E l’antisemitismo debutta pure nel gossip finanziario

Di Reibman Yasha
18 Ottobre 2007

Antoine Bernheim, presidente delle Generali, avrà certamente di meglio da fare che leggere Dagospia, il sito giornalistico diretto da Roberto D’Agostino che ogni giorno propone online numerose fotografie di assoluto interesse insieme ad articoli e spunti di gossip, politica, società, economia e varia umanità. Peccato, perché altrimenti Bernheim avrebbe potuto sapere che «gli ebrei» o meglio «i martiri del nazismo» stanno «assediando» le Generali tramite i tentacoli della finanza ebraica, il New York Times e Goldman Sachs. L’anonimo autore dell’articolo si chiede cosa ne pensi «l’ebreo» Bernheim. Ora, il presidente delle Generali potrebbe trovarsi davanti al terribile dilemma se rispondere all’«assedio» e confermare così la presenza di un’aggressività “ebraica” oppure non dire nulla e diventare però agli occhi di Dagospia connivente con «gli ebrei». Il complotto contro Generali vedrebbe così la partecipazione dello stesso presidente del Leone di Trieste. Wow, che scoop. D’Agostino ama il politicamente scorretto e probabilmente, considerata la quantità di articoli proposti ogni giorno sul proprio sito, il direttore dà carta bianca ai collaboratori. Questa volta però il collaboratore di turno gli ha rifilato un bello scherzo. In poche righe ha condensato molti pregiudizi antiebraici: la ricchezza, l’uso spregiudicato del denaro, il vittimismo e il complotto. Questo linguaggio non rende giustizia a Dagospia, ma, al di là delle intenzioni di D’Agostino, è riuscito a far passare ai lettori una serata in birreria nella Monaco dei primi anni Trenta.

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