?

10 Febbraio 2023
8/2/2014 Milano Giornata Banco Farmaceutico
punto raccolta farmaci presso Farmacia Foglia C.so di Porta Romana 56
Iconphotos/Paolo Bonfanti
Foto

Inizia oggi la Giornata di raccolta del farmaco: ecco come e perché aderire

7 Febbraio 2023
Benedetto Antelami, Deposizione dalla croce, Duomo di Parma
Foto

Davanti alla Deposizione di Antelami. Quello che non avevo mai “visto”

3 Febbraio 2023
Foto

Karabakh. Il conflitto invisibile. Cosa sta succedendo alla popolazione dell’Artsakh

28 Gennaio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist