Le tappe dello scandalo

Di Arrigoni Gianluca
18 Maggio 2006

22 giugno 2001. La magistratura comincia a indagare su possibili episodi di corruzione avvenuti nel 1991 attorno alla vendita di fregate francesi a Taiwan. Tra il 2001 e il 2002 Denis Robert, giornalista, scrive due libri denunciando il riciclaggio di denaro attraverso la lussemburghese Clearstream.
Marzo 2003. Imad Lahoud si fa consegnare da Robert alcune liste delle transazioni effettuate da Clearstream. Tra ottobre e novembre Jean-Louis Gergorin, vicepresidente di Eads (che ha tra le sue filiali Airbus), segnala al generale Philippe Rondot, uomo dei servizi che lavora per la Difesa, che Lahoud ha scoperto un sistema di corruzione che potrebbe destabilizzare i servizi stessi, importanti società francesi e alcuni grossi politici.
9 gennaio 2004. Rondot è convocato dal ministro degli Esteri, de Villepin, che gli chiede di verificare in segreto la lista delle transazioni Clearstream che riguardano, tra gli altri, Nicolas Sarkozy. Gergorin è presente all’incontro. In primavera Rondot comunica a de Villepin che quella lista è un falso o è stata manipolata. Tra maggio e giugno 2004 il giudice Van Ruymbeke riceve la lista di transazioni Clearstream.
8 luglio 2004. I giornali cominciano a parlare dell'”affare di Stato” e a mettere il nome di Sarkozy fra gli indagati. Tra ottobre e novembre il ministro dell’Economia Sarkozy litiga con de Villepin, passato dagli Esteri agli Interni, che pur sapendo che la lista era un falso, non trasmise l’informazione ai magistrati. Sarkozy, costretto a dimettersi, sarà comunque eletto alla presidenza dell’Ump.
Alla fine del 2005 i magistrati che indagano su Clearstream dimostrano che le liste sono un falso e chiudono il dossier.
Gennaio 2006. Sarkozy è ammesso come parte civile nell’indagine sul “corvo”.
28 marzo 2006. Rondot viene interrogato. Ad aprile viene perquisito il ministero della Difesa (prima volta nella storia).
28 aprile 2006. Le Monde pubblica il verbale di Rondot. Dai documenti pubblicati, smentiti e controsmentiti, emerge come Chirac fosse al corrente dell’operato di de Villepin.

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