Rivive il borgo di Don Giussani

Di Longo Elisabetta
31 Maggio 2007

Qualche volta riqualificare non significa solo togliere via le macerie e fare ordine sul degrado. Può significare anche far memoria delle persone che quel luogo hanno reso famoso. È il caso di Gudo Gambaredo, dove aveva scelto di vivere don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione. Un borgo, quello di Gudo, frazione di Buccinasco, che sta vicino al Parco Sud di Milano, e che da sempre è stato un centro agricolo, e in cui aveva scelto di ritirarsi anche il pittore William Congdom. Per questo il progetto che sta per partire – ad opera della Compagnia dell’abitare, una branca della Compagnia delle Opere, il cui presidente è Antonio Intiglietta – non può non tenere conto della tradizione del posto, considerando i suoi tratti caratteristici. «Il nostro progetto – spiega infatti il presidente – vuole riqualificare, ma non solo. Anche ridare vitalità a una zona dismessa, in cui magari anche i giovani vorranno un giorno abitare».
Si tratta di una zona di intervento molto ampia, quasi 20 mila metri quadrati, di cui circa 10 mila di superficie lorda e 2 mila ricavati da sottotetti, una riqualificazione territoriale, sociale, economica e culturale. In particolare il progetto prevede alloggi a edilizia convenzionata, e nel costruire le abitazioni verrà data importanza ai cosiddetti spazi comuni, come le corti e i cortili, come avveniva anticamente nei borghi rurali, in cui le famiglie condividevano la vita quotidiana e ci si aiutava vicendevolmente, a dispetto di quanto succede nei centri urbani. Analogamente, il mulino verrà rimesso in funzione per produrre energia per l’illuminazione degli spazi comuni. è prevista anche la riqualificazione di via Marconi, con una nuova pavimentazione e nuova segnaletica, e ci saranno spazi interamente pedonali – circa 1.600 mq -, percorsi ciclopedonali e piazze pedonali. Fiore all’occhiello della ristrutturazione del borgo sarà il centro studi dedicato a Luigi Giussani. Si tratta di un edificio su due piani, di mille mq, una piazza di 800 mq e un lungo portico. Un complesso per la cui ristrutturazione saranno utilizzati materiali caratteristici dei fabbricati già esistenti, come pietra e legno; nel pieno rispetto della tradizione del piccolo borgo.

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