
Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale
è impossibile capire cosa accadde nelle trincee del fronte occidentale, durante il Natale del 1914, senza assumere il punto di vista del soldato. La guerra durava da 4 mesi ed aveva già fatto centinaia di migliaia di morti: le munizioni scarse, i mezzi carenti, le industrie senza risorse. Di quella carenza furono vittime milioni di soldati, costretti a vivere in trincee troppo basse, nel fango fino al ginocchio, in ricoveri precari. Sul fronte occidentale il nemico si trovava a soli 40-70 metri ed era facile constatare come anche l’odiato tedesco si trovasse nella medesima situazione. Così, nella notte del 24 dicembre, in più punti del fronte presidiato dalle truppe inglesi, accadde un fenomeno non insolito nella storia delle guerre: da sempre i soldati stipulavano tregue informali per raccogliere i morti e curare i feriti ma questa volta il fenomeno si estese a chilometri e chilometri di fronte. Non solo inglesi e tedeschi si cambiarono dolci e tabacco ricevuti per le feste: alberi natalizi adornarono le trincee, cantanti tedeschi intonarono lo “Stille nacht” e a quella voce potente si unirono migliaia di voci sulla terra desolata e violentata dalla guerra. Poi, una mattina, qualche inglese tirò fuori un pallone e si giocò una partita di calcio finita in modo prevedibile: Inghilterra batte Germania 3 a 2.
La tregua durò poco e va detto che gli stessi soldati inglesi, nelle loro lettere, non si erano fatti alcuna illusione, anche perché francesi e belgi, con il proprio paese invaso, non solo non parteciparono ai festini ma sferrarono alcune sanguinose offensive proprio sotto Natale. Gli alti comandi fecero di tutto per stroncare il fenomeno, ma che dire di quelle donne francesi che sputarono addosso ai soldati britannici per il loro lassismo e la loro (del tutto apparente) viltà? Perché il punto dolente è proprio questo: che quel caporale, a nome Adolf Hitler che disapprovò la tregua di Natale non era solo. L’Europa di allora o voleva la guerra o si era rassegnata a farla nel migliore dei modi, e non poteva immaginare che quell’immane mattatoio si sarebbe concluso solo dopo altri quattro anni.
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