
Amanda e i figli di Seattle
Sono venuta dalla East Coast a Seattle nel 2000 e da subito sono rimasta colpita dalla giovane età degli abitanti di questa splendida città. La più ampia fascia di tutta la popolazione di Seattle, costituita complessivamente da 600 mila abitanti, ha un’età media che va dai 25 ai 30 anni, mentre la seconda fascia va dai 20 ai 24 anni. Avendo vissuto per molti anni sulla East Coast, inoltre, non potevo non notare l’alta percentuale di popolazione “bianca” ( nel 2000 i bianchi erano 394.889 mentre gli afro-americani 47.541) e la loro ricchezza (la maggior parte delle famiglie ha un reddito annuo di 50-75 mila dollari).
Amanda Knox corrisponde perfettamente all’abitante tipo di Seattle: è bianca, appartiene al ceto medio e ha tutti i mezzi non solo per frequentare la prestigiosa University of Washington, ma anche per studiare all’estero, a Perugia. E oggi, proprio a Perugia, è coinvolta nell’atroce delitto della sua coinquilina inglese Meredith Kercher. Perché, ci si domanda, una persona della sua estrazione sociale e con la sua cultura avrebbe commesso un omicidio così terribile?
L’unica cosa che so di Amanda Knox
l’ho ascoltata dai notiziari delle reti televisive regionali e nazionali: è giovane, bella e figlia di divorziati. In altre parole, sembra essere la tipica ragazza di Seattle che ha vissuto nel famoso quartiere della University of Washington situato nella parte nord della città tra il Lake Union e il Lake Washington. Mi è capitato di conoscere questo tipo di studenti durante i miei sette anni di insegnamento. Apparentemente questi ragazzi sembrano avere tutto, un bell’aspetto, soldi a sufficienza, l’opportunità di frequentare l’università e di viaggiare. Al di là dell’apparenza però c’è ben altro: una psiche segnata dal divorzio, spesso caratterizzata dal bisogno di fuga dalla realtà tramite l’immaginazione, le droghe, l’alcool e il possesso materiale.
Il suo fidanzato italiano ha detto di lei al Corriere della Sera: «Vive la vita come un sogno, è fuori dalla realtà, non riesce a distinguere sogno da realtà». Se questa affermazione è attendibile (e va sottolineato che si sono messi insieme soltanto 2 settimane prima che accadesse il fatto) va considerata come un commento preoccupante. Se si avranno prove che la legano definitivamente alla morte della sua coinquilina, allora sarà evidente che Meredith Kercher non voleva essere coinvolta in una delle fantasie che aleggiavano nella testa di Amanda e ne ha pagato le terribili conseguenze. Molti in America biasimano Hollywood, internet, le chat, myspace, i giochi al computer, perché istigano alla fantasia violenta, eppure credo che questo sia più un sintomo che una causa. Sebbene questi strumenti forniscano i mezzi con cui far nascere una fantasia, essi non ne creano infatti il bisogno. L’esigenza di crearsi un mondo di immaginazione sorge dal desiderio di avere un universo controllabile e in grado di rendere felici e soddisfatti.
Non è una coincidenza che molti dei fautori di tali crimini violenti provengano da famiglie distrutte, in cui sono stati definiti dall’esperienza dell’impotenza. Per quanto una separazione possa essere “amichevole” i suoi effetti psicologici sui bambini sono devastanti e non c’è compensazione affettiva o materiale che possa convincere il figlio che tutto andrà bene. Di conseguenza, i figli dei divorziati mostrano una maggiore predisposizione, rispetto ai figli di famiglie unite, all’abuso di droghe, alcol e ad avere altre forme comportamentali di fuga dalla realtà.
La città dei mille club
Seattle è una città fatta per i giovani e offre ogni forma possibile di fuga, dalle più innocue a quelle più pericolose. Abbiamo il più alto numero di bar di qualunque altra città americana o estera, un’offerta musicale ampia ed eclettica, nel centro città qualunque tipo di droga si trova facilmente. Non mancano i club della salute, club yoga, club per il benessere spirituale, club di intrattenimento. Due stadi, un meraviglioso lungo mare che ospita un famoso mercato. Tutto quel che si può desiderare c’è.
Non c’è alcun dubbio che Seattle sia una città meravigliosa in cui vivere, al di là dell’apparenza è una città che risponde ai bisogni della maggior parte della sua popolazione, offrendo infinite vie di fuga e distrazione. Oltre a ciò ha una cultura metropolitana tipica della West Coast, che è ostile per tradizione alla religione istituzionalizzata ed è ampiamente secolare e liberal progressiva nelle sue visioni politiche. Seattle inoltre ha uno dei più bassi tassi di natalità dell’America. In tale contesto si inizia a vedere come la ricerca della propria felicità possa trasformarsi in uno stile di vita tipicamente adolescenziale basato sul piacere. Rispetto a tale ambiente Amanda Knox sembra una tipica studentessa di Seattle. Il suo fidanzato ha detto che «il suo unico pensiero è una ricerca del piacere in ogni attimo».
Se Amanda Knox fosse responsabile dell’omicidio di Meredith Kercher, si aggiungerebbe ad un numero sempre più crescente di figli americani che hanno avuto uno sfogo di rabbia e violenza, nel momento in cui la versione della realtà da loro creata non si rispecchiava nel mondo circostante. Il fatto che abbiano costruito tali fantasie non rappresenta soltanto un testamento dei propri sentimenti di impotenza, del loro infinito desiderio di vivere in un mondo che possono controllare, ma di una cultura che ha sostituito la famiglia e altre istituzioni sociali della loro tradizione con un mondo immaginario basato sul consumismo e materialismo e mascherato dal nome “sogno americano”.
*scrittrice e docente di Letteratura presso la Seattle University
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