
«C’è chi spara alle spalle», dice Scalfaro. No. Non è una rivendicazione
´ «Alcune proposte sono condivisibili, l’idea di un limite ai mandati parlamentari, ad esempio, rientra nello statuto dei Ds», dicono dallo staff di Prodi al Corriere della Sera (17 settembre).
E nella nuova Costituzione ci mettiamo anche che la direzione del partito può consentire eccezioni come c’è scritto nello statuto dei Ds?
´ «Sarebbe un errore rifluire in un generico fronte protestatario», dice il documento finale di Sd al Riformista (17 settembre).
Si sa. Si rifluisce solo in precisi fronti protestatari.
´ «Che ci fanno Penati e Pollastrini nella stessa lista? Un confronto aperto tra posizioni politiche distinte si è immeschinito in una contesa per il posto in lista», dice Franco Monaco sulla Repubblica (17 settembre).
La Pollastrini è fatta così: ne basta una puntina e si immeschinisce subito tutto.
´ «Con tutta la stima e l’affetto per il grande comico, bisogna avvisare l’ecologista Beppe Grillo che sta imboccando ad alta velocità una strada pericolosa, assai trafficata e inquinante, disseminata di abusi linguistici e discariche emotive, quella di un bolso populismo», dice Curzio Maltese sulla Repubblica (17 settembre).
Nonostante quello che predicano Mario Monti e Francesco Giavazzi l’idea della concorrenza in Italia non passa: appena appare un populista nuovo, ecco tutti i vecchi populisti che iniziano a starnazzare per cercare di metterlo fuori gioco e difendere il proprio monopolio.
´ «Ormai si può essere critici con il protocollo del governo sul welfare, votare Lega e applaudire Grillo», dice Fausto Bertinotti al Corriere della Sera (17 settembre) .
Siamo in un’epoca in cui Paolo Mieli ci ha spiegato che Bertinotti è uno dei politici italiani più ragionevoli.
´ «Su determinate persone vengono riversati strali gratuiti», dice Paolo Bonolis al Corriere della Sera (17 settembre).
Su altre, strali a pagamento.
´ «Dopo il vano intrecciarsi estivo di parole al vento», dice Vittorio Grevi sul Corriere della Sera (17 settembre).
Finalmente viene il concreto intrecciarsi autunnale di parole al vento.
´ «Riconsegnare il paese alla peggiore destra di tutta Europa», dice Francesco Rutelli alla Repubblica (17 settembre).
Intanto lui ha consegnato il paese alla peggiore sinistra che c’è in tutta Europa.
´ «La mia esperienza mi dice che dopo partiti e politici governano militari e banchieri», dice Massimo D’Alema alla Stampa (18 settembre).
E visto che non è riuscito a farsi un banchiere di riferimento, adesso punta su qualche generale?
´ «È facile distruggere», dice Romano Prodi al Corriere della Sera (18 settembre).
Chi rivendica la propria opera con tanta onestà e senza dissimulazione, merita rispetto.
´ «Ma io voglio tutelare i più deboli», dice Alessandro Cecchi Paone al Corriere della Sera (20 settembre).
Scene di lotta di classe nell’Isola dei famosi.
´ «La politica faccia meno chiacchiere e sia più sobria», dice Claudio Petruccioli alla Repubblica (20 settembre).
Claudio ha moltissimi titoli per chiedere una politica che faccia meno chiacchiere.
´ «C’è chi spara raffiche alle spalle», dice Oscar Luigi Scalfaro alla Stampa (21 settembre).
No, non è una rivendicazione.
´ «Tutto ciò che è disordine si identifica da sempre con la sinistra», dice Gianni Vattimo al Corriere della Sera (19 settembre) .
Questa era una convinzione che mi ero fatto anch’io, vedendo all’opera il governo Prodi.
´ «Si può chiacchierare per secoli, senza arrivare ad alcuna soluzione», dice Natalia Aspesi sulla Repubblica (22 settembre).
No, non si tratta della finanziaria di Prodi ma della vera natura dell’orgasmo femminile.
´ «Non è mia intenzione strozzare i cittadini», dice Romano Prodi all’Unità (18 settembre).
Beh, adesso uno si sente rassicurato.
´ «La cultura asburgica mi ha formato», dice Claudio Magris al Corriere della Sera (17 settembre).
Ma è bello dare la colpa alla storia delle proprie monàde?
´ «Il ministro Ferrero dovrebbe sapere che per mobilitare le masse serve un'”organizazione di massa” che tra gli immigrati manca completamente», dice Roberto Picardo al Corriere della Sera (17 settembre).
Che facciamo dunque, organizziamo, magari in moschea, bei coordinamenti di lavavetri e parcheggiatori abusivi?
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