La polizia pakistana sta aumentando i suoi dispositivi di sicurezza al di fuori delle chiese con l’avvicinarsi del Natale, data sensibile per eventuale attentati di matrice estremista e talebana. Quest’anno la tensione è ancora più alta a causa dell’attentato del 22 settembre scorso alla chiesa di Tutti i santi di Peshawar, che ha causato la morte di 96 persone.
«CHIESE IN SICUREZZA». Secondo Samson Simon Sharaf, membro del partito al governo Pti incaricato della Difesa a Peshawar, «stiamo cercando di mettere in sicurezza 160 chiese e forse riusciremo a fare ancora di più».
Dopo l’attentato la polizia ha anche promosso incontri con le comunità cristiane più a rischio su come aumentare la sicurezza nelle chiese: «Ci hanno spiegato di alzare delle barricate fuori dalla chiesa e di mantenere l’entrata sempre libera. Inoltre, ci hanno detto di non fare uscire al termine della Messa tutte le persone insieme ma di fare evacuare i fedeli un po’ alla volta», ha dichiarato a World Watch Monitor il pastore protestante Liaqat Qaisar.
«CRISTIANI SIMBOLO DELL’OCCIDENTE». Purtroppo, come dichiarato da Sharaf, «i cristiani sono visti come il simbolo della cultura imperialista occidentale ed è per questo che le chiese sono tra gli obiettivi principali dei gruppi di terroristi».
Nonostante gli sforzi della polizia, però, l’allerta rimane alta come spiegava a tempi.it Joesph Coutts, arcivescovo di Karachi: «La sicurezza davanti alle chiese oggi c’è già, ci sono due poliziotti a guardia degli edifici religiosi ma non basta. Prima di tutto perché le chiese sono centinaia nel nostro paese e poi perché ci sono anche scuole, ospedali, parrocchie: non è possibile controllare tutto».