Il Comune di Milano ha finalmente deciso le sorti della società degli aeroporti di Linate e Malpensa. Un nuovo percorso (perché «la situazione è totalmente cambiata», ha spiegata il sindaco Giuliano Pisapia) da concludere entro l’anno. Cosa prevede l’accordo raggiunto da Provincia e Comune? Un bando unico per la cessione, entro il 31 dicembre, di oltre il 70% della società (per il 52,90% detenuta da Asam spa, società controllata della Provincia di Milano, e per il 18,6% dal Comune di Milano). A partire da lunedì un gruppo di lavoro congiunto di Provincia, Comune e Asam spa avvierà il lavoro di formulazione delle delibere e del bando, da sottoporre alla discussione e all’approvazione dei consigli provinciale e comunale, oltre che degli organi di Asam spa, entro poche settimane.
BANDO COMUNE-PROVINCIA. L’intesa tra Provincia e Comune prevede anche un’immediata ripresa dell’iter di quotazione di Sea (per il quale era già stato ottenuto da Consob e Borsa Italiana un giudizio positivo di ammissibilità), con l’obiettivo di pervenire al collocamento e alla quotazione di Borsa entro fine dicembre. Il collocamento verrà effettuato riservando parte delle azioni a cittadini residenti nel territorio milanese, varesino e lombardo, oltre che ai lavoratori del Gruppo Sea. Verranno definiti entro pochi giorni la quantificazione del flottante da offrire al mercato (per il quale è prevista una quota minima del 25% del capitale) e la struttura dell’offerta, che potrà essere composta da nuove azioni derivanti da un aumento di capitale (OPS) e da cessioni di azioni esistenti (OPV).
La struttura dell’offerta dipenderà dalla decisione di Provincia e Asam (che detiene il 14,56 di Sea) di aderire al percorso con la vendita di azioni proprie. Il Comune di Milano, che possiede il 54,8 del capitale porterà in ogni caso a termine l’operazione di quotazione, mantenendo la maggioranza relativa e la gestione della società, il cui statuto riserva al primo azionista la nomina di 5 componenti su 7 del Consiglio di Amministrazione.
LE PERQUISIZIONI E L’INCONTRO MISTERIOSO. Prosegue nel frattempo l’indagine sulla presunta turbativa d’asta intorno alla vendita delle quote Sea, cedute dal Comune a F2i. Due giorni fa la Guardia di Finanza ha acquisito documenti relativi all’ingresso dell’ad Vito Gamberale (indagato) nel fondo. In particolare è spuntata una consulenza (di cento milioni) affidata alla società di gestione Appeal Strategy&Finance, che sarebbe riconducibile all’ex ad di Unicredit Alessandro Profumo.
Perché Sea avrebbe dovuto pagare 100 milioni per un’operazione realizzata dal Comune di Milano e da F2i? «Non risulta chiara l’effettiva motivazione che la spinto la società in questione ad assumersi il relativo onere economico per un incarico concertante un’operazione societaria posta in essere da terzi» ha rilevato il Pm. A complicare ulteriormente la vicenda, il misterioso incontro in un hotel milanese fra l’assessore al Bilancio Tabacci e Vito Gamberale, il 24 settembre (due mesi prima del bando). E nelle intercettazioni l’amministratore delegato definisce «cucito su misura» per sé il bando con cui il Comune ha venduto lo scorso dicembre il 29,75% della società aereoportuale. Tabacci non ha negato l’abboccamento, ma ha precisato di aver incontrato, in quel periodo, non soltanto Profumo bensì gli esponenti di «quasi tutta la comunità finanziaria milanese». Il Comune di Milano, in una nota, ha dichiarato di non essere a conoscenza di alcuna consulenza affidata dalla Sea alla società Appeal Strategy.