In Olanda nel 2013 sono morte ufficialmente per eutanasia 4.829 persone: 13 al giorno. Il numero è quello riportato nelle statistiche della Commissione olandese di controllo dell’eutanasia. Rispetto al 2012, quando è stata riportata la morte di 4.188 persone, si è verificato un aumento del 15 per cento. Oggi in Olanda la morte per eutanasia rappresenta il tre per cento del totale dei decessi.
UCCISI I DEMENTI. La maggior parte delle persone che hanno chiesto la “buona morte” lo ha fatto per problemi legati a cancro (3588 casi), malattie cardiovascolari (223), disturbi del sistema nervoso (294), malattie polmonari (174) e invecchiamento (251). Molti non erano malati terminali e alcuni difficilmente potrebbero essere definito in grado di intendere e volere: 42, infatti, avevano problemi psichiatrici, mentre 97 soffrivano di demenza. Eppure hanno ricevuto l’iniezione letale come gli altri.
NUMERI NON UFFICIALI. È improbabile che i numeri ufficiali siano anche quelli reali. La Commissione, infatti, conta solamente i casi riportati direttamente dai medici. Secondo uno studio di Lancet, però, il 20-23 per cento di tutti i casi di eutanasia in Olanda non viene riportato per diversi motivi. Se così fosse, le vittime sarebbero almeno 5.794: 16 al giorno.
AUMENTO DEL 156 PER CENTO. Seguendo le stime di Lancet, dunque, in 12 anni i casi di eutanasia sono aumentati del 215 per cento in Olanda. Ufficialmente, invece, l’aumento è “solamente” del 156,5 per cento. Un trend del tutto simile a quello del Belgio, dove muoiono cinque persone al giorno e dove i casi di eutanasia in 11 anni sono aumentati di oltre il 600 per cento.