Da dove può ripartire il centrodestra nell’era del Renzi-show? Da Venezia

Di Luigi Amicone
14 Novembre 2015
Luigi Brugnaro viene dalla strada e dal lavoro, crede in quello che fa e fa quello in cui crede. Si È visto sui libri gender e sulle navi da crociera

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Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – Dopo gli 80 euro in busta paga che gli sono serviti per trionfare alle europee e leggittimare così una premiership che è stata conseguita in forma di pesca miracolosa tre anni dopo il disarcionamento del Caimano, Matteo Renzi si è dato una road map molto precisa: un biennio sprint di riforme annunciate, vere e presunte, e poi, nel 2016, apoteosi. Il programma della cavalcata l’ha reso noto lui stesso in un’intervista alla Stampa, non a caso il giornale dell’“amerikano” Marchionne: vincere il referendum sulle riforme costituzionali e poi andare alle elezioni per incassare tutto.

L’aspetto più positivo del fiorentino è che in meno di due anni ha liquidato il vecchio apparato Pci-Pds-Ds-Pd che dopo la caduta del Muro era riuscito a mantenersi a cavallo sfruttando il vento giudiziario per distruggere gli avversari e conservando le “casematte” costruite nei decenni nella società. Ebbene, in meno di 24 mesi Renzi ha demolito la “gioiosa macchina da guerra” ex-neo-post comunista, ha piazzato i suoi a tutti i livelli dello Stato e para Stato, ha fatto piazza pulita della “Cosa” rossa. Risultato? Una minoranza Pd all’angolo, un sindacalismo logoro e spompato, una nascente “Sinistra italiana” senza alcun fascino elettorale.

Altro merito di Renzi è stato quello di polarizzare le alternative alla sua leadership. Da una parte il grillismo, dall’altra il legaforzismo. Ma qual è oggi l’opportunità del centrodestra dopo che il carisma “nazionale” di Silvio, grazie anche all’“aiutino” di Silvio (vedi collaborazione “istituzionale” alle riforme, il Verdini di prima e il Verdini di adesso), se l’è preso Renzi? Una Meloni a Roma, Berlusconi con quel che resta del partito personale in Italia, la Lega di governo al Nord con Maroni e Zaia, Salvini come (prima) sintesi del tutto, rappresentano una valida alternativa a Renzi?

Di fatto, la piazza di Bologna ha solo certificato l’esclusione di Ncd. Con gli alfaniani e l’alleato Udc avviati a trovare una soluzione sudista e renziana al loro futuro politico (e tutti gli altri, a cominciare da Lupi, a decidere cosa fare da grandi). Dunque, dopo essersi dotati di un programma che (secondo noi) dovrebbe guardare all’Ungheria di Orbán e al movimentismo anti politicamente corretto più che al Berlusconi dei matrimoni gay, Salvini&C. la novità devono trovarla in un personale politico alla sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Un uomo che viene dalla strada e dal lavoro, che crede in quello che fa e che fa quello in cui crede. Come si è visto sia in occasione dei libri gender ritirati dalle scuole veneziane (e paradossalmente, se i collaboratori di Brugnaro ne avevano indicati solo 3 di testi spazzatura, la commissione creata dal precedente sindaco e investita della decisione dal nuovo, di libri trash gender ne ha trovati e fatti ritirare ben 15!); sia nella conferenza stampa in cui presentando il nuovo percorso lagunare delle navi da crociera, ha dimostrato autorevolezza e ragioni che hanno messo a dura prova perfino il cinismo di noi giornalisti.

@LuigiAmicone

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9 commenti

  1. Menelik

    Non faccio parte di quella circoscrizione elettorale, ma da ex-piddino sono passato a quella fazione in cui milita anche Brugnaro.
    Fossi veneziano gli darei il voto.
    Appuntamento alle prossime elezioni dunque, io da un’altra parte d’Italia, ma nella stessa sponda.

    1. SUSANNA ROLLI

      Ma di dove sei!!

  2. Daniele

    Bei modelli propone, Amicone: Orbán il quasi-dittatore, antisemita, omofobo, autoritario (sua la memorabile frase: “Manifestare contro il governo equivale al tradimento della Patria”) e Brugnaro il bifolco ignorante. Sempre schierati dalla parte giusta, voi.

    1. giovanna

      Non è che tutti possono stare dalla parte giusta come te, cara “daniele”, che vieni qui per offendere, mistificare, imbrogliare e collezionare figuracce una dietro l’altra.
      Ma tanto, ti manca il senso del ridicolo…

      1. gipo

        giovanna,
        meglio un bi-folco come il neo sindaco lagunare che tanti “pajassi” (cercare traduzione in diaeto venexian) con le cinque stelline…………….

    2. To_Ni

      Certo che per Brugnaro deve essere una tragedia il non avere la stima tua e di Elton John. Vi brucia quando conoscete qualcuno che non si fa intimidire dai vostri piagnistei da finte vittime.

    3. Cisco

      @Daniele

      La democrazia è fatta di alternanza: da un alto voi raffinati radical chic, amanti della dieta vegana, dei bambini orfani di madre e delle omelie della coppia Scalfari-Saviano; dall’altra noi bifolchi reazionari, naturalmente orientati in senso omofobo, amanti delle bistecche cancerogene e delle omelie di Papa Francesco. E’ così che funziona in occidente, altrimenti congedati da noi e rifugiati sotto l’egida di un Basher Assad o di un Raul Castro.

  3. recarlos79

    signor amicone, il centrodestra può ripartire da Brugnaro se gli sarà data la possibilità di farlo: di poter proporre programmi nuovi e uomini nuovi. pensa davvero che basterebbe farlo partecipare alla campagna elettorale e poi ricandidare berlusca?

  4. SUSANNA ROLLI

    Letto solo il titolo.
    Se vedi quando un politico ci mette il cuore!!

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