
Cartoline militari per dire ‘io’
Avviso al lettore: è un testo impegnativo. Ma uno dei più affascinanti della filosofia del Novecento. È stato scritto sulle cartoline militari che Rosenzweig spediva a casa dalle trincee della Prima guerra mondiale, in cui si era arruolato volontario per mostrare, lui ebreo, la sua fedeltà alla patria tedesca, dopo aver accarezzato per un attimo l’idea di farsi cristiano e aver deciso infine di rimanere nella religione dei suoi padri. Perché Gesù, afferma, è la strada per cui devono passare tutti gli uomini che vogliano andare a Dio; ma gli ebrei stanno già presso Dio. E nella “Stella” espone la sua lettura della storia e della cultura europee: ebraismo, cristianesimo, grido filosofico sono alleati nella terribile responsabilità di difendere l’uomo – ogni singolo uomo, ogni “io” irripetibile -, il suo luogo nel mondo e il suo rapporto con Dio, contro l’eterno tentativo del sapere astratto di ridurlo a momento del Tutto. «Dopo che la ragione ha tutto assorbito e ha proclamato che essa sola esiste, l’uomo scopre improvvisamente che, sebbene sia stato da lungo tempo digerito dalla filosofia, continua a esistere. “Io che sono soltanto cenere e polvere”, io semplice soggetto privato, un nome e un cognome, io esisto ancora e filosofeggio».
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!