
La speranza dell’America è ancora in piedi
L’attacco terroristico scatenato oggi contro gli Stati Uniti d’America è stato più simbolico che militare. Con il trascorrere delle ore di questo giorno interminabile, gli americani sono venuti progressivamente rendendosi conto del significato di quanto è successo. L’attacco portato ai centri finanziario e militare del Paese non può essere ricondotto alla sola situazione in cui versa oggi il Medio Oriente, ma parla dell’odio profondo che la oramai unica superpotenza mondiale suscita. Si tratta di un qualcosa che va al di là degl’interessi politici particolari e non è casuale che questo Paese venga definito “Grande Satana”.
Ci troviamo di fronte a un odio di tipo religioso e i conflitti religiosi si combattono con le guerre dei simboli. Per chi odia gli Stati Uniti, le Twin Towers di Manhattan e il Pentagono nei pressi di Washington sono simboli della “natura infernale” del potere esercitato da questo Paese. In questa prospettiva, l’attacco terroristico che le ha distrutte ha ottenuto un successo enorme. Il “mostro” è stato umiliato e paralizzato, e ora il suo terribile potere non è più capace di proteggerlo. Per il popolo americano, è una cosa difficile da comprendere. Si tratta, infatti, di un popolo che si considera il più religioso del mondo. E i suoi simboli non sono né le Twin Towers né il Pentagono, ma la Statua della Libertà, soprattutto della libertà religiosa che questi terroristi “religiosi” mai saranno in grado di comprendere. L’attacco alle Twin Towers è avvenuto sotto gli occhi della Statua della Libertà. Non mi sorprenderebbe se qualcuno dicesse di averla vista coprirsi il volto. Eppure, poco dopo, la televisione, ce l’ha mostrata stagliarsi nell’aria tersa di una giornata luminosa: là, ritta al centro della baia di New York mentre da dietro il fumo acre saliva a colmare lo spazio da poco vuoto in cui solo qualche istante prima sorgevano le Twin Towers.
I terroristi si sono sbagliati. Il simbolo di questo Paese continua infatti a risplendere, sostenendo le speranze del futuro.
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