Ponzio Pilato e gli intellettuali

Di Tempi
04 Aprile 2002
Armando Torno, “Quella domanda (senza risposta) di Ponzio Pilato”, Corriere della Sera (28 marzo)

Armando Torno, “Quella domanda (senza risposta) di Ponzio Pilato”, Corriere della Sera (28 marzo). «Quasi nessuno però se la sente di rispondere alla domanda che, secondo il Vangelo di Giovanni, Pilato rivolse a Gesù: “Che cos’è la verità?”. Erano i giorni precedenti la Pasqua di quasi duemila anni fa, ma la soluzione non c’è ancora (…)».

Pietro Citati, “Gli scrittori e la tentazione della politica”, La Repubblica (29 marzo). In un articolo molto critico sul “sinistrismo” degli scrittori e degli intellettuali italiani, a un certo punto Citati riferisce il seguente episodio. «Nei giorni scorsi, un modesto narratore italiano, pessimo traduttore della Bibbia, è stato interrogato al Salon du livre di Parigi da un lettore francese, che gli domandò cosa ne pensasse dell’assassinio di Marco Biagi. Rispose: “È un caso del tutto isolato, non ha niente a che fare con le Brigate Rosse, non ha nessuna importanza”, come se Biagi si fosse ucciso da sé, o fosse stato ucciso dalla pistola impazzita, o dal gatto di casa, o da un nottambulo che non sopportava il suo volto (…)».

Commento

Torno sembra non aver capito che la domanda di Pilato non era in realtà una domanda, ma un’osservazione scettica. Di fronte a Gesù, che si dichiarava testimone della verità e per questo accusato a morte, Pilato – con il suo commento «Che cos’è la verità?» – affermava che la pretesa di Gesù era impossibile. Per quanto egli stesso fosse persuaso che Gesù non avesse fatto nulla, e fosse stupito del grande accanimento nei suoi confronti. I commenti pasquali dei giornali e purtroppo anche il sentire comune, sono un po’ “pilateschi”, non prendono in considerazione i fatti come si pongono, fino al “modesto narratore italiano”, che di fronte all’evidente rivendicazione del delitto Biagi da parte delle Brigate Rosse, nega questa realtà. Questa è l’ideologia debole di cui abbiamo parlato nella “Rassegna Stampa” precedente: un pregiudizio scettico e contraddittorio.

Come dice Antonio Socci (A. Socci, “Ponzio Pilato, la verità e quella risposta che non ha voluto aspettare”, Il Foglio – 29 marzo): «Pilato non era interessato alla risposta. Esattamente come tanti intellettuali di questo tempo», che influenzano tante persone di questo tempo. Eppure, di una risposta abbiamo bisogno. Certamente, quella che Gesù dà a Pilato è una risposta: «E dunque sei re?, gli disse Pilato. Gesù rispose: “Tu lo dici, io sono re. Sono nato per questo e per questo sono venuto al mondo: a rendere testimonianza alla verità”».

Di più, non ne possiamo fare a meno. Perché trascurarla quando c’è, come suggerisce don Giussani, il modo più semplice e deciso di trovarla è l’impegno con la nostra tradizione. La nostra tradizione è Gesù. È Cristo.

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