
Quell’idea infrangibile
Erba, Brianza che sta ai piedi delle prime scollinature che anticipano le prealpi lombarde. In queste lande dove la presenza di realtà industriali balza all’occhio quasi con naturalezza, si distingue Omnidecor, impresa leader al mondo, sì proprio al mondo, nella produzione di vetro satinato per l’architettura e il design. Il bello è che Alfredo Bresciani che con il fratello Ferruccio l’ha inventata e la guida, getta sul tavolo questo primato, serafico, come se si stesse commentando l’imminente arrivo dell’autunno e i primi acciacchi di stagione. «Come azienda siamo abbastanza giovani, l’abbiamo inaugurata nel 1994. Quando siamo partiti eravamo in un paese qui vicino, poi, siccome il lavoro cresceva, ci siamo trasferiti a Erba che è la sede principale di Omnidecor. Ma disponiamo di unità produttive in Abruzzo e a Barcellona. Il lavoro non manca, si cresce, adesso siamo leader di mercato in un settore molto esigente, quello del vetro trattato». Lui, Alfredo, ha una laurea in Economia e commercio, mentre Ferruccio è un ingegnere. «Procediamo in simbiosi, condividiamo tutto. Anche se poi io seguo soprattutto la parte commerciale e mio fratello le questioni più tecniche».
I due imprenditori brianzoli sono arrivati al vetro dalla tradizione di famiglia, il nonno, lo zio, il papà. Bisogna perciò risalire ai primi anni Venti, addirittura al bisnonno, che si ritrovò a fare il garzone in una vetreria nel popolare e popoloso quartiere di Niguarda, a Milano. «Ci sapeva fare, non guardava l’orario, gli piaceva anche. Allora quando morì il titolare la responsabilità di quella piccola bottega artigiana pesò tutta sulle sue spalle. Da garzone divenne sul campo qualcosa di più, diciamo un piccolo imprenditore che lavorava come un matto». La vicenda professionale della famiglia proseguì attraverso le traversie quotidiane sottolineate da non infrequenti soddisfazioni. La seconda guerra mondiale portò i Bresciani a sfollare in quel di Mariano Comense, appunto Brianza, paese nel quale sono nati Alfredo e Ferruccio. Ormai il vetro era nel destino della famiglia che sapeva come trattarlo. Il loro padre incontrò professionalmente quel comparto all’età di vent’anni. «La piccola azienda si specializzò nella produzione di specchi per armadi e camere da letto. Siamo in Brianza, la patria dei mobilieri, era giusto mettersi in sintonia con le esigenze di quel mercato», dice Alfredo. Naturalmente per differenziarsi da proposte anonime e solo quantitative, l’azienda iniziava a pensare a qualcosa di più ricercato, che sottolineasse il valore della qualità e della esclusività. «Già, in largo anticipo sui tempi si avviava un lavoro sofisticato sull’opacatura del vetro. Devo dire che è stata un’intuizione decisiva per la storia imprenditoriale dell’azienda della mia famiglia e di conseguenza pure della nostra». Una storia ricca di passaggi innovativi. Nei Sessanta essa è tra le prime in Italia a dotarsi di un ciclo produttivo integrato su convogliatore, producendo lastre integrate destinate all’industria del mobile. Nel 1968 ecco la svolta. Antonio Bresciani mette a punto i cicli produttivi per la produzione del vetro satinato e del vetro inciso ad acido, collezionando i primi brevetti in Italia e negli Stati Uniti e promuovendone così la produzione su scala industriale.
L’estero ti fa bello
E Omnidecor, traendo il meglio da quella esperienza e introducendo altri motivi che l’hanno collocata al primo posto nel mercato di riferimento, oggi significa una società che totalizza 33 milioni di euro di fatturato grazie alla produzione annuale di 3 milioni di metri quadrati di vetro lavorato. Conta circa 130 dipendenti, fabbriche anche in Abruzzo e a Barcellona e filiali in Germania e in Brasile. Questa è un’impresa dove si segue l’intero processo industriale: dalla scelta delle materie prime fino alla gestione di ordini e consegne, passando per satinatura, smaltatura, verniciatura e incisione delle lastre, che vengono realizzate attraverso specifici impianti, progettati e realizzati all’interno della struttura. «Per il tipo di mercato dove siamo impegnati dobbiamo guardare tutti i giorni in faccia a concetti quali tecnologia e innovazione. Lavorare in un certo modo il vetro, proporre linee di assoluto decor, misurarsi con gusti ed esigenze sempre più affini allo stile e al design, all’affascinante universo dell’architettura a misura d’uomo, ci mette nelle condizioni di dover pensare con regolarità a massicci investimenti». Solo così è possibile finire descritti come quella realtà protagonista della progettistica di spazio e lifestyle contemporanea. Lo diciamo ad Alfredo Bresciani che sterza subito per spendere parole buone per chi lavora all’Omnidecor, pr lo spirito di gruppo, per la fedeltà. «Questa è un’azienda che non conosce la parola turnover. Chi inizia a lavorare da noi è molto difficile che abbandoni questa avventura. Faccio solo un esempio. Il nostro responsabile degli acquisti vetro ha 29 anni ed è entrato in azienda dieci anni fa. Mi pare che stia facendo la sua bella carriera». Senza dubbio. Adesso lo incalziamo: chi è l’imprenditore? Il Bresciani trova un’immagine da trincea, efficace. «È un tipo che sa rischiare, è il militare di questo secolo. Sempre in prima linea ma capace di mettere in atto una strategia che porti possibilmente all’obiettivo. Strategia per noi ha voluto dire a un certo punto accelerare sull’esportazione. Sette anni fa il sorpasso. Oggi il fatturato di Omnidecor per il 55 per cento è relativo alla voce estero». Buona questa per il made in Italy.
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